Reggio Emilia è
tra le città più inquinate del Paese, questo il risultato delle folli politiche
della mobilità attuate dal PD in questi 9 anni.
Il continuo
restringimento delle carreggiate, i numerosi e mal costruiti dossi, le numerose
inutili rotondine sparse qua e la per il territorio comunale, hanno come
effetto si la riduzione della velocità delle autovetture, ma comportano anche
l’andamento irregolare delle stesse, costringendo gli automobilisti a continue
frenate e ripartenze.
Inoltre, la
viabilità cittadina soffre di una mancanza strutturale cronica. Poche strade e
fatte male.
Il risultato sono
le estenuanti e lunghe code che durante le ore di punta si verificano nelle
principali arterie cittadine.
Le strade sono
come le vene e le arterie del corpo umano, pertanto se vi è un’ostruzione o un
impedimento, il sistema “collassa” ed è quello che avviene quotidianamente
nella nostra Città.
A ciò si aggiunga
il fatto che, proprio chi dovrebbe progettare e realizzare strade fa il proprio
mestiere seguendo il motto: “chi semina strade raccoglie traffico”, e la
frittata è fatta.
Una Città come
Reggio Emilia senza auto rappresenta una pura utopia, quella stessa utopia che
in modo estremista è stata portata avanti negli ultimi anni
dall’amministrazione targata PD.
Il risultato è
che i reggiani respirano aria peggiore, e probabilmente si ammalano e muoiono
perché chi li amministra, non ha pensato a rendere più rapido e fluido il
traffico automobilistico, ma ha cercato di impedirlo con ogni mezzo.
Anche in questo
caso i nodi sono venuti al pettine, e gli autori di queste sbagliate politiche
di mobilità dovrebbero chiedere scusa alla Città e rassegnare le loro dimissioni,
senza ripresentarsi per amministrare la cosa pubblica.
L’incompetenza e
l’estremismo di certe scelte a creato una città agonizzante, con una qualità
dell’aria pessima, ambiente ideale per numerose patologie che portano anche
alla morte.
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