mercoledì 18 novembre 2009

RISPOSTA AL PD SULLA SICUREZZA

I vani attacchi del PD sulla sicurezza dimostrano la loro totale mancanza di idee in materia.
Una propaganda di basso livello che ha come unico fine quello di coprire la totale ineguatezza di questa maggioranza ad occuparsi di sicurezza.
Sono il partito delle ordinanze fatte ma non rispettate, degli intenti assunti ma mai concretizzati, come la vistosa marcia indietro rispetto all’ordinanza anti prostituzione.
Un’ordinanza emessa e dimezzata nei suoi effetti a causa della pusillanimità politica del Sindaco.
Una maggioranza senza idee che comprende solo dopo le sollecitazioni del Presidente della I Circoscrizione Fossa che il regolamento di “polizia locale” va’ cambiato e che occorre aggiornarlo.
Un PD che non sa fare altro che rincorrere la Lega sui temi della sicurezza e che non perde occasione per mostrare che nonostante tutto non riesce a tenere il passo. Come con la questione relativa ai controlli delle residenze, altra battaglia storica della Lega.
La mozione popolare non riguarda temi di competenza del Consiglio Comunale, tutt’al più sono indirizzi, quelli relativi all’istituzione delle ronde, che sono di competenza della Giunta.
Il PD, inoltre, dimostra che non sa nemmeno cosa promette in campagna elettorale e non conosce gli impegni programmatici del Sindaco che sostiene.
Negli impegni di legislatura Delrio parla di “progetti di assistenza civica lontana dalle ronde”. Non fidandosi del proprio Sindaco, Vecchi vuole strumentalmente impegnare l’aula del consiglio per votare una cosa che noi non condiviamo, ma che è già stata votata.
Emerge in modo chiaro quindi che questo è un modo artificiale e strumentale per fare esclusivamente della propaganda politica di basso profilo.

martedì 17 novembre 2009

PRESENTATA MOZIONE SUL CROCEFISSO

La Lega Nord mantiene i patti che ha assunto in piazza con i reggiani.
Dopo aver raccolto a Reggio Emilia, nella sola giornata di sabato, 480 firme in favore del crocefisso, oggi, grazie alla collaborazione e la firma dell’UDC, è stato presentato un ODG che sul crocefisso.
L’atto depositato impone al consiglio comunale di Reggio Emilia di discutere la mozione entro 20 giorni.
Un passo in avanti nella tutela del crocefisso e delle tradizioni dei reggiani, che impegna il consiglio comunale ad esprimersi

sabato 14 novembre 2009

I REGGIANI AMANO IL CROCEFISSO


Grande successo dell’iniziativa della Lega Nord che, in tutta la provincia di Reggio Emilia, ha organizzato banchetti per la raccolta di firme in difesa del crocefisso nelle scuole.

In tutta la provincia reggiana l’affluenza dei cittadini per firmare è stata altissima.
Nel solo banchetto fatto a Reggio Emilia in piazza del Monte da me, da Gabriele Fossa e da alcuni militanti e giovani della Lega, abbiamo raccolto nella mattinata di sabato più di 200 firme.

E’ indubbiamente una risposta dei reggiani in difesa delle loro tradizioni dagli attacchi della corte europea dei diritti dell’uomo e dalla maggioranza del consiglio comunale di Reggio Emilia che, nella seduta di lunedì scorso ha bocciato la richiesta di odg urgente ex art 20 proposta da me quale primo firmatario e da esponenti di PDL e UDC.

Un popolo che perde le proprie radici è un popolo senza futuro. Da qui il nostro impegno per dare un futuro alla città di Reggio Emilia.

venerdì 13 novembre 2009

COMMENTO SUL RAPPORTO ANNUALE DELLA CARITAS

Preoccupanti i dati emersi dal rapporto annuale Caritas sull’immigrazione.
Una forte immigrazione regolare porta con se anche un alto numero di clandestini.
Non può passare inosservato il fatto che, secondo quanto riferito dal direttore di Caritas Marzocchini, il 60% degli stranieri che si rivolgono all’istituto è clandestino.
Da quando la clandestinità è di per sé un reato, dopo la prima assistenza per le persone in stato di bisogno, occorre che queste associazioni provvedano alla denuncia ed alla segnalazione dei clandestini.
Gli sforzi fatti dal Governo per regolamentare l’immigrazione altrimenti vengono resi vani da chi favorisce e facilita la permanenza in Italia di persone prive di permesso di soggiorno.
Nessun percorso di integrazione per i clandestini, chi non è in regola con le norme sull’immigrazione non ha alcun diritto di stare sul nostro territorio.
Questa Giunta deve cambiare posizione circa il coinvolgimento degli stranieri residenti nelle Circoscrizioni.
L’elettorato attivo e passivo deve rimanere solamente ad appannaggio dei cittadini italiani, occorre opporsi con fermezza ai tentativi di allargamento dell’elettorato attivo e passivo nelle Circoscrizioni così come indicato quale obiettivo dal Patto per la Stazione.

COMMENTO SUL RAPPORTO ANNUALE DELLA CARITAS DELL'ON. ANGELO ALESSANDRI

L’illusione di venire e trovare il modo di sopravvivere, è la molla che fa partire questa gente in cerca di un lavoro che poi non troverà, finendo sempre più spesso in mano alle mafie o dovendosi arrangiare con espedienti pericolosi e spesso criminali: ma farli venire senza avvisarli non è forse sbagliato?
Con la norma Maroni dei passati 19000 sbarcati l’anno scorso, ora se ne sono avuti solo 1900 di cui la stragrande maggioranza è tornata indietro.
Integrazione nella legalità, sennò non sarà mai integrazione ma altre cose: con buona pace di chi al contrario va sempre in maniera diversa, anche e soprattutto a Reggio Emilia.

On. Angelo Alessandri

martedì 10 novembre 2009

ODG EX ARTICOLO 20 SUL CROCEFISSO

CONSIGLIO COMUNALE
Gruppo Lega Nord
ODG EX ARTICOLO 20 REG CONSIGLIO COMUNALE
Premesso che:
- da notizie di stampa si apprende che in alcuni istituti scolastici le autorità
preposte stanno tacitamente acconsentendo alla progressiva rimozione del
crocifisso dalle aule, in accoglimento delle richieste formulate da qualche
genitore, addirittura anche con ricorso all’autorità giudiziaria;
- le presenza obbligatoria del crocefisso nelle aule scolastiche è prevista e
contemplata dall’articolo 118 del Regio decreto del 30 aprile 1924 n° 965, nonché
dal Regio decreto del 26 aprile 1928 n° 1297;
- la direttiva del Ministero dell’Istruzione n° 2666, del 3 ottobre 2002, dispone che
ogni dirigente scolastico assicuri la presenza del crocifisso presso le aule
scolastiche di propria competenza;
- il Consiglio di Stato, con parere n° 63 del 24 luglio 1988, ha stabilito che le norme
regolanti l’esposizione del crocifisso nelle aule scolastiche non possono essere
considerate implicitamente abrogate dalla nuova regolamentazione concordataria
sull’insegnamento della religione cattolica, sul rilievo che “la croce, a parte il
significato per i credenti, rappresenta il simbolo della civiltà e della cultura
cristiana, nella sua radice storica, come valore universale, indipendentemente da
specifica confessione religiosa”;
- il Consiglio di Stato, con sentenza n° 556 del 13 febbraio 2006, ha ribadito che il
crocifisso deve restare nelle aule scolastiche perché non è un simbolo meramente
religioso, ma esprime tutti i valori civili di tolleranza, rispetto reciproco,
valorizzazione della persona, affermazione dei suoi diritti e solidarietà, principi
che “delineano la laicità nell’attuale ordinamento dello Stato”;
- la civiltà occidentale, di cui il nostro Paese è una delle culle, scaturisce dal
sistema di valori di cui la cultura cristiana si è resa interprete nel corso dei secoli;
- in questa dimensione il crocifisso è diventato il simbolo stesso della nostra
identità culturale, di fratellanza, di pace e di giustizia; questi valori assumono
una rilevanza ancora più rilevante in presenza di fenomeni migratori di massa,
che mettono a confronto culture e religioni diverse;
- nei giorni scorsi la Corte europea dei Diritti dell’uomo di Strasburgo, nella
sentenza relativa ad un ricorso presentato da una cittadina italiana originaria
della Finlandia, ha sentenziato che la presenza dei crocifissi nelle aule scolastiche
costituisce una violazione del “diritto dei genitori ad educare i figli secondo le
proprie convinzioni” ed una violazione alla “libertà di religione degli alunni”;
- la forma di governo del nostro Paese è la democrazia rappresentativa
parlamentare, con la quale gli aventi diritto eleggono, mediante voto, i propri
rappresentanti per essere da loro governati. Il Parlamento è dunque pienamente
rappresentativo della cittadinanza e, di conseguenza, la maggioranza
parlamentare rappresenta la maggioranza dei cittadini. La sentenza della Corte
europea dei diritti dell’uomo rappresenta una pericolosa intromissione nel nostro
sistema democratico, poiché, di fatto, lede l’interesse di un popolo con il
pretesto di tutelare i diritti umani e civili di un singolo, diritto che in questo caso
non sono assolutamente stati prevaricati; non risulta infatti che i bambini,
oggetto del ricorso, siano stati maltrattati, né in alcuna maniera discriminati, né
che sia stato loro impedito l’accesso alle aule scolastiche.
Questa sentenza sembra dunque volere legittimare una “dittatura delle
minoranze”, secondo cui il pensiero del singolo individuo obbliga la collettività ad
uniformarsi ad esso;
- il Governo italiano ha immediatamente preannunciato la volontà di ricorrere
contro la sentenza della Corte europea dei Diritti dell’uomo, ritenendo tale
sentenza l’inizio di un pericoloso attacco nei confronti della storia e della cultura
del nostro Paese.
Il Consiglio comunale impegna il Sindaco e la Giunta
- a farsi interprete delle esigenze del nostro tempo e a coinvolgere i rappresentanti
locali dell’Amministrazione scolastica per assicurare la presenza dei crocifissi in
ogni aula scolastica e al loro ripristino ove siano stati rimossi, nonché una
riflessione da svolgere in ambito scolastico sui valori sopra richiamati, insiti nella
nostra storia e nella nostra tradizione;
- a schierarsi a fianco del Governo italiano nel ricorso contro la sentenza della
Corte europea dei Diritti dell’uomo, che costituisce una pericolosa minaccia nei
confronti della storia e delle tradizioni dei popoli, nonché una grave intromissione
nei confronti del sistema democratico del nostro Paese.
Matteo Iotti
Consigliere comunale Lega Nord Padania

lunedì 9 novembre 2009

RESPINTA L'ODG EX ART. 20 SUL CROCEFISSO

Questa mattina ho presentato quale primo firmatario un odg ex art. 20 per discutere con urgenza del tema della sentenza della Corte Europea dei diritti dell'uomo che condanna l'esposizione del crocefisso nelle aule scolastiche.

Nella mozione, firmata anche da esponenti della PDL e UDC, si chiedeva che il Consiglio Comunale impegnasse la Giunta a:

1) farsi interprete delle esigenze del nostro tempo e a coinvolgere i rappresentanti locali dell'amministrazione scolastica per assicurare la presnza dei crocefissi in ogni aula scolastica e al loro ripristino ove siano stati rimossi, nonchè ad una riflessione ad svolgere in ambito scolastico sui calori rappresentati dal crocefisso, insiti nella nostra storia e nella nostra tradizione;

2) schierarsi a fianco del Governo Italiano nel ricorso contro la sentenza della Corte Europea dei Diritti dell'Uomo, che costituisce una pericolosa minaccia nei confronti della storia e delle tradizioni dei popoli nonchè una grave intromissione nel sistema democratico del nostro Paese.

Superato il vaglio di idoneità tecnica dell'odg da parte della Presidenza del Consiglio, la maggioranza dello stesso ha votato contro la discussione del documento presentato nella seduta di oggi.

Il PD ha deciso di non difendere le nostre tradizioni e quei valori di pace, fratellanza e giustizia rappresentati dal crocefisso.

Non vorrei che fosse il primo passo per abilire ogni simbolo che rappresenta una croce, come ad esempio quello della croce rossa (che nei paesi islamici è rappresentata da una mezza luna) oppure come lo stemma dello stesso Comune di Reggio Emilia.

Un Paese senza radici è un Paese senza futuro. Con questo voto il PD reggiano ha contribuito a cancellare le nostre radici, probabilmente a causa di frazioni interne.

Si tratta di un voto di cui occorre rendere conto ai reggiani, un voto che contrasta con le tradizioni ed i simboli della nostra comunità.

sabato 7 novembre 2009

ACCESSO AI DATI SENSIBILI, RISULTATO DELLA COMMISSIONE CONTROLLO E GARANZIA

E’ la legge che garantisce ai consiglieri comunali di poter accedere agli atti del Comune e delle partecipate, questo per consentire di esercitare quel potere di controllo sull’operato dell’amministrazione che è il fulcro del proprio mandato.
La legge disciplina altresì che i dati sensibili non sono “opponibili” ai consiglieri, pertanto questi ultimi hanno un totale diritto di accesso agli atti.
Purtroppo l’Italia è il paese del “diritto e del rovescio” e ci sono alcune sentenze di tribunali amministrativi, peraltro minoritarie, che hanno escluso il diritto di accesso ai dati sensibili.
La legge però parla chiaro,ed è diritto di tutti i consiglieri accedere ad ogni tipo di atto, compresi quelli riguardanti dati sensibili.
Per questa ragione ho convocato la riunione della commissione di controllo e garanzia, dalla quale unanimemente è sorto il mandato al segretario generale di rivedere la formulazione dell’art. 28 del regolamento comunale di accesso agli atti.
Un importante risultato della commissione da me presieduta, che mira da un lato al pieno godimento dei diritti dei consiglieri comunali, e dall’altro sciogliere ogni dubbio e sollevare di ogni responsabilità i dirigenti e impiegati comunali che hanno l’obbligo di fornire le indicazioni richieste.
Sarà mio impegno quello di portare alla discussione in Consiglio Comunale per l’approvazione il testo dell’art. 28 novellato il prima possibile.
Una piccola modifica che aumenterà la trasparenza e l’efficienza dell’amministrazione comunale di Reggio Emilia

giovedì 5 novembre 2009

STATISTICHE INTERROGAZIONI

Nella riunione che si terrà stasera della commissione che presiedo, verrà fotografata la situazione delle interrogazioni al 29 ottobre.
Le interrogazioni sono uno strumento molto importante dei consiglieri, che permette loro di esercitare quella necessaria attività di controllo relativa al mandato elettorale.
Normalmente gli assessori interrogati hanno 20 giorni di tempo per rispondere alle interrogazioni, termine oltre il quale è facoltà degli interroganti trasformare l’interrogazione in interpellanza.
Mensilmente la commissione che presiedo aggiornerà la statistica relativa alle interrogazioni, suddividendole anche per assessori.
Nel mese di ottobre il dato che è significativo è che su 35 interrogazioni presentate, sono14 quelle scadute e 15 quelle a cui è stata data risposta.
Dalla presentazione della statistica ad oggi, alcuni assessori hanno provveduto a rispondere ad alcune interrogazioni. Credo che sia il riscontro migliore sulla validità dello strumento.
Ritengo che un obiettivo da raggiungere sia la drastica diminuzione delle interrogazioni scadute, questo per un fatto di rispetto e nei confronti dei consiglieri e dei cittadini che li hanno eletti.

mercoledì 4 novembre 2009

COMUNICATO STAMPA PATTO VIA MELATO

Dalla stampa locale si è appreso di questo incontro tra alcuni membri della Giunta (Corradini e Spadoni) con il comandante della Polizia Municipale ed il comitato di via Melato per procedere con l’ennesimo “patto” per una zona di Reggio.
Personalmente sono scettico circa questo modo di operare, gli unici “patti” esistenti e che devono essere rispettati sono quelli dettati dalle norme civili, penali e amministrative che regolano il nostro vivere comune.
Da quanto è trapelato, in quest’incontro finalmente si è parlato di riqualificazione della zona, dal Mirabello al campo di atletica.
Sono anni che si parla di progetti dell’amministrazione su questa zona, ma ancora di concreto non è stato fatto nulla.
Se ci sono idee o progetti, ritengo che questi debbano essere affrontati e discussi nelle sedi istitituzionali.
Consiglio Comunale e di Circoscrizione sono stati tenuti all’oscuro di questi progetti, nonostante ritengo possa essere fondamentale l’apporto di idee e di soluzioni che possano scaturire in queste sedi.
L’idea è che dalle sedi istituzionali sia previsto un passaggio di ratifica a decisioni prese, e questo credo che sia un modo di procedere certamente non corretto.
È giusto che ogni amministratore possa portare il suo contributo per far in modo da togliere la zona di via Melato dalle grinfie del degrado.
Credo altresì che la cittadinanza debba conoscere le intenzioni dell’amministrazione sul Mirabello, la zona di via Togliatti, il campo di atletica ed altro, e credo anche che è miope e sbagliato liquidare il dialogo con i cittadini solamente con quelli appartenenti al comitato.
Questa mattina ho presentato un’interpellanza per chiedere quali sono i dettagli oppure le idee di massima dell’amministrazione per contrastare il degrado in via Melato.
In questo modo dovrà passare dal Consiglio Comunale quantomeno una rapida informazione sullo stato delle cose.
Mi auguro che su questi temi la giunta non adotti una posizione preconcetta, ma sia aperta al dialogo ed alle idee e suggerimenti che vengono dalla società e dai consiglieri.

INTERPELLANZA PATTO DI VIA MELATO

INTERPELLANZA
Premesso che
Dai giornali locali si apprende di un incontro tra alcuni assessori del Comune di Reggio Emilia, tra cui gli assessori Corradini e Spadoni, la Polizia Municipale e il Comitato di via Melato per contrastare il degrado della zona
Considerato che
Da quanto riportato, è emerso nel corso dell’incontro la proposta di un progetto di riqualificazione della zona che va’ dallo stadio Mirabello al campo di atletica.
Rilevato che
Su progetti di riqualificazione di questa portata sarebbe meglio ci fosse un dibattito ampio, sia nelle sedi istituzionali che con i cittadini.
Precisato che
Nelle sedi istituzionali, Consiglio Comunale e di Circoscrizione, ancora non si è trattato di questo tema, con il timore che la discussione nelle predette sedi avvenga solamente “a giochi fatti”
con la presente
INTERPELLA LA GIUNTA
Per conoscere quali sono le intenzioni ed i progetti della Giunta, anche di massima, per giungere ad una riqualificazione della zona.

martedì 3 novembre 2009

INTERPELLANZA SCUOLA CARDUCCI

INTERPELLANZA
Premesso che
Il Comune di Reggio Emilia è proprietario dell’edificio scolastico della scuola elementare Carducci di via Samarotto
Considerato che
Da informazioni assunte, durante le prove di emergenza effettuate dal corpo docente, sono emerse notevoli difficoltà nell’evacuazione dell’edificio in caso di calamità, dovute principalmente alla mancanza di una scala esterna di sicurezza;
Rilevato che
L’unica scala presente (interna) non consente il rapido deflusso degli studenti e del personale scolastico
con la presente
INTERPELLA LA GIUNTA
Per sapere se è intenzione del Sindaco e della Giunta procedere alla messa in sicurezza della struttura, progettando e realizzando una scala esterna all’edificio che consenta un rapido deflusso in caso di calamità