giovedì 22 maggio 2014

IO CAMBIO A FIANCO DEGLI ESODATI

In seguito alla conferenza stampa tenutasi oggi sul temaLe criticità sul lavoro, dagli esodati alla disoccupazione giovanile. Le proposte di IO CAMBIO”, si trasmette un estratto degli interventi dei relatori.
on. Angelo Alessandri
Con la riforma Fornero lo Stato si è piegato ai diktat imposti dall’Europa facendo una vera e propria carneficina sociale.
Fin da subito ho lottato a fianco di queste persone per fare in modo che possano percepire i frutti della pensione, ovvero di un diritto acquisito e maturato.
Proprio da un ministro donna arriva una riforma che introduce una gravissima disparità di genere. Infatti se per gli uomini il periodo in attesa della pensione può durare fino a 7 anni, ci sono numerosi casi in cui le donne esodate, devono attendere fino a 12 anni prima di poter godere della pensione.
Una disparità di genere insopportabile, al di la dei proclama dei membri del Governo.
Matteo Iotti
Il dramma degli esodati è divenuto ormai insopportabile.
Sono anni che cerchiamo soluzione al dramma degli esodati, e stiamo valutando in questi mesi la possibilità di adire la Corte di Giustizia Europea al fine di rendere giustizia a queste vittime dei tecno.burocrati europei e della Fornero.
Elide Alboni
Come rappresentante di un comitato nazionale che combatte ormai da 29 mesi contro la riforma Fornero e contro quello che ha causato a circa 300.000 persone e famiglie, sto attendendo che il tavolo istituito il 7 maggio tra Governo/INPS/ragioneria dello Stato arrivi ad una soluzione definitiva e strutturale del tema legato agli esodati, ovvero coloro che al 31.12.2011 erano in condizione di “non lavoro” ed in attesa di una pensione frutto del lavoro di una vita.

La riforma Fornero ha creato un vero e proprio dramma sociale, lasciando queste persone e queste famiglie senza reddito.

mercoledì 14 maggio 2014

OPERAZIONE MARE NOSTRUM: LA MISURA E' COLMA

L’operazione Mare Nostrum è dannosa per il nostro Paese, e costituisce il modo sbagliato di dare aiuto alle persone che vengono e di gestire i flussi di immigrati.

In una nazione in forte crisi economica e con una grave “emergenza lavoro” in corso, si utilizzano fondi che dovrebbero essere utilizzati per aiutare gli italiani in difficoltà, che oggi purtroppo sono veramente tanti.

Oltre al danno anche la beffa, quando le associazioni che ricevono fondi per l’accoglienza dei profughi chiedono, oltre ai dovuti beni di prima necessità, anche telefoni cellulari.

Credo che si rasenti la follia pura.

Da qui a poco ci saranno italiani che chiederanno lo status di profugo, visto che gli aiuti dati a questi ultimi sono di gran lunga maggiori rispetto a quelli destinati a chi, in passato, ha contribuito a costruire il nostro sistema di welfare.

Un’ingiustizia sociale che di questi tempi grida vendetta.

Prima di accogliere persone da altri Paesi occorre che lo Stato garantisca condizioni di vita accettabili ai nostri connazionali, per poi pensare agli altri.

Urge una politica estera di controllo dei flussi Comunitaria, all’interno della quale ogni Stato membro faccia la propria parte.
Non è possibile che vengano lasciati gli Stati frontalieri da soli nell’affrontare il problema.
Serve un’armonizzazione nella gestione della politica migratoria. Stride fortemente la differenza di politiche sull’immigrazione di Spagna e Malta rispetto a quella Italiana.

Non possiamo continuare ad essere la “falla” d’Europa, non ce lo possiamo più permettere.
Serve qualcuno che in Europa faccia comprendere agli altri Stati qual è la reale situazione del nostro Paese, e che li convinca ad adottare politiche comuni dell’accoglienza.

Questo è quello che voglio fare in Europa, ovvero battersi a Bruxelles per i diritti delle fasce più deboli del nostro Paese, che vengono gravemente pregiudicate da operazioni quali Mare Nostrum e da una politica scellerata sull’immigrazione.