venerdì 23 maggio 2014
giovedì 22 maggio 2014
IO CAMBIO A FIANCO DEGLI ESODATI
In seguito alla conferenza stampa
tenutasi oggi sul tema “Le criticità sul lavoro, dagli esodati alla disoccupazione giovanile.
Le proposte di IO CAMBIO”, si trasmette un estratto degli interventi dei
relatori.
on. Angelo Alessandri
Con la riforma Fornero lo Stato si è piegato ai diktat imposti
dall’Europa facendo una vera e propria carneficina sociale.
Fin da subito ho lottato a fianco di queste persone per fare in
modo che possano percepire i frutti della pensione, ovvero di un diritto
acquisito e maturato.
Proprio da un ministro donna arriva una riforma che introduce
una gravissima disparità di genere. Infatti se per gli uomini il periodo in
attesa della pensione può durare fino a 7 anni, ci sono numerosi casi in cui le
donne esodate, devono attendere fino a 12 anni prima di poter godere della
pensione.
Una disparità di genere insopportabile, al di la dei proclama
dei membri del Governo.
Matteo Iotti
Il dramma degli esodati è divenuto ormai insopportabile.
Sono anni che cerchiamo soluzione al dramma degli esodati, e
stiamo valutando in questi mesi la possibilità di adire la Corte di Giustizia
Europea al fine di rendere giustizia a queste vittime dei tecno.burocrati
europei e della Fornero.
Elide Alboni
Come rappresentante di un comitato nazionale che combatte ormai
da 29 mesi contro la riforma Fornero e contro quello che ha causato a circa 300.000
persone e famiglie, sto attendendo che il tavolo istituito il 7 maggio tra
Governo/INPS/ragioneria dello Stato arrivi ad una soluzione definitiva e
strutturale del tema legato agli esodati, ovvero coloro che al 31.12.2011 erano
in condizione di “non lavoro” ed in attesa di una pensione frutto del lavoro di
una vita.
La riforma Fornero ha creato un vero e proprio dramma sociale,
lasciando queste persone e queste famiglie senza reddito.
mercoledì 21 maggio 2014
mercoledì 14 maggio 2014
OPERAZIONE MARE NOSTRUM: LA MISURA E' COLMA
L’operazione Mare Nostrum
è dannosa per il nostro Paese, e costituisce il modo sbagliato di dare aiuto
alle persone che vengono e di gestire i flussi di immigrati.
In una nazione in forte
crisi economica e con una grave “emergenza lavoro” in corso, si utilizzano
fondi che dovrebbero essere utilizzati per aiutare gli italiani in difficoltà,
che oggi purtroppo sono veramente tanti.
Oltre al danno anche la
beffa, quando le associazioni che ricevono fondi per l’accoglienza dei profughi
chiedono, oltre ai dovuti beni di prima necessità, anche telefoni cellulari.
Credo che si rasenti la
follia pura.
Da qui a poco ci saranno
italiani che chiederanno lo status di profugo, visto che gli aiuti dati a
questi ultimi sono di gran lunga maggiori rispetto a quelli destinati a chi, in
passato, ha contribuito a costruire il nostro sistema di welfare.
Un’ingiustizia sociale
che di questi tempi grida vendetta.
Prima di accogliere
persone da altri Paesi occorre che lo Stato garantisca condizioni di vita
accettabili ai nostri connazionali, per poi pensare agli altri.
Urge una politica estera
di controllo dei flussi Comunitaria, all’interno della quale ogni Stato membro
faccia la propria parte.
Non è possibile che
vengano lasciati gli Stati frontalieri da soli nell’affrontare il problema.
Serve un’armonizzazione
nella gestione della politica migratoria. Stride fortemente la differenza di
politiche sull’immigrazione di Spagna e Malta rispetto a quella Italiana.
Non possiamo continuare
ad essere la “falla” d’Europa, non ce lo possiamo più permettere.
Serve qualcuno che in
Europa faccia comprendere agli altri Stati qual è la reale situazione del
nostro Paese, e che li convinca ad adottare politiche comuni dell’accoglienza.
Questo è quello che
voglio fare in Europa, ovvero battersi a Bruxelles per i diritti delle fasce
più deboli del nostro Paese, che vengono gravemente pregiudicate da operazioni
quali Mare Nostrum e da una politica scellerata sull’immigrazione.
lunedì 12 maggio 2014
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