Il Gnaker rappresenta un avvenimento storico
per la Città, non solo per i giocatori e gli amanti del basket, ma per tutti i
reggiani che durante il torneo rendevano vivi i giardini pubblici.
Difficile trovare tanti significati dietro ad
una sola manifestazione, un significato sportivo, culturale (il torneo è
diventata una vera e propria tradizione, di socialità, di sicurezza per i
Giardini pubblici che per pochi giorni all’anno tornavano nelle mani dei
cittadini reggiani.
Soprattutto in un momento di crisi come questo
si nota l’importanza e la mancanza di avvenimenti storici e “puliti” come
questo.
Il Comune avrebbe dovuto puntare più sul Gnaker
che sull’inutile 1,6,7 contatto.
Come al solito si continua con questo canale
preferenziale per lo straniero, facendo seccare, giorno dopo giorno, le radici
storiche e culturali che hanno permesso a Reggio Emilia di diventare un’oasi di
benessere.
Nel j’accuse gli organizzatori parlano di un
atteggiamento poco coerente e poco “professionale” da parte del Comune di
Reggio Emilia.
Presenterò un’interpellanza in consiglio
comunale per conoscere le cause di questo “pasticcio alla reggiana”, che
sicuramente porta all’intera collettività un grosso danno.
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