Si è svolta venerdì la Commissione di Garanzia, per valutare la corrispondenza tra gli indirizzi votati dal Consiglio comunale e l’azione svolta dall’Amministrazione con la divulgazione dell’Invito a manifestare interesse sul progetto di rigenerazione del quartiere Mirabello.
Nella medesima seduta si doveva discutere anche del diritto di accesso agli atti negato di fatto, nel caso in questione dal Dirigente responsabile Arch. Magnani e dagli Avv. Gnoni (servizio legale del Comune) e Coli (consulente esterno).
Per prima cosa l’Assessore Spadoni ha messo in discussione la legittimità della Commissione dichiarando che se si fosse discusso degli atti del procedimento se ne sarebbe andato.
La Commissione si è svolta nel pieno rispetto delle proprie attribuzioni e competenze ed ha posto questioni alle quali l’Assessore ed il Dirigente Magnani si sono sottratti letteralmente fuggendo dall’aula.
Per altro nessuno del PD lo ha sostenuto, anzi dopo che egli ha abbandonato la seduta in compagnia dei Dirigenti Magnani e Gnoni, il Consigliere Scarpino lo ha sconfessato conclamando la piena legittimità della seduta.
Uno show indegno da parte di un Assessore politicamente analfabeta di democrazia e rispetto degli organi istituzionali: evidentemente Spadoni ha paura di discutere degli atti dell’Amministrazione.
L’aspetto più grave è che ben due Dirigenti, sui tre presenti, lo abbiano seguito compiendo politicamente un atto istituzionalmente irriguardoso e politicamente di parte senza precedenti: ma d’altronde sono gli stessi, Arch. Magnani e Avv. Gnoni, che hanno negato di fatto il diritto dei consiglieri a visionare gli atti, ergendosi per tanto ad arbitri del compimento del mandato politico-amministrativo dei Consiglieri.
Non è un caso, perché politicamente il diniego di fatto a che i Consiglieri possano svolgere il proprio mandato, che è stato conferito dal voto popolare a differenza dei tre soggetti in questione che sono nominati dal Sindaco, è stato premeditato proprio dalla Giunta Delrio.
Infatti rispondendo ad una nostra interrogazione proprio sul caso Mirabello, Spadoni, a nome della Giunta Delrio, dichiarava con 20 gironi di anticipo rispetto a quanto è poi stato disposto da Magnani, che “l’accesso sarà differito al fine di non pregiudicare la parità di trattamento tra tutti i proponenti”.
Motivazioni inconsistenti che però chiariscono come i Dirigenti non abbiano agito autonomamente, ma su precisa indicazione della Giunta!
Siamo all’emergenza democratica?
In questa città non si è mai visto un atteggiamento del genere di cui l’unico responsabile è il Sindaco, per il quale evidentemente la democrazia e la trasparenza sono uno slogan.
La giurisprudenza in merito è copiosa e consolidata: i Consiglieri comunali non hanno alcun limite di accesso agli atti, semmai debbono attenersi al segreto in determinati specifici casi.
Con questo comportamento si crea un precedente pericoloso: cosa accadrà con i prossimi progetti relativi alle ex Reggiane o all’Area Nord considerato che Delrio ha deciso di esautorare il legittimo titolare della pianificazione, l’Assessore Ferrari, lasciando campo libero al fedele Spadoni?
È possibile che la pianificazione di un intero quartiere avvenga a trattativa privata nel segreto di una stanza e che gli eletti del popolo non possano espletare le proprie funzioni?
Proprio mentre il Consiglio comunale è impegnato ad analizzare gli atti del Psc?
La questione arriverà in Consiglio comunale, perché l’intero procedimento legato al Mirabello ha tradito gli indirizzi votati dal Consiglio comunale, escludendo per altro anche tutta la fase della partecipazione popolare.
Non solo perché resta fortissimo il silenzio del PD anche sull’esclusione di Dar Voce e sulle relative bugie del Dirigente responsabile del procedimento, secondo il quale la relativa busta era bianca mentre in realtà riportava un timbro retrodatato.
L’imbarazzo dei Consiglieri del PD era palpabile, sul diritto di accesso molti hanno espresso considerazioni votate alla trasparenza, il capogruppo Vecchi, pur ammettendo di non avere seguito il procedimento, ha dichiarato la necessità di una valutazione in merito: vedremo se saranno in grado di ricondurre alla ragione gli ultras cattocomunisti che scambiano il Comune per un’affare privato.
Di certo la nostra battaglia prosegue, perché in ballo non c’è solo la semplice presa in visione di un documento, ma il principio di salvaguardia dei diritti degli eletti del popolo al controllo sull’Amministrazione, che non è nient’altro che la traduzione dei principi democratici, per questo valuteremo anche l’eventualità di un ricorso al Tar.
martedì 21 dicembre 2010
venerdì 29 ottobre 2010
STATI GENERALI DEL DECENTRAMENTO: STRUMENTALIZZANO LE CIRCOSCRIZIONI CONTRO LA RIFORMA DI CALDEROLI
Il Comune di Reggio Emilia organizza per la giornata del 18 novembre gli “Stati Generali del decentramento amministrativo comunale in Emilia Romagna”.
Una manifestazione strumentale e con una chiara “squilibratura” politica, nella quale viene ancora una volta piegato il tema del decentramento amministrativo alle ragioni di lotta politica del PD.
La composizione degli inviti evidenzia una palese carenza di contraddittorio, nel maldestro tentativo di dare spazi nuovi ai soliti amici.
Il decentramento amministrativo a Reggio Emilia é da sempre stato utilizzato per dare una parvenza di democrazia e per buttare fumo negli occhi ai cittadini.
Proprio il Comune di Reggio Emilia non ha mai dato piena esecuzione al Regolamento delle Circoscrizioni, perseverando nel non concedere le deleghe e le attribuzioni previste ad esempio in tema di gestione delle manutenzioni.
Curioso che il PD intenda discutere di decentramento proprio mentre il Ministro Calderoli razionalizza il sistema degli enti locali tagliando le Circoscrizioni, in modo che questi enti pressoché inutilizzati gravino sulle tasche dei cittadini.
Patetico quindi che dopo i ripetuti insuccessi del centro sinistra in merito al decentramento amministrativo, proprio adesso gli aguzzini delle Circoscrizioni levano gli scudi a difesa di queste ultime.
Visto che in una generale riorganizzazione della pubblica amministrazione le Circoscrizioni andranno a sparire, sarebbe meglio che la Giunta facesse un profondo mea culpa, e che iniziasse una riflessione per fare in modo che la politica non rimanga chiusa nei palazzi come l´amministrazione Delrio, ma sia piú vicina alle istanze della gente e del territorio.
Una manifestazione strumentale e con una chiara “squilibratura” politica, nella quale viene ancora una volta piegato il tema del decentramento amministrativo alle ragioni di lotta politica del PD.
La composizione degli inviti evidenzia una palese carenza di contraddittorio, nel maldestro tentativo di dare spazi nuovi ai soliti amici.
Il decentramento amministrativo a Reggio Emilia é da sempre stato utilizzato per dare una parvenza di democrazia e per buttare fumo negli occhi ai cittadini.
Proprio il Comune di Reggio Emilia non ha mai dato piena esecuzione al Regolamento delle Circoscrizioni, perseverando nel non concedere le deleghe e le attribuzioni previste ad esempio in tema di gestione delle manutenzioni.
Curioso che il PD intenda discutere di decentramento proprio mentre il Ministro Calderoli razionalizza il sistema degli enti locali tagliando le Circoscrizioni, in modo che questi enti pressoché inutilizzati gravino sulle tasche dei cittadini.
Patetico quindi che dopo i ripetuti insuccessi del centro sinistra in merito al decentramento amministrativo, proprio adesso gli aguzzini delle Circoscrizioni levano gli scudi a difesa di queste ultime.
Visto che in una generale riorganizzazione della pubblica amministrazione le Circoscrizioni andranno a sparire, sarebbe meglio che la Giunta facesse un profondo mea culpa, e che iniziasse una riflessione per fare in modo che la politica non rimanga chiusa nei palazzi come l´amministrazione Delrio, ma sia piú vicina alle istanze della gente e del territorio.
giovedì 21 ottobre 2010
VIA ZANNONI: L´ABUSO CONTINUA NEL SILENZIO DEL COMUNE
Sono anni che parliamo dell’abuso edilizio di via Zannoni... anche se purtroppo dal Comune nessun passo concreto per rimuoverlo.
Gli abitanti della zona sono preoccupati, e giorno dopo giorno vivono una discriminazione al contrario.
Per poter costruire o ampliare le costruzioni, oppure per collegarsi semplicemente alla rete fognaria, questi debbono intraprendere lunghe e costose trafile burocratiche autorizzative, mentre il loro “vicino di casa” può godere indisturbato dell’abuso edilizio sulla sua proprietà.
Una situazione divenuta ormai inaccettabile, che impone al Comune di accelerare quelle che sono le procedure di rimessione in pristino della zona.
Il procedimento sanzionatorio dell’abuso di via Zannoni ha inizio, ufficialmente, con il sopralluogo del tecnico comunale del 26 ottobre 2006.
A quasi 4 anni di distanza, tra ricorsi e lassismo da parte del Comune, la situazione di fatto è rimasta invariata. I proprietari continuano a godere degli abusi costruiti sulla loro proprietà.
Ad oggi i procedimenti amministrativi sono esauriti, occorre solamente che il Comune esegua le ordinanze che giá ci sono e che ripristini la situazione di legalitá.
Per pungolare l´amministrazione comunale a perseguire il ripristino della legalitá in via Zannoni, domani presenteró una interpellanza sul tema.
Personalmente ritengo che l’Amministrazione comunale debba dare una risposta pronta e ferma nella lotta degli abusi edilizi, senza se e senza ma, facendo rispettare alla lettera quella che è la normativa in materia.
Gli abitanti della zona sono preoccupati, e giorno dopo giorno vivono una discriminazione al contrario.
Per poter costruire o ampliare le costruzioni, oppure per collegarsi semplicemente alla rete fognaria, questi debbono intraprendere lunghe e costose trafile burocratiche autorizzative, mentre il loro “vicino di casa” può godere indisturbato dell’abuso edilizio sulla sua proprietà.
Una situazione divenuta ormai inaccettabile, che impone al Comune di accelerare quelle che sono le procedure di rimessione in pristino della zona.
Il procedimento sanzionatorio dell’abuso di via Zannoni ha inizio, ufficialmente, con il sopralluogo del tecnico comunale del 26 ottobre 2006.
A quasi 4 anni di distanza, tra ricorsi e lassismo da parte del Comune, la situazione di fatto è rimasta invariata. I proprietari continuano a godere degli abusi costruiti sulla loro proprietà.
Ad oggi i procedimenti amministrativi sono esauriti, occorre solamente che il Comune esegua le ordinanze che giá ci sono e che ripristini la situazione di legalitá.
Per pungolare l´amministrazione comunale a perseguire il ripristino della legalitá in via Zannoni, domani presenteró una interpellanza sul tema.
Personalmente ritengo che l’Amministrazione comunale debba dare una risposta pronta e ferma nella lotta degli abusi edilizi, senza se e senza ma, facendo rispettare alla lettera quella che è la normativa in materia.
giovedì 14 ottobre 2010
QUARTIERE MIRABELLO: INIZIA IL "SACCO DI REGGIO" NO TRASPARENZA ED IMPARZIALITÁ DEL COMUNE
La Giunta comunale ha reso noto che per quanto riguarda il progetto di rigenerazione del quartiere Mirabello sono state ricevute 13 manifestazioni d’interesse in seguito alla divulgazione dell’invito ai privati a presentare progetti.
In occasione della presentazione di tale “bando”, avvenuta sei mesi dopo il voto degli indirizzi da parte del Consiglio comunale, l’Assessore Spadoni auspicò che questa fosse una esperienza apripista, mentre l’Arch. Magnani puntualizzò la vera natura dell’oggetto, ossia una sorta di procedura aperta: “abbiamo scelto di non avviare una procedura standard … nella costruzione di un progetto congiunto.
Se negli indirizzi votati dal Consiglio comunale a fine 2009, si parlava di partecipazione dei cittadini alla costruzione del progetto e del coinvolgimento di capitali pubblici e privati secondo procedure di partenariato il sedicente “bando” ha modificato le cose aprendo rilevanti questioni di metodo e merito sintomatiche dell’approccio politico del PD alla questione etica nella conduzione della pubblica amministrazione.
Di cosa parliamo?
Di un bando che non è un bando, che è stato reso noto unicamente tramite l’albo pretorio del Comune e che a monte non ha visto nessuna forma di partecipazione istituzionale o popolare.
La prova che ci troviamo di fronte ad una procedura “fatta in casa” è data anche dalla riserva insindacabile del Comune di ammettere alla procedura anche manifestazioni d’interesse pervenute entro i 10 (dieci) giorni successivi alla scadenza del termine.
L’invito pubblico, perché così si chiama, non è un appalto di lavori né un Partenariato Pubblico Privato, non darà luogo alla gestione di servizi pubblici ma solo all’esercizio di attività ulteriori e differenti da quelle previste dagli strumenti urbanistici.
E’ insomma un oggetto sconosciuto costruito e pensato per essere gestito al di fuori del POC ed estraneo al diritto comunitario degli appalti pubblici e delle concessioni.
Il Comune di Reggio Emilia ha scritto su un proprio atto che la procedura prescelta considererà ogni proposta pervenuta in “un percorso di dialogo con l’Amministrazione … condotto in una prospettiva negoziale flessibile per quanto attiene i contenuti, i protagonisti, l’ambito territoriale di riferimento, i possibili interventi sull’assetto degli strumenti di pianificazione, le risorse e le sinergie invocabili”.
E da chi è composta la commissione di conduzione del dialogo?
Dal Dirigente ai Progetti Speciali, Arch. Magnani e dal Dirigente del Servizio Pianificazione Ing. Sergio…
Se ciò non bastasse il Comune metterà a disposizione, tramite la concessione di beni ancora facenti parte del demanio indisponibile essendo destinati a servizi pubblici, il diritto di utilizzare le unità immobiliari oggetto degli interventi nonchè il diritto di utilizzare potenzialità edificatorie già esistenti o addirittura da attribuire all’ambito.
Non è finita. Nell’ex polveriera, vincolata e a destinazione pubblica si potrebbe potenzialmente realizzare una galleria commerciale fuori dalla programmazione, si prevede la delocalizzazione della pista di atletica senza conoscerne la ricollocazione e si prevede la possibilità di trasformazione dell’area del campo di calcio di viale Olimpia.
Ci troviamo di fronte ad una trattativa privata? Ad una potenziale sdemanializzazione di fatto di beni pubblici? All’aggiramento delle elementari garanzie normative degli appalti pur essendovi di fatto un corrispettivo da parte del Comune?
Gli operatori economici, i professionisti, i cittadini tutti possono farsi la propria idea consultando gli atti.
Politicamente a nostro avviso siamo di fronte un aborto politico-amministrativo utile solo a sconvolgere le regole e ad aprire la strada alla discrezionalità e ci pare l’ennesima arrogante provocazione di una classe dirigente lontana anni luce dai concetti di trasparenza, imparzialità ed equidistanza che dovrebbero caratterizzare una pubblica amministrazione.
Pezzo a pezzo il PD sta vendendo la città.
In occasione della presentazione di tale “bando”, avvenuta sei mesi dopo il voto degli indirizzi da parte del Consiglio comunale, l’Assessore Spadoni auspicò che questa fosse una esperienza apripista, mentre l’Arch. Magnani puntualizzò la vera natura dell’oggetto, ossia una sorta di procedura aperta: “abbiamo scelto di non avviare una procedura standard … nella costruzione di un progetto congiunto.
Se negli indirizzi votati dal Consiglio comunale a fine 2009, si parlava di partecipazione dei cittadini alla costruzione del progetto e del coinvolgimento di capitali pubblici e privati secondo procedure di partenariato il sedicente “bando” ha modificato le cose aprendo rilevanti questioni di metodo e merito sintomatiche dell’approccio politico del PD alla questione etica nella conduzione della pubblica amministrazione.
Di cosa parliamo?
Di un bando che non è un bando, che è stato reso noto unicamente tramite l’albo pretorio del Comune e che a monte non ha visto nessuna forma di partecipazione istituzionale o popolare.
La prova che ci troviamo di fronte ad una procedura “fatta in casa” è data anche dalla riserva insindacabile del Comune di ammettere alla procedura anche manifestazioni d’interesse pervenute entro i 10 (dieci) giorni successivi alla scadenza del termine.
L’invito pubblico, perché così si chiama, non è un appalto di lavori né un Partenariato Pubblico Privato, non darà luogo alla gestione di servizi pubblici ma solo all’esercizio di attività ulteriori e differenti da quelle previste dagli strumenti urbanistici.
E’ insomma un oggetto sconosciuto costruito e pensato per essere gestito al di fuori del POC ed estraneo al diritto comunitario degli appalti pubblici e delle concessioni.
Il Comune di Reggio Emilia ha scritto su un proprio atto che la procedura prescelta considererà ogni proposta pervenuta in “un percorso di dialogo con l’Amministrazione … condotto in una prospettiva negoziale flessibile per quanto attiene i contenuti, i protagonisti, l’ambito territoriale di riferimento, i possibili interventi sull’assetto degli strumenti di pianificazione, le risorse e le sinergie invocabili”.
E da chi è composta la commissione di conduzione del dialogo?
Dal Dirigente ai Progetti Speciali, Arch. Magnani e dal Dirigente del Servizio Pianificazione Ing. Sergio…
Se ciò non bastasse il Comune metterà a disposizione, tramite la concessione di beni ancora facenti parte del demanio indisponibile essendo destinati a servizi pubblici, il diritto di utilizzare le unità immobiliari oggetto degli interventi nonchè il diritto di utilizzare potenzialità edificatorie già esistenti o addirittura da attribuire all’ambito.
Non è finita. Nell’ex polveriera, vincolata e a destinazione pubblica si potrebbe potenzialmente realizzare una galleria commerciale fuori dalla programmazione, si prevede la delocalizzazione della pista di atletica senza conoscerne la ricollocazione e si prevede la possibilità di trasformazione dell’area del campo di calcio di viale Olimpia.
Ci troviamo di fronte ad una trattativa privata? Ad una potenziale sdemanializzazione di fatto di beni pubblici? All’aggiramento delle elementari garanzie normative degli appalti pur essendovi di fatto un corrispettivo da parte del Comune?
Gli operatori economici, i professionisti, i cittadini tutti possono farsi la propria idea consultando gli atti.
Politicamente a nostro avviso siamo di fronte un aborto politico-amministrativo utile solo a sconvolgere le regole e ad aprire la strada alla discrezionalità e ci pare l’ennesima arrogante provocazione di una classe dirigente lontana anni luce dai concetti di trasparenza, imparzialità ed equidistanza che dovrebbero caratterizzare una pubblica amministrazione.
Pezzo a pezzo il PD sta vendendo la città.
mercoledì 13 ottobre 2010
IL 30% DELLE INTERROGAZIONI DEPOSITATE NEL 2009 SONO AD OGGI SENZA RISPOSTA, UN PREGIUDIZIO PER L´ATTIVITÁ DI CONTROLLO DEI CONSIGLIERI
Nella riunione tenutasi venerdí scorso della Commissione Controllo e Garanzia che presiedo, ho presentato ai Consiglieri commissari un report sullo stato delle risposte alle interrogazioni presentate.
Premettendo che la Giunta, da regolamento, ha 20 giorni di tempo per rispondere alle interrogazioni, il dato che emerge suona come un vero e proprio campanello d´allarme: il 30% delle interrogazioni presentate nel 2009 a tutt´oggi non ha ricevuto risposta, percentuale che scende al 22% per le interrogazioni presentate nel 2010.
Si tratta di un dato preoccupante e non fisiologico, che mette in serio repentaglio proprio l´attivitá principale del Consigliere Comunale, ovvero quella di operare un rigoroso controllo sull´operato della Giunta.
Non é ammissibile che interrogazioni presentate nell´agosto del 2009 ad oggi non abbiano trovato risposta.
Durante la discussione, unanimemente la Commissione Controllo e Garanzia mi ha conferito l´incarico di rappresentare questa incresciosa situazione al Presidente del Consiglio Comunale ed al Sindaco, al fine di eliminare questa situazione che viola i regolamenti vigenti.
Mi auguro che il Sindaco, preso atto della situazione, voglia intervenire al fine di garantire a tutti i Consiglieri Comunali, di maggioranza e di opposizione, la possibilitá di svolgere pienamente quel ruolo che é stato affidato loro dai cittadini.
Premettendo che la Giunta, da regolamento, ha 20 giorni di tempo per rispondere alle interrogazioni, il dato che emerge suona come un vero e proprio campanello d´allarme: il 30% delle interrogazioni presentate nel 2009 a tutt´oggi non ha ricevuto risposta, percentuale che scende al 22% per le interrogazioni presentate nel 2010.
Si tratta di un dato preoccupante e non fisiologico, che mette in serio repentaglio proprio l´attivitá principale del Consigliere Comunale, ovvero quella di operare un rigoroso controllo sull´operato della Giunta.
Non é ammissibile che interrogazioni presentate nell´agosto del 2009 ad oggi non abbiano trovato risposta.
Durante la discussione, unanimemente la Commissione Controllo e Garanzia mi ha conferito l´incarico di rappresentare questa incresciosa situazione al Presidente del Consiglio Comunale ed al Sindaco, al fine di eliminare questa situazione che viola i regolamenti vigenti.
Mi auguro che il Sindaco, preso atto della situazione, voglia intervenire al fine di garantire a tutti i Consiglieri Comunali, di maggioranza e di opposizione, la possibilitá di svolgere pienamente quel ruolo che é stato affidato loro dai cittadini.
mercoledì 6 ottobre 2010
“LA TASSA GANDOLFI” IN VIA EMILIA OSPIZIO SI FA SENTIRE PARTENDO DALLE CODE
A paritá di traffico le code ed i disagi per i cittadini sono aumentati, mi chiedo con quale coraggio l´assessore Gandolfi difenda un la riqualificazione di via Emilia Ospizio.
Il restringimento eccessivo delle corsie di marcia per le auto sta portanto al collasso della circolazione automobilistica, sotto la bandiera di una “crociata contro le auto” che sta avendo effetti devastanti sulla Cittá e sul suo tessuto produttivo.
In via Emilia Ospizio e su viale Umberto I l´utilizzo di queste “corsie pulifunzionali”, non previste dal codice della strada, che di fatto creano un ulteriore fonte di pericolo alla circolazione.
Nell´intenzione di Gandolfi e della Giunta queste corsie sono state concepite come “spazio per la socialitá” snaturando in se il concetto di strada: la strada é fatta per circolare non per prendere n caffé con gli amici.
Anche gli spartitraffico utilizzati non sono conformi a quanto previsto dal codice della strada.
Questo é un vizio progettuale di Gandolfi che, ripetendo gli errori della rotonda di Santo Stefano e di viale Umberto I, ha pensato di mettere anche in via Emilia Ospizio spartitraffico piú alti rispetto a quelli consentiti dal codice della strada e, probabilmente per valutazioni cromatiche, queste opere non sono del prescritto colore giallo.
Qualcuno dovrebbe infine dire a Gandolfi che il McDrive é preesistente a quel dannoso restyling della via Emilia che il Comune ha fatto.
Il numero di auto é lo stesso, ma con la strada “piú grande” il traffico riusciva comunque ad essere scorrevole e a non congestionarsi subito.
Inoltre il McDrive é un´attivitá commerciale che ha ricevuto tutte le autorizzazioni, anche da parte del Comune. Pertanto nella progettazione del restyling i tecnici avrebbero dovuto tener conto anche di questa attivitá.
Via Emilia Ospizio e viale Umberto I saranno esteticamente migliori ma il loro aspetto funzionale é fortemente diminuito. Ogni volta che l´assessore Gandolfi mette mano alla viabilitá combina un vero e proprio disastro: ogni strada che tocca si trasforma in colonna di auto.
Code ed inquinamento atmosferico, oltre alla necessitá di spendere ingenti somme di denaro per riparare agli errori, questa é l´ereditá che lascia l´assessore all´(im)mobilitá Paolo Gandolfi ai cittadini di via Emilia Ospizio e viale Umberto I.
Il restringimento eccessivo delle corsie di marcia per le auto sta portanto al collasso della circolazione automobilistica, sotto la bandiera di una “crociata contro le auto” che sta avendo effetti devastanti sulla Cittá e sul suo tessuto produttivo.
In via Emilia Ospizio e su viale Umberto I l´utilizzo di queste “corsie pulifunzionali”, non previste dal codice della strada, che di fatto creano un ulteriore fonte di pericolo alla circolazione.
Nell´intenzione di Gandolfi e della Giunta queste corsie sono state concepite come “spazio per la socialitá” snaturando in se il concetto di strada: la strada é fatta per circolare non per prendere n caffé con gli amici.
Anche gli spartitraffico utilizzati non sono conformi a quanto previsto dal codice della strada.
Questo é un vizio progettuale di Gandolfi che, ripetendo gli errori della rotonda di Santo Stefano e di viale Umberto I, ha pensato di mettere anche in via Emilia Ospizio spartitraffico piú alti rispetto a quelli consentiti dal codice della strada e, probabilmente per valutazioni cromatiche, queste opere non sono del prescritto colore giallo.
Qualcuno dovrebbe infine dire a Gandolfi che il McDrive é preesistente a quel dannoso restyling della via Emilia che il Comune ha fatto.
Il numero di auto é lo stesso, ma con la strada “piú grande” il traffico riusciva comunque ad essere scorrevole e a non congestionarsi subito.
Inoltre il McDrive é un´attivitá commerciale che ha ricevuto tutte le autorizzazioni, anche da parte del Comune. Pertanto nella progettazione del restyling i tecnici avrebbero dovuto tener conto anche di questa attivitá.
Via Emilia Ospizio e viale Umberto I saranno esteticamente migliori ma il loro aspetto funzionale é fortemente diminuito. Ogni volta che l´assessore Gandolfi mette mano alla viabilitá combina un vero e proprio disastro: ogni strada che tocca si trasforma in colonna di auto.
Code ed inquinamento atmosferico, oltre alla necessitá di spendere ingenti somme di denaro per riparare agli errori, questa é l´ereditá che lascia l´assessore all´(im)mobilitá Paolo Gandolfi ai cittadini di via Emilia Ospizio e viale Umberto I.
giovedì 9 settembre 2010
VIVAIO HOGS: UNO SCANDALO CHE IL COMUNE NON INTERVENGA
È uno scandalo che il Comune, anche tramite la Fondazione dello Sport, non riesca a risolvere il problema del vivaio della squadra di football americano HOGS.
Stamattina ho presentato subito un’interpellanza in Consiglio Comunale con la quale chiedo al Sindaco ed alla Giunta se è loro intenzione attivarsi per risolvere questo problema.
I valori dello sport sono universali, così come credo sia fuori discussione il fatto che la pratica sportiva abbia riflessi positivi nella crescita e nell’educazione dei ragazzi.
Ricordo nell’allora 6 Circoscrizione quando, tutti gli anni, si organizzava la festa dello sport, proprio per incentivare quelle pratiche sportive lontano dalle luci della ribalta.
In queste feste il football americano non ha mai partecipato, ma ritengo che anche questo sport debba essere tutelato.
Il football americano a Reggio, grazie agli esclusivi meriti della squadra, ha raggiunto livelli di eccellenza.
Dal Sindaco e dall’assessore Catellani occorre una risposta rapida e decisa a questo problema altrimenti, dimostrerebbero una volta di più, la loro inadeguatezza a ricoprire gli incarichi che ricoprono.
Stamattina ho presentato subito un’interpellanza in Consiglio Comunale con la quale chiedo al Sindaco ed alla Giunta se è loro intenzione attivarsi per risolvere questo problema.
I valori dello sport sono universali, così come credo sia fuori discussione il fatto che la pratica sportiva abbia riflessi positivi nella crescita e nell’educazione dei ragazzi.
Ricordo nell’allora 6 Circoscrizione quando, tutti gli anni, si organizzava la festa dello sport, proprio per incentivare quelle pratiche sportive lontano dalle luci della ribalta.
In queste feste il football americano non ha mai partecipato, ma ritengo che anche questo sport debba essere tutelato.
Il football americano a Reggio, grazie agli esclusivi meriti della squadra, ha raggiunto livelli di eccellenza.
Dal Sindaco e dall’assessore Catellani occorre una risposta rapida e decisa a questo problema altrimenti, dimostrerebbero una volta di più, la loro inadeguatezza a ricoprire gli incarichi che ricoprono.
INTERPELLANZA SUL VIVAIO DEGLI HOGS
Premesso che
Da informazioni di stampa si apprende che la società di football americano Hogs non ha trovato, per quest’anno, un campo ove esercitare la propria attività sportiva relativa al vivaio, in particolare all’attività dei ragazzi da 14 a 21 anni
Considerato che
Da informazioni assunte, il diniego delle attrezzature sportive da parte del Comune di Reggio Emilia e Fondazione dello Sport è stato giustificato dal fatto che la pratica di questo sport rovina il manto erboso degli impianti
Rilevato che
L’alto valore educativo e di coesione sociale dello sport, occorre che il Comune di Reggio Emilia debba valorizzare ed incentivare la pratica sportiva dei ragazzi, anche per la pratica degli sport cosiddetti minori.
con la presente
INTERPELLA LA GIUNTA
Per sapere se è intenzione del Sindaco e della Giunta
1. Se è intenzione, anche tramite la Fondazione dello Sport, attivarsi per la concessione di uno spazio adeguato alla società di football americano Hogs;
2. In caso contrario indicare quali sono le ragioni di questo diniego;
3. Se è intenzione della Giunta valorizzare il football americano e di includere questo sport nelle iniziative ideate per la valorizzazione degli sport cd minori
Da informazioni di stampa si apprende che la società di football americano Hogs non ha trovato, per quest’anno, un campo ove esercitare la propria attività sportiva relativa al vivaio, in particolare all’attività dei ragazzi da 14 a 21 anni
Considerato che
Da informazioni assunte, il diniego delle attrezzature sportive da parte del Comune di Reggio Emilia e Fondazione dello Sport è stato giustificato dal fatto che la pratica di questo sport rovina il manto erboso degli impianti
Rilevato che
L’alto valore educativo e di coesione sociale dello sport, occorre che il Comune di Reggio Emilia debba valorizzare ed incentivare la pratica sportiva dei ragazzi, anche per la pratica degli sport cosiddetti minori.
con la presente
INTERPELLA LA GIUNTA
Per sapere se è intenzione del Sindaco e della Giunta
1. Se è intenzione, anche tramite la Fondazione dello Sport, attivarsi per la concessione di uno spazio adeguato alla società di football americano Hogs;
2. In caso contrario indicare quali sono le ragioni di questo diniego;
3. Se è intenzione della Giunta valorizzare il football americano e di includere questo sport nelle iniziative ideate per la valorizzazione degli sport cd minori
mercoledì 8 settembre 2010
SCUOLA DI BAGNO: DALLA GIUNTA SOLO PROMESSE NON MANTENUTE
Ho partecipato all’incontro dell’altra sera a Bagno sul futuro della scuola, e con vero rammarico ho constatato che le promesse prese negli anni, non ultime quelle in campagna elettorale, sono state regolarmente disattese.
La notizia fondamentalmente è una: ad oggi il Comune non ha in mano il progetto esecutivo della nuova scuola.
Il resto sono tutte chiacchiere da bar o meglio, per il luogo che ha ospitato l’incontro, da oratorio.
I disegni ed i progetti proiettati durante l’incontro non sono assolutamente indicativi di quello che andrà a costituire la nuova scuola.
Il Sindaco promette che entro la fine del mese di ottobre avremo i progetti… attenderemo la fine del mese e con attenzione verificheremo il rispetto delle scadenze prese.
Viene ignorata altresì una grande esigenza della frazione di Bagno, ovvero quella di una palestra a servizio dei ragazzi e dei residenti della zona.
Su questo punto non vi è stata risposta alcuna.
È ora che Delrio e la sua giunta, presente in gran parte a Bagno, la smetta di prendere in giro i reggiani e che inizi davvero a rispondere ai bisogni crescenti dei cittadini, invece che piangere ogni piè sospinto per le iniziative del Governo.
La notizia fondamentalmente è una: ad oggi il Comune non ha in mano il progetto esecutivo della nuova scuola.
Il resto sono tutte chiacchiere da bar o meglio, per il luogo che ha ospitato l’incontro, da oratorio.
I disegni ed i progetti proiettati durante l’incontro non sono assolutamente indicativi di quello che andrà a costituire la nuova scuola.
Il Sindaco promette che entro la fine del mese di ottobre avremo i progetti… attenderemo la fine del mese e con attenzione verificheremo il rispetto delle scadenze prese.
Viene ignorata altresì una grande esigenza della frazione di Bagno, ovvero quella di una palestra a servizio dei ragazzi e dei residenti della zona.
Su questo punto non vi è stata risposta alcuna.
È ora che Delrio e la sua giunta, presente in gran parte a Bagno, la smetta di prendere in giro i reggiani e che inizi davvero a rispondere ai bisogni crescenti dei cittadini, invece che piangere ogni piè sospinto per le iniziative del Governo.
martedì 31 agosto 2010
OCCORRE MUOVERSI PER NON FARE DI VIA PANSA UNA NUOVA VIA TURRI
Nella notte appena trascorsa registriamo purtroppo l’ennesimo episodio criminale nella zona di via Pansa.
Sono state forzate infatti le porte di un bar al fine di rubare quanto di interesse e quanto possibile.
Non è il primo episodio che si verifica nella zona dall’auto data alle fiamme, ai vari furti negli esercizi commerciali, a fenomeni di degrado che fino ad oggi sono stati arginati tramite l’azione di chi risiede e lavora nella zona.
Fino ad oggi il Comune non ha fatto nulla, tranne che mandare veri e propri eserciti di agenti della Polizia Municipale (6 o addirittura 8 agenti) nelle ore diurne al solo fine di sanzionare il mancato rispetto del disco orario fissato per la sosta.
Per il resto il vuoto assoluto, e pensare che proprio in via Pansa c’è un importante servizio alla città quale la farmacia notturna.
Le donne che lavorano nella zona spesso hanno paura ad arrivare nel parcheggio o nei garages sotterranei, un senso di insicurezza che non è possibile tollerare soprattutto in una zona strategica per il collegamento con il tribunale e dove ci sono molti uffici.
E’ ora che Delrio e Corradini prendano coscienza del problema e che si attivino per migliorare l’illuminazione pubblica e per creare un efficace presidio del territorio.
Altroché estendere “l’effetto città”, qua se non si interviene celermente si esende solamente il degrado e le “zone d’ombra” di Reggio.
Speriamo che il Sindaco e l’assessore alla sicurezza si sveglino e lo capiscano in fretta, per evitare che il degrado avanzi e che un’altra zona strategica per la città (dopo via Turri e via Melato) finisca nelle mani della criminalità.
Sono state forzate infatti le porte di un bar al fine di rubare quanto di interesse e quanto possibile.
Non è il primo episodio che si verifica nella zona dall’auto data alle fiamme, ai vari furti negli esercizi commerciali, a fenomeni di degrado che fino ad oggi sono stati arginati tramite l’azione di chi risiede e lavora nella zona.
Fino ad oggi il Comune non ha fatto nulla, tranne che mandare veri e propri eserciti di agenti della Polizia Municipale (6 o addirittura 8 agenti) nelle ore diurne al solo fine di sanzionare il mancato rispetto del disco orario fissato per la sosta.
Per il resto il vuoto assoluto, e pensare che proprio in via Pansa c’è un importante servizio alla città quale la farmacia notturna.
Le donne che lavorano nella zona spesso hanno paura ad arrivare nel parcheggio o nei garages sotterranei, un senso di insicurezza che non è possibile tollerare soprattutto in una zona strategica per il collegamento con il tribunale e dove ci sono molti uffici.
E’ ora che Delrio e Corradini prendano coscienza del problema e che si attivino per migliorare l’illuminazione pubblica e per creare un efficace presidio del territorio.
Altroché estendere “l’effetto città”, qua se non si interviene celermente si esende solamente il degrado e le “zone d’ombra” di Reggio.
Speriamo che il Sindaco e l’assessore alla sicurezza si sveglino e lo capiscano in fretta, per evitare che il degrado avanzi e che un’altra zona strategica per la città (dopo via Turri e via Melato) finisca nelle mani della criminalità.
giovedì 5 agosto 2010
SULLA PROSTITUZIONE RISPOSTE DA BAR DELLO SPORT DELL'ASSESSORE SASSI
La risposta data dall’assessore Sassi sul tema della prostituzione di questi giorni, è la prova provata che la Giunta non ha idee sul come affrontare il problema.
La prostituzione è un fenomeno che puoi controllare ma che non puoi eliminare.
Per questo credo che riaprire le “case di tolleranza” sia un’ottima risposta al tema della prostituzione.
Ma su questo tema il Comune e la sua Giunta non hanno alcun potere, non potrà essere fatta un’ordinanza per aprire un “casino”, ed il Consiglio Comunale non potrà adottare un “regolamento per le case chiuse”.
Sassi avrebbe dovuto spiegarci invece cosa intende fare lui e la Giunta che rappresenta per garantire l’applicazione all’ordinanza anti prostituzione che Delrio ha emanato.
Su questo punto il silenzio, il vuoto, solo un generico “dovremmo legalizzare la prostituzione”.
Considerato che purtroppo le “case chiuse” non le possiamo riaprire e che, purtroppo, centinaia di ragazze vengono sfruttate, ridotte in schiavitù e buttate sui marciapiedi, mi permetto di suggerire all’assessore Sassi un’azione concreta che potrebbe fare il Comune per dare una risposta a queste ragazze.
Perché non concordare con l’assessore Corradini e il comandante della polizia municipale Russo un presidio costante del territorio, al fine di disincentivare il fenomeno.
Questo rappresenta un inizio, sperando che dal Parlamento si abroghi presto la legge Merlin.
La prostituzione è un fenomeno che puoi controllare ma che non puoi eliminare.
Per questo credo che riaprire le “case di tolleranza” sia un’ottima risposta al tema della prostituzione.
Ma su questo tema il Comune e la sua Giunta non hanno alcun potere, non potrà essere fatta un’ordinanza per aprire un “casino”, ed il Consiglio Comunale non potrà adottare un “regolamento per le case chiuse”.
Sassi avrebbe dovuto spiegarci invece cosa intende fare lui e la Giunta che rappresenta per garantire l’applicazione all’ordinanza anti prostituzione che Delrio ha emanato.
Su questo punto il silenzio, il vuoto, solo un generico “dovremmo legalizzare la prostituzione”.
Considerato che purtroppo le “case chiuse” non le possiamo riaprire e che, purtroppo, centinaia di ragazze vengono sfruttate, ridotte in schiavitù e buttate sui marciapiedi, mi permetto di suggerire all’assessore Sassi un’azione concreta che potrebbe fare il Comune per dare una risposta a queste ragazze.
Perché non concordare con l’assessore Corradini e il comandante della polizia municipale Russo un presidio costante del territorio, al fine di disincentivare il fenomeno.
Questo rappresenta un inizio, sperando che dal Parlamento si abroghi presto la legge Merlin.
lunedì 2 agosto 2010
CONTRASTO ALLA PROSTITUZIONE: DELRIO E CORRADINI FANNO CILECCA
Arrivare a Reggio da Parma lungo la via Emilia, non si direbbe proprio che la nostra Cittá abbia adottato ordinanze contro la prostituzione.
Mi chiedo con che faccia si possa ignorare il problema, o dichiarare che non esiste, quando percorrendo la via Emilia o le vie dietro il Meridiana, ci sono decine di “belle di notte” alla ricerca di clienti.
Ed allora se sono cosí tante le “lucciole” nella zona oves della cittá, vuol dire che il tandem Delrio - Corradini ancora una volta ha fatto cilecca... non ha risolto il problema.
Il primo passo per risolvere un problema é riconoscerlo, e purtroppo il PD reggiano non vuole vedere (o vede e tace) della presenza di questo fenomeno in una zona della Cittá.
Non ci sono scuse, non occorre disturbare carabinieri o forze dell´ordine per irrompere in qualche appartamento.... basta prendere l´auto (o per fare un piacere a Gandolfi la bicicletta) e recarsi in zona.
Spesso e volentieri la prostituzione per strada nasconde fenomeni di sfruttamento e riduzione in schiavitú delle ragazze, per questo deve essere contrastato fortemente.
Il Comune ha tutti gli strumenti per far rispettare l´ordinanza anti prostituzione, é ora che Delrio e Corradini aprano gli occhi e facciano finalmente applicare l´ordinanza.
Mi chiedo con che faccia si possa ignorare il problema, o dichiarare che non esiste, quando percorrendo la via Emilia o le vie dietro il Meridiana, ci sono decine di “belle di notte” alla ricerca di clienti.
Ed allora se sono cosí tante le “lucciole” nella zona oves della cittá, vuol dire che il tandem Delrio - Corradini ancora una volta ha fatto cilecca... non ha risolto il problema.
Il primo passo per risolvere un problema é riconoscerlo, e purtroppo il PD reggiano non vuole vedere (o vede e tace) della presenza di questo fenomeno in una zona della Cittá.
Non ci sono scuse, non occorre disturbare carabinieri o forze dell´ordine per irrompere in qualche appartamento.... basta prendere l´auto (o per fare un piacere a Gandolfi la bicicletta) e recarsi in zona.
Spesso e volentieri la prostituzione per strada nasconde fenomeni di sfruttamento e riduzione in schiavitú delle ragazze, per questo deve essere contrastato fortemente.
Il Comune ha tutti gli strumenti per far rispettare l´ordinanza anti prostituzione, é ora che Delrio e Corradini aprano gli occhi e facciano finalmente applicare l´ordinanza.
giovedì 29 luglio 2010
PRESENTATA INTERPELLANZA SU LAVORO NERO AEROPORTO DI REGGIO
INTERPELLANZA
Premesso che
Da notizie di stampa si apprende che da parte di Re.Ali é stato denunciato l´utilizzo, da parte della societá Aeroporto di Reggio Emilia Srl, gestita da Avio Gestioni Srl, l´utilizzo di lavoratori assunti senza regolare contratto, ovvero “in nero”
Considerato che
Il lavoro “nero” rappresenta una grave piaga sociale, che deve essere combattuta e debellata dalla nostra societá
con la presente
INTERPELLA LA GIUNTA
Per sapere dal Sindaco e dalla Giunta:
Se corrisponde al vero questa notizia;
Nel caso in cui la notizia é confermata, se é intenzione del Comune attivarsi contro tale situazione e con quali strumenti;
Quali sono gli strumenti di controllo messi in atto dal Comune per evitare che in societá con partecipazioni pubbliche vengano impiegati lavoratori “in nero”
Premesso che
Da notizie di stampa si apprende che da parte di Re.Ali é stato denunciato l´utilizzo, da parte della societá Aeroporto di Reggio Emilia Srl, gestita da Avio Gestioni Srl, l´utilizzo di lavoratori assunti senza regolare contratto, ovvero “in nero”
Considerato che
Il lavoro “nero” rappresenta una grave piaga sociale, che deve essere combattuta e debellata dalla nostra societá
con la presente
INTERPELLA LA GIUNTA
Per sapere dal Sindaco e dalla Giunta:
Se corrisponde al vero questa notizia;
Nel caso in cui la notizia é confermata, se é intenzione del Comune attivarsi contro tale situazione e con quali strumenti;
Quali sono gli strumenti di controllo messi in atto dal Comune per evitare che in societá con partecipazioni pubbliche vengano impiegati lavoratori “in nero”
giovedì 22 luglio 2010
VIAGGIO A FORTH WORTH: LA DELEGAZIONE POLITICA RIMANGA A CASA
L’Amministrazione Comunale sta organizzando un viaggio a Forth Worth per il mese di settembre, per le attività legate al gemellaggio che ci lega con la città statunitense.
Al viaggio parteciperà una “delegazione tecnica” affiancata da una “politica”, della cui composizione si sta discutendo proprio in questi giorni.
Crediamo che la delegazione “politica”, in questa occasione, debba rimanere a casa.
Assistiamo quotidianamente a proteste e manifestazioni allarmistiche (ed in gran parte infondate) di Sindaci e Amministratori Pubblici che lamentano che la manovra del Governo mette a rischio servizi ai cittadini, pertanto credo che la politica debba dare un segnale di rigore e risparmio evitando al Comune di Reggio Emilia l’onere della “delegazione politica” a Forth Worth.
D’altra parte il Sindaco, in rappresentanza della Città, è già presente nella “delegazione tecnica”.
Se rappresentanti del Consiglio Comunale vogliono andare a Forth Worth con il Sindaco a settembre, ritengo che sia giusto che ci vadano a spese loro, senza gravare ulteriormente sulla collettività.
Non è corretto chiedere sacrifici ai reggiani, soprattutto in un momento difficile per l’economia, e poi gravare sulla collettività con spese non necessarie.
Al viaggio parteciperà una “delegazione tecnica” affiancata da una “politica”, della cui composizione si sta discutendo proprio in questi giorni.
Crediamo che la delegazione “politica”, in questa occasione, debba rimanere a casa.
Assistiamo quotidianamente a proteste e manifestazioni allarmistiche (ed in gran parte infondate) di Sindaci e Amministratori Pubblici che lamentano che la manovra del Governo mette a rischio servizi ai cittadini, pertanto credo che la politica debba dare un segnale di rigore e risparmio evitando al Comune di Reggio Emilia l’onere della “delegazione politica” a Forth Worth.
D’altra parte il Sindaco, in rappresentanza della Città, è già presente nella “delegazione tecnica”.
Se rappresentanti del Consiglio Comunale vogliono andare a Forth Worth con il Sindaco a settembre, ritengo che sia giusto che ci vadano a spese loro, senza gravare ulteriormente sulla collettività.
Non è corretto chiedere sacrifici ai reggiani, soprattutto in un momento difficile per l’economia, e poi gravare sulla collettività con spese non necessarie.
sabato 17 luglio 2010
DOPO AVER ROVINATO REGGIO, DELRIO E CORRADINI VOGLIONO ROVINARE IL PAESE
Con questo finto buonismo e demagogia, dopo aver rovinato la nostra cittá, il tandem Delrio e Corradini vogliono rovinare il nostro Paese.
Fino a qualche anno fa Reggio Emilia era un´oasi felice, una cittá a misura d´uomo ma soprattutto a misura di reggiano.
Poi l´immigrazione selvaggia, e questo finto buonismo che ha reso insicuro ed isolato inizialmente il quartiere di Santa Croce.
Un degrado che poi si é esteso alla zona stazione e via Turri (con punte di immigrazione del 40%), e la zona di via Melato.
Le norme sulla cittadinanza ci sono e vanno bene cosí, ma occorre che la sinistra entri nell´ottica dell´idea che l´immigrazione é una risorsa solo se gestita e regolamentata.
Soprattutto in un momento di crisi come quello che stiamo vivendo, occorre garantire sostegno e aiuto alle fasce deboli dei reggiani, invece che pensare di aprire le porte del nostro Paese a chiunque e senza controllo.
Il mandato di un Sindaco dovrebbe essere quello di amministrare e dare servizi ai propri cittadini, e fare in modo che chi ha lavorato una vita riceva, se bisognoso, dalla collettivitá i servizi che ha contribuito a costruire.
Questo purtroppo non accade nella realtá..... purtroppo il reggiano paga, e qualcun´altro beneficia dei servizi.
Fino a qualche anno fa Reggio Emilia era un´oasi felice, una cittá a misura d´uomo ma soprattutto a misura di reggiano.
Poi l´immigrazione selvaggia, e questo finto buonismo che ha reso insicuro ed isolato inizialmente il quartiere di Santa Croce.
Un degrado che poi si é esteso alla zona stazione e via Turri (con punte di immigrazione del 40%), e la zona di via Melato.
Le norme sulla cittadinanza ci sono e vanno bene cosí, ma occorre che la sinistra entri nell´ottica dell´idea che l´immigrazione é una risorsa solo se gestita e regolamentata.
Soprattutto in un momento di crisi come quello che stiamo vivendo, occorre garantire sostegno e aiuto alle fasce deboli dei reggiani, invece che pensare di aprire le porte del nostro Paese a chiunque e senza controllo.
Il mandato di un Sindaco dovrebbe essere quello di amministrare e dare servizi ai propri cittadini, e fare in modo che chi ha lavorato una vita riceva, se bisognoso, dalla collettivitá i servizi che ha contribuito a costruire.
Questo purtroppo non accade nella realtá..... purtroppo il reggiano paga, e qualcun´altro beneficia dei servizi.
martedì 22 giugno 2010
martedì 15 giugno 2010
MANCATA CONCESSIONE DEL MAURIZIANO PER IL CONGRESSO PROVINCIALE DELLA LEGA NORD: UN ATTO ARBITRARIO DI ARROGANZA DELLA PRESIDENTE PAVARINI
Con un atto arbitrario del tutto infondato, la Presidente della Circoscrizione Nord Est non ha concesso alla Lega Nord l´utilizzo della Sala del Mauriziano al fine di celebrare il congresso provinciale di domenica 27 giugno.
Una decisione grave, illegittima e del tutto arbitraria, presa dalla Presidente della Circoscrizione Nord Est Pavarini nel rispondere alla richiesta effettuata mio tramite dalla Lega Nord.
A supporto della decisione, la Pavarini si richiama a criteri mai ratificati né dal Consiglio di Circoscrizione né in altra sede, tant´é che in passato il Mauriziano é stata non solo la sede congressuale della Lega Nord, ma anche di altre iniziative di soggetti privati.
Ricordo alla Pavarini come la Sala del Mauriziano appartenga al patrimonio comunale e che, da nessuna parte, sta scritto che possa essere “utilizzata solo per iniziative istituzionali promosse direttamente o in forma di collaborazione dal Comune e/o dalla Circoscrizione”.
Secondo i regolamenti di utilizzo della Sala del Mauriziano non vi sono ragioni ostative per il diniego della sala (saremmo tra l´altro uno dei pochi soggetti che la utilizzerebbero pagando il corrispettivo), e pertanto il comportamento tenuto dalla Pavarini risulta di particolare gravitá.
Il Mauriziano non é casa della Pavarini o del PD ed é cosa pubblica, e costituisce interesse preminente della collettivitá il fatto che questo luogo sconosciuto ai piú venga vissuto il piú possibile.
Questa maggioranza evidentemente ha cosí tanta paura del secondo partito a Reggio Emilia, che cerca beceri ed illegittimi espedienti al fine di ostacolare la celebrazione di un momento pubblico di democrazia interna.
Questa sera al direttivo provinciale informeró gli organi della Lega Nord della risposta ottenuta dalla Pavarini, e prenderemo in quella sede le decisioni organizzative legate al congresso.
Una decisione grave, illegittima e del tutto arbitraria, presa dalla Presidente della Circoscrizione Nord Est Pavarini nel rispondere alla richiesta effettuata mio tramite dalla Lega Nord.
A supporto della decisione, la Pavarini si richiama a criteri mai ratificati né dal Consiglio di Circoscrizione né in altra sede, tant´é che in passato il Mauriziano é stata non solo la sede congressuale della Lega Nord, ma anche di altre iniziative di soggetti privati.
Ricordo alla Pavarini come la Sala del Mauriziano appartenga al patrimonio comunale e che, da nessuna parte, sta scritto che possa essere “utilizzata solo per iniziative istituzionali promosse direttamente o in forma di collaborazione dal Comune e/o dalla Circoscrizione”.
Secondo i regolamenti di utilizzo della Sala del Mauriziano non vi sono ragioni ostative per il diniego della sala (saremmo tra l´altro uno dei pochi soggetti che la utilizzerebbero pagando il corrispettivo), e pertanto il comportamento tenuto dalla Pavarini risulta di particolare gravitá.
Il Mauriziano non é casa della Pavarini o del PD ed é cosa pubblica, e costituisce interesse preminente della collettivitá il fatto che questo luogo sconosciuto ai piú venga vissuto il piú possibile.
Questa maggioranza evidentemente ha cosí tanta paura del secondo partito a Reggio Emilia, che cerca beceri ed illegittimi espedienti al fine di ostacolare la celebrazione di un momento pubblico di democrazia interna.
Questa sera al direttivo provinciale informeró gli organi della Lega Nord della risposta ottenuta dalla Pavarini, e prenderemo in quella sede le decisioni organizzative legate al congresso.
venerdì 11 giugno 2010
MENO PATTI, PIù CONCRETEZZA
Siamo arrivati ai “patti di strada”, uno strumento con il quale l'Amministrazione e l'assessore Corradini intendono dare un vacuo segnale di vicinanza ai residenti e agli esercenti del centro storico. I “patti” non servono a nulla, se non viene sempre rispettato il patto principale (ovvero le leggi) come si puó pensare che vengano rispettati accordi non vincolanti e la cui efficacia è limitata ad una via???
D’altra parte questa “moda dei patti” serve sicuramente di più a qualche assessore per convocare conferenze stampa piuttosto che alla città.
L’assessore Maramotti dice che vi vorrebbe l’esercito per contrastare la maleducazione?? Ne parli allora con il suo collega di giunta con la delega alla Polizia municipale. Sarebbe ora di avviare una discussione sul ruolo della Polizia municipale di Reggio per garantire alla città un maggior rispetto delle regole.
Nonostante il momento di crisi si sprecano risorse e tempo nel fare inutili magliette… Spero solo che per combattere il degrado di via Turri non si ricorra ad una tappa di miss maglietta bagnata!!!
Via Turri, via Roma, adesso via San Carlo, il fatto è che per affrontare i problemi dell´esagono della cittá servirebbe una veduta d'insieme, considerato che i problemi, soprattutto quelli legati alla “movida”, sono comuni.
Quello che l'Amministrazione doveva fare non l'ha fatto, ovvero procedere con l'approvazione e l'attuazione di un piano che fissi le regole, relativo alle emissioni di rumori e che preveda delle soluzioni in caso di conflitto. Su questo l´Amministrazione ancora tace!!!! E allora Corradini corre ai ripari introducendo un “patto” - via Guido da Castello - dai contenuti pressoché nulli, ma che smaschera la codardia di questa Giunta.
Gli unici segnali tangibili del “patto” sono rappresentati da due nuovi varchi alla Ztl, in via G. da Castello e via del Cristo. Una spesa inutile e che non risolve i problemi della zona.
Noi siamo fortemente contrari a questi strumenti, ma se l'Amministrazione li reputa utili, poteva evitare la spesa attivando semplicemente il giá installato (e sciagurato) varco di Santo Stefano. In realtà la scelta di chiudere completamente alle auto il centro storico, compreso il varco di Santo Stefano, é una scelta sbagliata, dettata da motivazioni ideologiche di parte della giunta. Una chiusura che avrebbe notevoli ripercussioni negative sulla cittá.
Ancora una volta Corradini e la giunta hanno dimostrato di non sapersi prendere la responsabilitá politica del loro scarso operato e, cosa ancor piú grave, hanno dimostrato di non saper affrontare correttamente i problemi legati alla gestione della cittá.
D’altra parte questa “moda dei patti” serve sicuramente di più a qualche assessore per convocare conferenze stampa piuttosto che alla città.
L’assessore Maramotti dice che vi vorrebbe l’esercito per contrastare la maleducazione?? Ne parli allora con il suo collega di giunta con la delega alla Polizia municipale. Sarebbe ora di avviare una discussione sul ruolo della Polizia municipale di Reggio per garantire alla città un maggior rispetto delle regole.
Nonostante il momento di crisi si sprecano risorse e tempo nel fare inutili magliette… Spero solo che per combattere il degrado di via Turri non si ricorra ad una tappa di miss maglietta bagnata!!!
Via Turri, via Roma, adesso via San Carlo, il fatto è che per affrontare i problemi dell´esagono della cittá servirebbe una veduta d'insieme, considerato che i problemi, soprattutto quelli legati alla “movida”, sono comuni.
Quello che l'Amministrazione doveva fare non l'ha fatto, ovvero procedere con l'approvazione e l'attuazione di un piano che fissi le regole, relativo alle emissioni di rumori e che preveda delle soluzioni in caso di conflitto. Su questo l´Amministrazione ancora tace!!!! E allora Corradini corre ai ripari introducendo un “patto” - via Guido da Castello - dai contenuti pressoché nulli, ma che smaschera la codardia di questa Giunta.
Gli unici segnali tangibili del “patto” sono rappresentati da due nuovi varchi alla Ztl, in via G. da Castello e via del Cristo. Una spesa inutile e che non risolve i problemi della zona.
Noi siamo fortemente contrari a questi strumenti, ma se l'Amministrazione li reputa utili, poteva evitare la spesa attivando semplicemente il giá installato (e sciagurato) varco di Santo Stefano. In realtà la scelta di chiudere completamente alle auto il centro storico, compreso il varco di Santo Stefano, é una scelta sbagliata, dettata da motivazioni ideologiche di parte della giunta. Una chiusura che avrebbe notevoli ripercussioni negative sulla cittá.
Ancora una volta Corradini e la giunta hanno dimostrato di non sapersi prendere la responsabilitá politica del loro scarso operato e, cosa ancor piú grave, hanno dimostrato di non saper affrontare correttamente i problemi legati alla gestione della cittá.
venerdì 30 aprile 2010
DROGATI AL SOTTOPASSO DI PIAZZALE EUROPA
Da un sopralluogo effettuato in seguito a segnalazioni di cittadini, ieri sera io ed il consigliere Irali siamo andati a verificare lo stato del sottopasso in piazzale Europa, quello che dalla stazione costeggia il centro internazionale dell’infanzia.
Dalle foto che allego emerge chiaramente lo stato dei luoghi…. Pavimentazione divelta ma soprattutto i segni del fatto che pochi momenti prima alcuni tossicodipendenti hanno usato il sottopasso per drogarsi.
Tutto questo a pochi passi dal centro internazionale dell’infanzia, il fiore all’occhiello di questa Amministrazione.
In seguito al sopralluogo ho telefonato alla Polizia Municipale, per chiedere quantomeno che venisse attivato il servizio per la pulizia del posto.
E’ da ricordare come quel sottopasso è utilizzato come collegamento ciclopedonale da coloro che da santa Croce vengono a lavorare in centro storico.
Inoltre sono molti i ragazzi che la mattina transitano da piazzale Europa.
Queste foto smentiscono categoricamente la maggioranza, che continua ad ignorare che a Reggio Emilia ci siano problemi di degrado.
In Consiglio Comunale Vecchi ha detto che diamo una rappresentazione della realtà non veritiera… queste foto lo smentiscono.
Occorre un uso migliore e più razionale della Polizia Municipale, per far svolgere loro servizi di prossimità di presidio del territorio.
Non è accettabile quanto accaduto ad esempio giovedì sera, dove sono stati impiegati ben 6 agenti alla caccia di divieti di sosta nel piccolo parcheggio di via Pansa, e che queste risorse umane non vengano utilizzate nel presidio delle zone degradate.
Questa Giunta non ha alcuna idea di come arrestare il degrado a Reggio Emilia, è giunto il momento che l’assessorre Corradini ascolti ed applichi le proposte che vengono dall’opposizione; Noi abbiamo le idee chiare, lui no.
mercoledì 28 aprile 2010
CONFERENZA STAMPA VIA MAKALLE'
La delibera di GiuntaDelrio2 è del 30 marzo scorso, appena chiuse le urne elettorali.
La spesa presunta è di 550.000 euro.
L’intervento è rubricato come “riorganizzazione viabilità fra via Makallè, via Regina Margherita e via Sforza”.
Trattasi dell’ennesima rivoluzione in un tratto della viabilità cittadina che risulta cruciale per l’accessibilità al centro cittadino.
Gli obiettivi dichiarati dalla Giunta Delrio2 sarebbero: diminuire il carico trasportistico sulla parte residenziale di via R.Margherita, riduzione della velocità su via Makallè, aumento della velocità degli autobus, aumento della mobilità ciclabile: c’è da scommetterci che assisteremo al blocco del traffico anche in quella zona di Reggio.
Siamo d’accordo (e lo avevamo anche sollecitato) sul fatto che sia utile mettere a doppio senso di marcia via Makallè per evitare un improprio attraversamento di via Sforza, ma da li a dimezzare le corsie di marcia in direzione centro, inserire una inutile corsia preferenziale perché parziale, costruire due ennesime rotonde, realizzare una nuova pista ciclopedonale dopo averne già finita una da 300mila euro in via R.Margherita ed averne un’altra in via Pansa ce ne passa!
Con più buon senso e meno denari pubblici investiti si potrebbe da una risposta concreta alle attuali problematicità senza stravolgere o peggio peggiorare la situazione.
Evidentemente i politici del Pd non si trovano quotidianamente a fare i conti con il traffico, ma preferiscono le crociate ideologiche a spese di tutti: dopo quanto avvenuto all’Orologio, si sta presentando l’ennesima imposizione del Sindaco Delrio sulla testa dei pazienti reggiani.
DELIBERA GIUNTA VIA MAKALLE'
I.D. n. 88 L'anno duemiladieci addì 30-trenta- del mese marzo alle ore 09:50 nella sede municipale, ritualmente convocata, si è riunita la Giunta Comunale, per la trattazione del seguente oggetto:
in data 30-03-2010
P.G. n. 5921
RIORGANIZZAZIONE DELLA VIABILITA' TRA VIA MAKALLE', VIA REGINA MARGHERITA E VIA SFORZA. APPROVAZIONE DEL PROGETTO PRELIMINARE.
Alla discussione dell'oggetto sopraindicato, sono presenti:
DELRIO Graziano Sindaco Sì
BARBATI LIANA Vice Sindaco No
DEL BUE MAURO Assessori Sì
SASSI Iuna Assessori No
FERRARI Ugo Assessori Sì
CATELLANI Giovanni Assessori Sì
CORRADINI Franco Assessori No
SPADONI Uberto Mimmo Assessori Sì
GANDOLFI Paolo Assessori Sì
GRASSELLI GRAZIANO Assessori Sì
MARAMOTTI NATALIA Assessori Sì
SASSI MATTEO Assessori Sì
Presiede: DELRIO Graziano
Assiste il Segretario Generale: REBUTTATO Domenico
I.D. n. 88 IN DATA 30.03.2010
STR: H/ZIL/542_1
LA GIUNTA COMUNALE
Premesso che:
- che con deliberazione di Consiglio Comunale del 03/02/2010, n. 1178/37, sono stati approvati il Bilancio di Previsione 2010, il Bilancio Pluriennale 2010-2012 e i relativi allegati;
- che con successiva deliberazione di Giunta Comunale si provvederà ad approvare il Piano Esecutivo di Gestione dell’esercizio 2010, nel quale saranno fissati i requisiti di cui all’art. 192 del D.LGS. 267/00;
Premesso inoltre che:
- con Deliberazione di Consiglio Comunale PG 1178/37 del 03/02/2010 è stato approvato il Programma Triennale delle Opere Pubbliche 2010/2012, all’interno del quale è previsto per l’anno 2011 l’intervento denominato “Riorganizzazione della viabilità tra via Makallè, via Regina Margherita e via Sforza”, dell’importo presunto di spesa di €550.000,00;
- a seguito di specifica richiesta dell’Unità di Progetto Alta Velocità al Servizio Politiche per la Mobilità, in data 19/11/2009 (PS UdP AV 560/2009) il suddetto servizio ha provveduto ad inviare lo “Studio preliminare di prefattibilità della sistemazione di via Makallè, via Regina Margherita e via Sforza”. Tale studio, per ciò che concerne l’aspetto viabilistico, è stato integralmente assorbito dal presente progetto preliminare;
Visto il Documento Preliminare all'Avvio della Progettazione redatto dall’Ing. David Zilioli, Responsabile del Procedimento dell’intervento citato, da cui si rileva quanto segue, per ciò che concerne gli obiettivi che l’intervento si prefigge ed i bisogni connessi:
Gli obiettivi principali alla base del progetto sono quelli evidenziati nel P.U.M. approvato in Consiglio Comunale in maggio 2008 e sono i seguenti:
• Diminuzione del carico trasportistico sulla parte più residenziale di via Regina Margherita, senza provocare ripercussioni sulla viabilità limitrofa.
• Riduzione delle velocità su via Makallè, eliminazione dell’effetto barriera che le grandi velocità producono in questa tratta e aumento della sicurezza degli attraversamenti stradali e dei percorsi pedonali per gli studenti.
• Aumento della “velocità commerciale” degli autobus di linea nella tratta via Regina Margherita - via Makallè.
• Aumento della mobilità ciclabile sugli itinerari che collegano Bagnolo e Mancasale con il Centro Storico di Reggio Emilia.”
In particolare il progetto si propone di introdurre il doppio senso di marcia su via Makallè (attualmente a senso unico), soluzione che permetterà al contempo di sgravare dal traffico di passaggio la zona residenziale di viale Regina Margherita e di rendere più lineare e rapido il collegamento della zona nord con i viali di circonvallazione;
Visto il referto in atti al n. 1160 di Prot. A.I. del 04/03/2010, con il quale l’Unità di Progetto Alta Velocità rassegna il Progetto Preliminare dei lavori di cui all’oggetto, corredato da:
• DOCUMENTO PRELIMINARE ALL’AVVIO DELLA PROGETTAZIONE
▪ CALCOLO SOMMARIO DELLA SPESA
• PRIME INDICAZIONI E DISPOSIZIONI PER IL PIANO DI SICUREZZA
• DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA
• STUDIO DI FATTIBILITÀ - SERVIZIO POLITICHE MOBILITÀ
• VERIFICA DEL PROGETTO PRELIMINARE
• ELABORATI GRAFICI:
TAV. 01: TAV. UNICA (COROGRAFIA - CATASTALE - PSC - PRG - RUE - FOTO
AEREA) scala varie
TAV. 02a: PLANIMETRIA STATO DI FATTO - v. Makallè, v. Sforza, v.le Isonzo
scala 1:500
TAV. 02b: PLANIMETRIA STATO DI FATTO - v. Regina Margherita. scala 1:500
TAV. 03a: PLANIMETRIA DI PROGETTO - v. Makallè, v. Sforza, v.le Isonzo
scala 1:500
TAV. 03b: PLANIMETRIA DI PROGETTO - v. Regina Margherita scala 1:500
TAV. 04: SEZIONI TIPO scala 1: 100
TAV. 05: SOVRAPPOSIZIONE CON FOTO AEREA scala 1: 1000
e relazione tecnico-illustrativa, alla quale si rimanda per maggior dettaglio e da cui si rileva, per quanto concerne le caratteristiche generali dell’intervento, quanto segue:
“Il nuovo assetto progettuale della viabilità dell’asse via Regina Margherita - Makallè da nord a sud è suddivisibile in 4 tratte:
• Dalla rotatoria esistente con via Adua alla rotatoria da realizzarsi con via Makallè: è prevista 1 corsia in direzione nord dall’uscita della “mezza rotatoria” sino a v. Divisione Acqui (minimo 3,00 m di larghezza), per poi allargarsi a due corsie in vista dell’attestazione sulla rotatoria con v. Adua (viene mantenuta la configurazione attuale), mentre in direzione sud è prevista 1 corsia promiscua (3,5 metri di larghezza) nel tratto iniziale fino al distributore, dove inizia la corsia preferenziale per gli autobus che prosegue fini al Polo Scolastico.La separazione dei 2 sensi di marcia verrà fatta con semplice segnaletica, nella tratta compresa tra le 2 isole di separazione delle rispettive rotatorie (larghezza variabile fra gli 80 e 150 cm) tranne che in presenza degli attraversamenti pedonali in corrispondenza di v. Cefalonia e v. Divisione Acqui dove verrà realizzata un’isola a protezione delle utenze deboli.
• Dalla rotatoria da realizzarsi con via Makallè alla rotatoria da realizzarsi con via Sforza:
rispetto all’assetto consigliato nello studio di fattibilità (2 corsie, una per senso di marcia), a seguito di alcuni incontri con ACT si è ritenuto necessario cercare di realizzare le 3 corsie, di cui una dedicata al bus, cercando comunque di ricavare maggiori spazi per i marciapiedi, ai percorsi ciclabili. In questa configurazione verrà comunque inserita l’uscita dalla piazzola bus lato ovest in modo da poter usufruire delle 2 corsie d’attestamento sulla rotatoria con via Sforza.
• Dalla rotatoria da realizzarsi con via Sforza al sottopasso ferroviario: in questa tratta alla luce di quanto emerso dallo studio di fattibilità, la soluzione migliore è quella di realizzare una corsia per senso di marcia (7,00 m complessivi) lasciando il restante spazio ad infrastrutture per le mobilità deboli (pedoni e ciclisti).
• Dal sottopasso ferroviario ai viali di circonvallazione: i vincoli che ci derivano dallo studio trasportistico hanno un ruolo fondamentale e l’assetto stradale che ne deriverà sarà una conseguenza diretta: 1 corsia direzione sud e 2 corsie direzione nord. L’indirizzo dello studio a mantenere le due corsie di attestazione sui viali di Circonvallazione, ha portato alla scelta di eliminare il marciapiede esistente negli ultimi 100 metri in modo da avere due corsie promiscue di larghezza 3,50 metri; il percorso ciclopedonale in realtà non si interrompe ma viene deviato lungo la rampa ciclabile e la scalinata esistente che permette di raggiungere sia il sovrappasso pedonale che l’attraversamento ciclopedonale verso v. Nobili. La corsia in direzione nord invece rimane pressoché invariata.
…omissis…
La mobilità ciclabile nel quartiere attualmente non presenta infrastrutture sufficienti in grado di rispondere, con percorsi comodi e sicuri alla domanda d’utenti per la zona in questione.
Rispetto al BICIPLAN 2008, approvato in Giunta, manca un infrastruttura continua di livello portante sull’asse Regina Margherita - Makallè. Infatti è prevista che su quest’asse venga situata la Ciclovia 11, che unisce la zona industriale principale a nord della città (Mancasale) con il Centro Storico, passando nelle immediate vicinanze di altre polarità (Polo Scolastico, Tribunale, ecc.).Sulla base quindi di queste indicazioni, si è cercato di ricavare lo spazio su v. Regina Margherita e v. Makallè necessario per un percorso ciclopedonale bidirezionale.
… omissis…
Alla luce delle criticità emerse nello studio di fattibilità e dei vincoli al progetto si può concludere che nel tratto Regina Margherita - Makallè in direzione centro, lo spazio effettivo per la realizzazione di una corsia riservata bus è limitato ad un tratto di ca. 150 di metri, a partire dal distributore Tamoil (a cui corrisponde anche una fermata) fino alle banchine di fronte alla scuola. Oltre alla realizzazione della corsia preferenziale, si è quindi deciso di intervenire adeguatamente sul sistema delle fermate bus di fronte al polo scolastico, attrezzandolo eventualmente di un sistema semaforico che consenta agevolmente l’ingresso dei bus nel traffico di via Makallè.
…omissis…
“…verrà allestita una fermata bus a sud del “Colosseo” che verrà integrata con un percorso sicuro verso le scuole sul lato est di v. Sforza, andando ad allargare lo stretto marciapiede esistente e portarlo a 2,50 metri (3 metri dove la carreggiata lo consente) visto che la funzione di strada a traffico locale che assumerà via Sforza, consente una notevole riduzione della carreggiata; inoltre anche il posizionamento della fermata a sud del “Colosseo”, con i flussi di traffico futuri, non produrrà ritorni di coda tali da bloccare la futura rotatoria con via Makallè”.
Rilevato che l’intervento di cui trattasi comporterà un importo complessivo presunto di spesa pari a € 550.000,00 suddivisa, in linea di massima, come si seguito indicato:
A Importo dei lavori (compresi oneri per la sicurezza) Importi (Euro)
1 Scavi e demolizioni 75.000,00
2 Formazione sottofondi,cassonetti e pavimentazioni 120.000,00
3 Opere in cemento armato 40.000,00
4 Cordolature 80.000,00
5 Opere murarie per impianti di illuminazione 10.000,00
6 Fognature 30.000,00
7 Impianto pubblica illuminazione 50.000,00
8 Segnaletica stradale 10.000,00
9 Oneri per la sicurezza 10.000,00
Sommano (A) 425.000,00
B Somme a disposizione dell’Amministrazione
1 I.V.A. 10% 42.500,00
2 Imprevisti ed arrotondamenti, allacciamenti ed adeguamenti pubblici servizi, spese tecniche, fondo Legge 109/94, acquisizione aree private 82.500,00
Sommano (B) 125.000,00
Totale (A + B) 550.000,00
Dato atto che:
1. Il progetto verrà realizzato per la maggior parte sulla viabilità esistente di proprietà comunale e tiene conto delle prescrizioni di P.R.G. vigente. Le restanti aree:
Foglio catastale 112 mappale 183 > per una superficie di ca. 600 mq di proprietà della Provincia di Reggio Emilia.
• Foglio catastale 126 mappale 96 > per una superficie di ca. 65 mq di proprietà Baja - Guarienti
saranno a disposizione dell’Amministrazione Comunale mediante acquisizione con accordo bonario oppure mediante procedura espropriativa, dichiarata la pubblica utilità dell’opera, previa comunicazione di avvio dei rispettivi procedimenti;
2. l’intervento in oggetto è previsto sul Bilancio per l’Esercizio 2011 al capitolo 40185/39 del PEG denominato “Riorganizzazione viabilità fra v. Makallè,v. R. Margherita e via Sforza” per l’importo di € 550.000,00;
3. ai sensi dell'art. 2, comma 60, punto 16 della Legge 662/96, il progetto è redatto in conformità alle vigenti prescrizioni urbanistiche ed edilizie, di sicurezza, sanitarie, ambientali e paesaggistiche;
4. come risulta dalla dichiarazione dell’Ing. David Zilioli, Responsabile del Procedimento dell’intervento in oggetto, ai sensi di quanto previsto dall'art. 93 comma 3 del D. Lgs. n. 163/2006 s.m.i. e dall'art. 46 del Regolamento approvato con D.P.R. 554/1999, il Progetto Preliminare è conforme alla normativa vigente e a quanto stabilito nel documento preliminare di avvio alla progettazione;
• durante la predisposizione delle successive fasi progettuali saranno acquisiti i pareri / autorizzazioni / nulla osta sul progetto espressi da:
Circoscrizione Nord Est;
Servizio Pianificazione e Qualità urbana (già acquisito tramite il sopraccitato “Studio preliminare di prefattibilità della sistemazione di via Makallè, via Regina Margherita e via Sforza”,PS UdP AV 560/2009);
Commissione per la Qualità Architettonica e del Paesaggio;
Servizio Politiche per la Mobilità;
Ritenuto di approvare il Progetto Preliminare dei lavori di cui trattasi;
Visti:
D. Lgs. n. 163/2006 e successive modificazioni ed integrazioni;
il D.P.R. 554/1999;
il parere di regolarità tecnica espresso dal responsabile del Servizio interessato, formulato sulla presente proposta di provvedimento, ai sensi dell’art. 49 del D.P.R. 267 del 18/8/2000 “Testo Unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali”;
Con voti unanimi palesemente espressi
DELIBERA
1) di approvare il Progetto Preliminare dei lavori di “Riorganizzazione della viabilità tra via Makallè, via Regina Margherita e via Sforza”, costituito dagli elaborati tecnici indicati in premessa, che comporta una presunta spesa di € 550.000,00 (IVA compresa) suddivisa, in linea di massima, come di seguito indicato:
A Importo dei lavori (compresi oneri per la sicurezza) Importi (Euro)
1 Scavi e demolizioni 75.000,00
2 Formazione sottofondi,cassonetti e pavimentazioni 120.000,00
3 Opere in cemento armato 40.000,00
4 Cordolature 80.000,00
5 Opere murarie per impianti di illuminazione 10.000,00
6 Fognature 30.000,00
7 Impianto pubblica illuminazione 50.000,00
8 Segnaletica stradale 10.000,00
9 Oneri per la sicurezza 10.000,00
Sommano (A) 425.000,00
B Somme a disposizione dell’Amministrazione
1 I.V.A. 10% 42.500,00
2 Imprevisti ed arrotondamenti, allacciamenti ed adeguamenti pubblici servizi, spese tecniche, fondo Legge 109/94, acquisizione aree private 82.500,00
Sommano (B) 125.000,00
Totale (A + B) 550.000,00
Allegando, altresì, lo studio di fattibilità, recante:”Valutazione Trasportistica del progetto di messa a doppio senso di marcia di via Makallè e di risistemazione degli incroci limitrofi”;
2) Di dare atto che:
i. con Deliberazione di Consiglio Comunale PG 1178/37 del 03/02/2010 è stato approvato il Programma Triennale delle Opere Pubbliche 2010/2012, all’interno del quale è previsto per l’anno 2011 l’intervento denominato “Riorganizzazione della viabilità tra via Makallè, via Regina Margherita e via Sforza”, dell’importo presunto di spesa di €550.000,00;
ii. l’intervento in oggetto è previsto sul Bilancio per l’Esercizio 2011 al capitolo 40185/39 del PEG denominato “Riorganizzazione viabilità fra v. Makallè,v. R. Margherita e via Sforza” per l’importo di € 550.000,00;
iii. Il progetto verrà realizzato per la maggior parte sulla viabilità esistente di proprietà comunale e tiene conto delle prescrizioni di P.R.G. vigente. Le restanti aree:
Foglio catastale 112 mappale 183 > per una superficie di ca. 600 mq di proprietà della Provincia di Reggio Emilia.
• Foglio catastale 126 mappale 96 > per una superficie di ca. 65 mq di proprietà Baja - Guarienti
Saranno a disposizione dell’Amministrazione Comunale mediante acquisizione con accordo bonario oppure mediante procedura espropriativa, dichiarata la pubblica utilità dell’opera, previa comunicazione di avvio dei rispettivi procedimenti .
3) Di dare altresì atto che:
a) come risulta dal Documento Preliminare all'avvio della progettazione, i livelli di progettazione successivi al preliminare, saranno costituiti dal progetto definitivo e dal progetto esecutivo;
b) come risulta dalla allegata dichiarazione dell’Ing. David Zilioli, Responsabile del Procedimento, ai sensi di quanto previsto dall'art. 93 comma 3 del D. Lgs. n. 163/2006 s.m.i. e dall'art. 46 del Regolamento D.P.R. 554/1999, il progetto preliminare è conforme alla normativa vigente e a quanto stabilito nel Documento Preliminare di avvio alla progettazione;
c) nel corso delle successive fasi di progettazione verranno acquisiti i pareri, nulla osta ed autorizzazioni espressi sul progetto dai competenti Enti;
Inoltre
LA GIUNTA COMUNALE
Ritenuto che ricorrono particolari motivi d’urgenza;
Visto l'art 134 comma 4 del D.P.R. 267/2000;
Con voti unanimi palesemente espressi
DELIBERA
- di dichiarare il presente atto immediatamente eseguibile.
Letto, approvato e sottoscritto.
IL PRESIDENTE IL SEGRETARIO GENERALE
CERTIFICATO DI PUBBLICAZIONE
Si certifica che la presente deliberazione è stata posta in pubblicazione all’Albo Pretorio il giorno 13/04/2010 e che vi resterà sino al 28/04/2010, a norma dell’art. 124, del D.Lgs. n.267/2000.
Dalla Residenza Municipale, lì 13/04/2010
IL MESSO COMUNALE IL SEGRETARIO GENERALE
La suestesa deliberazione ai sensi dell’art. 134, comma 3° del D.Lgs. n.267/2000 è divenuta esecutiva, in seguito alla pubblicazione all’albo Pretorio di questo Comune, in data 24/04/2010
Reggio Emilia, lì
IL SEGRETARIO GENERALE
lunedì 12 aprile 2010
LE MANCATE RISPOSTE DI CORRADINI
Nel consiglio comunale di oggi si è discussa, oltre alla mozione presentata dalla PDL, anche di una mia interpellanza sempre su AQ16.
La trattazione congiunta della mozione e dell'interpellanza ha concesso all'assessore Corradini di non rispondere a 5 semplici quesiti da me proposti.
Una presa in giro inaccettabile non tanto nei miei confronti, ma nei confronti dell'aula nella quale queste domande sono state fatte.
Proprio dall'assessore alla coesione sociale un atteggiamento ostile e che preclude a qualsiasi dialogo. I risultati di questo modo di amministrare la città sono sotto gli occhi di tutti.
Con una città che vede l'aumento del degrado giorno dopo giorno, credo che serva quantomai un cambio di direzione, nei confronti di Reggio e nei confronti delle istituzioni che la rappresentano.
Che l'assessore Corradini si scusi ed inizi a dare le risposte alle domande che vengono da Reggio Emilia, partendo perchè no, dai semplici cinque quesiti a cui doveva rispondere in consiglio comunale.
La trattazione congiunta della mozione e dell'interpellanza ha concesso all'assessore Corradini di non rispondere a 5 semplici quesiti da me proposti.
Una presa in giro inaccettabile non tanto nei miei confronti, ma nei confronti dell'aula nella quale queste domande sono state fatte.
Proprio dall'assessore alla coesione sociale un atteggiamento ostile e che preclude a qualsiasi dialogo. I risultati di questo modo di amministrare la città sono sotto gli occhi di tutti.
Con una città che vede l'aumento del degrado giorno dopo giorno, credo che serva quantomai un cambio di direzione, nei confronti di Reggio e nei confronti delle istituzioni che la rappresentano.
Che l'assessore Corradini si scusi ed inizi a dare le risposte alle domande che vengono da Reggio Emilia, partendo perchè no, dai semplici cinque quesiti a cui doveva rispondere in consiglio comunale.
sabato 10 aprile 2010
CONFERENZA STAMPA SUL DEGRADO AL CAMPO DI MARTE
Il grave fatto di cronaca avvenuto al Campo di Marte - l´arresto per spaccio di droga a minorenni e disabili - dovrebbe far suonare numerosi campanelli d´allarme in capo all´Amministrazione comunale.
Purtroppo i reati legati allo spaccio di stupefacenti sono reati che destano una grossa preoccupazione, proprio perché non sono il frutto dell´azione criminale di un singolo, ma sono uno dei sentori tipici della presenza di una criminalitá organizzata.
Un fatto quindi da non sottovalutare e da non prendere sotto gamba, per evitare che le zone d´ombra della Cittá avanzino ed oscurino un´importante zona verde di Reggio.
Al contrario della Lega Nord, la Giunta di Reggio brancola nel buio per quanto riguarda il contrasto al degrado urbano, non sanno che pesci prendere e, quando va´ bene, prendono iniziative inefficaci quanto risibili.
É di questa settimana l´iniziativa dell´assessore Corradini che per contrastare il degrado di via Turri e della zona della stazione, propone di fare “lezioni di educazione civica itinerante” in quelle vie.
Ribadiamo che sarebbe opportuno che nella zona della stazione ferroviaria Corradini ci andasse con due pattuglie della Polizia Municipale, per identificare e cacciare i numerosi clandestini che ci sono.
Regolarmente mi reco nelle zone della stazione e di via Melato per vedere qual´é la situazione, soprattutto nelle ore notturne.
Questa inattivitá dell´amministrazione fa si che durante le ore notturne questi territori diventino “terra di nessuno”, alla mercé di delinquenti e di sbandati.
Forse Corradini farebbe bene a venire con me una di queste sere, in modo da rendersi conto di tutte le situazioni di irregolaritá che portano i reggiani a chiudersi nelle proprie abitazioni e a non vivere gli spazi della loro cittá.
LE PROPOSTE INSABBIATE E BOCCIATE
Dall´inizio di questa consigliatura il gruppo della Lega Nord nella Circoscrizione nord est ha fatto proposte per aumentare il presidio del territorio d´apprima da parte dei cittadini, e poi da parte della Polizia Municipale.
Una battaglia storica della Lega Nord é quella che punta a recintare e a chiudere durante le ore notturne il Campo di Marte.
Un´iniziativa che dovrebbe essere intrapresa anche negli altri parchi e nelle altre zone verdi della Cittá.
Nel Consiglio della Circoscrizione la nostra proposta é stata liquidata velocemente (e bocciata) dal PD con affermazioni quali “non ci sono drogati. non é una zona degradata”.
I fatti sono elementi molto ostinati, e prontamente hanno smentito la maggioranza del PD.
Altra proposta insabbiata dalla maggioranza é quella relativa alla gestione della casetta del Campo di Marte.
La gestione della casetta é affidata temporaneamente al Circolo Gramsci, assegnazione che é stata fatta senza preventivi bandi o altro.
Non sono stati discussi e decisi né quali dovessero essere i requisiti per ottenere la gestione di questo bene pubblico, né c´é stata una gara per l´assegnazione della stessa.
Sarebbe opportuno, a palle ferme, stabilire i criteri ed i servizi che deve garantire chi gestisce la casetta, e soprattutto che la gestione non fosse affidata ai soliti amici ma che venisse estesa a chiunque interessi la possibilitá di partecipare.
Inoltre potremmo fare in modo che dalla gestione della casetta del Campo di Marte possa venire un´entrata nelle casse del Comune.
Questa nostra proposta é stata insabbiata dalla maggioranza.
LE NOSTRE PROPOSTE
Per poter far vivere il Campo di Marte ai reggiani e fare in modo che la gente per bene si riappropri di questo importante parco pubblico, siamo convinti che occorra alla svelta provvedere:
1. Fissare rapidamente regole per l´assegnazione della Casetta del Campo di Marte prevedendo, tra l´altro, che i gestori si impegnino a fare almeno un´iniziativa al mese dedicata alla socializzazione;
2. Procedere alla recinzione completa del Campo di Marte e la sua chiusura durante le ore notturne;
3. Migliorare l´illuminazione pubblica in tutte le aree del Campo di Marte;
4. Procedere all´installazione di un servizio di videosorveglianza;
5. Modificare i PEG delle commissioni competenti al fine di organizzare al Campo di Marte ulteriori iniziative volte alla socializzazione di giovani ed anziani.
Purtroppo i reati legati allo spaccio di stupefacenti sono reati che destano una grossa preoccupazione, proprio perché non sono il frutto dell´azione criminale di un singolo, ma sono uno dei sentori tipici della presenza di una criminalitá organizzata.
Un fatto quindi da non sottovalutare e da non prendere sotto gamba, per evitare che le zone d´ombra della Cittá avanzino ed oscurino un´importante zona verde di Reggio.
Al contrario della Lega Nord, la Giunta di Reggio brancola nel buio per quanto riguarda il contrasto al degrado urbano, non sanno che pesci prendere e, quando va´ bene, prendono iniziative inefficaci quanto risibili.
É di questa settimana l´iniziativa dell´assessore Corradini che per contrastare il degrado di via Turri e della zona della stazione, propone di fare “lezioni di educazione civica itinerante” in quelle vie.
Ribadiamo che sarebbe opportuno che nella zona della stazione ferroviaria Corradini ci andasse con due pattuglie della Polizia Municipale, per identificare e cacciare i numerosi clandestini che ci sono.
Regolarmente mi reco nelle zone della stazione e di via Melato per vedere qual´é la situazione, soprattutto nelle ore notturne.
Questa inattivitá dell´amministrazione fa si che durante le ore notturne questi territori diventino “terra di nessuno”, alla mercé di delinquenti e di sbandati.
Forse Corradini farebbe bene a venire con me una di queste sere, in modo da rendersi conto di tutte le situazioni di irregolaritá che portano i reggiani a chiudersi nelle proprie abitazioni e a non vivere gli spazi della loro cittá.
LE PROPOSTE INSABBIATE E BOCCIATE
Dall´inizio di questa consigliatura il gruppo della Lega Nord nella Circoscrizione nord est ha fatto proposte per aumentare il presidio del territorio d´apprima da parte dei cittadini, e poi da parte della Polizia Municipale.
Una battaglia storica della Lega Nord é quella che punta a recintare e a chiudere durante le ore notturne il Campo di Marte.
Un´iniziativa che dovrebbe essere intrapresa anche negli altri parchi e nelle altre zone verdi della Cittá.
Nel Consiglio della Circoscrizione la nostra proposta é stata liquidata velocemente (e bocciata) dal PD con affermazioni quali “non ci sono drogati. non é una zona degradata”.
I fatti sono elementi molto ostinati, e prontamente hanno smentito la maggioranza del PD.
Altra proposta insabbiata dalla maggioranza é quella relativa alla gestione della casetta del Campo di Marte.
La gestione della casetta é affidata temporaneamente al Circolo Gramsci, assegnazione che é stata fatta senza preventivi bandi o altro.
Non sono stati discussi e decisi né quali dovessero essere i requisiti per ottenere la gestione di questo bene pubblico, né c´é stata una gara per l´assegnazione della stessa.
Sarebbe opportuno, a palle ferme, stabilire i criteri ed i servizi che deve garantire chi gestisce la casetta, e soprattutto che la gestione non fosse affidata ai soliti amici ma che venisse estesa a chiunque interessi la possibilitá di partecipare.
Inoltre potremmo fare in modo che dalla gestione della casetta del Campo di Marte possa venire un´entrata nelle casse del Comune.
Questa nostra proposta é stata insabbiata dalla maggioranza.
LE NOSTRE PROPOSTE
Per poter far vivere il Campo di Marte ai reggiani e fare in modo che la gente per bene si riappropri di questo importante parco pubblico, siamo convinti che occorra alla svelta provvedere:
1. Fissare rapidamente regole per l´assegnazione della Casetta del Campo di Marte prevedendo, tra l´altro, che i gestori si impegnino a fare almeno un´iniziativa al mese dedicata alla socializzazione;
2. Procedere alla recinzione completa del Campo di Marte e la sua chiusura durante le ore notturne;
3. Migliorare l´illuminazione pubblica in tutte le aree del Campo di Marte;
4. Procedere all´installazione di un servizio di videosorveglianza;
5. Modificare i PEG delle commissioni competenti al fine di organizzare al Campo di Marte ulteriori iniziative volte alla socializzazione di giovani ed anziani.
mercoledì 7 aprile 2010
VISITE GUIDATE ALLA STAZIONE DI REGGIO
L´assessore Corradini ed il suo assessorato organizzano visite guidate per le vie della stazione di Reggio Emilia, con l´intenzione di “impartire” ai reggiani una lezione civica itinerante.
L´ennesima dimostrazione che la Giunta ancora non ha compreso quali sono le esigenze di sicurezza e di integrazione nella zona.
Stiamo parlando di un quartiere dove c´é un gran numero di clandestini e dove la convivenza civile rappresenta un vero e proprio problema quotidiano irrisolto.
Invece che organizzare lezioni civiche itineranti, sarebbe meglio che l´assessore Corradini pensasse di recarsi in via Turri e nelle zone limitrofe alla stazione con un paio di pattuglie della Polizia Municipale, alla ricerca dei numerosi clandestini per scovarli ed allontanarli dal nostro territorio.
Sarebbe un primo ed importante passo verso l´integrazione di quegli stranieri che rispettano le regole e che vengono nel nostro Paese per portare un reale valore aggiunto.
L´ennesima dimostrazione che la Giunta ancora non ha compreso quali sono le esigenze di sicurezza e di integrazione nella zona.
Stiamo parlando di un quartiere dove c´é un gran numero di clandestini e dove la convivenza civile rappresenta un vero e proprio problema quotidiano irrisolto.
Invece che organizzare lezioni civiche itineranti, sarebbe meglio che l´assessore Corradini pensasse di recarsi in via Turri e nelle zone limitrofe alla stazione con un paio di pattuglie della Polizia Municipale, alla ricerca dei numerosi clandestini per scovarli ed allontanarli dal nostro territorio.
Sarebbe un primo ed importante passo verso l´integrazione di quegli stranieri che rispettano le regole e che vengono nel nostro Paese per portare un reale valore aggiunto.
domenica 7 marzo 2010
INTERPELLANZA CASOLARE MAURIZIANO
INTERPELLANZA
Premesso che
Nelle adiacenze del “Mauriziano” vi è un caseggiato che versa in uno stato di abbandono.
Considerato che
Che detto caseggiato è diventato una discarica a cielo aperto, spesso utilizzato come dimora per senza tetto e sbandati.
Rilevato che
Questo caseggiato è un bene di grande interesse storico e architettonico, ed abbisogna di urgenti interventi di conservazione
con la presente
INTERPELLA
Il Sindaco e la Giunta per sapere:
1. Se ci sono progetti per la salvaguardia e la tutela del caseggiato;
2. Se sono previste misure urgenti per arrestare il fenomeno di degrado;
3. Se sono state inoltrate segnalazioni alle “belle arti” per fronteggiare la situazione;
Premesso che
Nelle adiacenze del “Mauriziano” vi è un caseggiato che versa in uno stato di abbandono.
Considerato che
Che detto caseggiato è diventato una discarica a cielo aperto, spesso utilizzato come dimora per senza tetto e sbandati.
Rilevato che
Questo caseggiato è un bene di grande interesse storico e architettonico, ed abbisogna di urgenti interventi di conservazione
con la presente
INTERPELLA
Il Sindaco e la Giunta per sapere:
1. Se ci sono progetti per la salvaguardia e la tutela del caseggiato;
2. Se sono previste misure urgenti per arrestare il fenomeno di degrado;
3. Se sono state inoltrate segnalazioni alle “belle arti” per fronteggiare la situazione;
venerdì 26 febbraio 2010
LETTERA DI GIACOMO GIOVANNINI
Leggo il verbale della capigruppo di mercoledì u.s. (che ormai arriva sempre dopo ben 24 dalla riunione) e non posso tacere, in ordine alla "varia" che ho chiesto di riportare dal collega Vinci, il disappunto per l'assoluta assenza di senso istituzionale da parte tanto della Giunta che della Presidente, che giustificano il comportamento assolutamente scorretto di chi diffonde alla stampa una corrispondenza (risposta ad una interrogazione scritta) che dovrebbe essere prima notificata e consegnata agli interessati.
Colpisce anche il silenzio (assenso) di tutti i restanti gruppi consiliari che potrebbero subire il medesimo trattamento, a partire dal sedicente Partito DEMOCRATICO o dall'Italia dei VALORI.
Non sono assolutamente tollerabili scuse degne di un asilo nido come quelle riportate: "abbiamo avvistato di venire a ritirare".
Queste sono delle furbate da dilettanti della politica indegne del Comune che rappresentiamo: costava tanto attendere un giorno in più? O le esigenze mediatiche giustificano un tale degrado nei rapporti politici?
Questo comportamento politico, di scarsissimo livello, è paragonabile a quello di chi passa gli avvisi di garanzia prima alla stampa che ai destinatari.
Chi, sino ad ora si è riempito la bocca di richiami ad uno stile istituzionale più alto bisognerebbe che ci riflettesse su, perchè questi atteggiamenti non si sono mai registrati in precedenza, a prescindere dai gruppi politici interessati o dai contenuti degli atti in oggetto.
Sarebbe opportuno che la Giunta invece di partorire questi giochetti infantili cominciasse a degnarsi di rispondere a tutte le interrogazioni scadute che non sono poche.
Colpisce anche il silenzio (assenso) di tutti i restanti gruppi consiliari che potrebbero subire il medesimo trattamento, a partire dal sedicente Partito DEMOCRATICO o dall'Italia dei VALORI.
Non sono assolutamente tollerabili scuse degne di un asilo nido come quelle riportate: "abbiamo avvistato di venire a ritirare".
Queste sono delle furbate da dilettanti della politica indegne del Comune che rappresentiamo: costava tanto attendere un giorno in più? O le esigenze mediatiche giustificano un tale degrado nei rapporti politici?
Questo comportamento politico, di scarsissimo livello, è paragonabile a quello di chi passa gli avvisi di garanzia prima alla stampa che ai destinatari.
Chi, sino ad ora si è riempito la bocca di richiami ad uno stile istituzionale più alto bisognerebbe che ci riflettesse su, perchè questi atteggiamenti non si sono mai registrati in precedenza, a prescindere dai gruppi politici interessati o dai contenuti degli atti in oggetto.
Sarebbe opportuno che la Giunta invece di partorire questi giochetti infantili cominciasse a degnarsi di rispondere a tutte le interrogazioni scadute che non sono poche.
sabato 20 febbraio 2010
CONFERENZA STAMPA SU PALASPORT
Il Masterplan.
“Il lavoro preparatorio per il masterplan è ultimato, a gennaio convoco il tavolo”.
Così assicurava Delrio il 5 dicembre.
La solita promessa da marinaio.
Anche perché lo stesso Delrio, votando a favore di un odg che avevamo proposto con tutte le forze di opposizione pochi gironi dopo quell’altisonante impegno, di fatto palesava qual è la reale portata di un masterplan: giuridicamente irrilevante.
Il fatto è che ormai siamo a marzo e questa città, a causa della sua guida politica, sta passando dall’immobilismo all’impaludamento.
Attendiamo ancora le risposte dovute nelle sedi istituzionali al ventilato progetto relativo all’area nord, progetto che come ricordiamo vede coinvolti molti attori privati, tra cui quel pezzo di cooperazione che avanzò la proposta ipercoop-palasport.
Il Bilancio 2010.
A vedere gli atti oggi a disposizione parrebbe proprio che le anticipazioni rese a suo tempo dal capogruppo del PD (Reggio 24 Ore - “c’è quello che pubblicamente è ormai noto, c’è un accordo tra l’Amministrazione e una serie di imprese che hanno dato disponibilità a contribuire anche autonomamente alla realizzazione di un nuovo palasport”) abbiano avuto seguito se è vero, com’è vero che nel bilancio preventivo approvato di recente sono praticamente sparite tutte le voci relative al nuovo palasport.
Bilancio preventivo 2009:
contributo in conto capitale per finanza di progetto - anni 2010 e 2011 - realizzazione opere nuovo palasport €.3.000.000;
programma triennale opere pubbliche - anno 2009 - nuovo palasport €.16.000.000 (capitale privato).
Bilancio preventivo 2010:
contributo in conto capitale per finanza di progetto €.0;
programma triennale opere pubbliche €.0.
Il Palasport gratis?
Tutte le voci provenienti dalla Giunta, dal Pd, da quella parte di Cooperazione interessata al progetto, hanno univocamente parlato di palasport gratis.
In effetti nella proposta pervenuta al Comune, le società Aurora, Sansedoni e Unieco dichiarano la propria disponibilità:
a curare la progettazione del nuovo palasport;
a procedere alla realizzazione del nuovo palasport, subordinatamente all’approvazione definitiva dei piani relativi alle aree in trasformazione (via Filangeri e via Romano) con sottoscrizione delle relative convenzioni;
a mettere ad esclusiva disposizione del Comune senza alcun onere per quest’ultimo il nuovo palasport e l’area di sua pertinenza con modalità da stabilire nell’ambito dell’Accordo.
Ma questa proposta, se accettata in assenza tanto dell’approvazione del Psc che soprattutto del Poc e delle procedure di evidenza pubblica che lo precedono, garantisce il pubblico interesse?
L’area dove dovrebbe sorgere il palasport ha visto una mutazione di destinazione d’uso nell’aprile 2009 con l’adozione del Psc, ancor prima che i proprietari lo chiedessero formalmente con la loro lettera di del 3 maggio 2009.
Ma cosa prevedeva il Prg in precedenza?
Nel Prg l’area di via Romano era a destinazione residenziale con un indice di Utilizzazione Territoriale di 0,2.
Nel Psc la stessa area diventa un ambito per nuovi insediamenti produttivi, il cui Diritto Edificatorio è pari alla capacità insediativa massima e sarebbe di 0,4.
Cosa cambia?
A prima vista parrebbe di intravedere oltre alla modifica della destinazione d’uso, il raddoppio degli indici e l’assenza delle quote aggiuntive in disponibilità del Comune così come indicato negli altri ambiti di trasformazione e riqualificazione: e la quota destinata all’edilizia residenziale pubblica?
Resta un particolare non indifferente: a chi resterà in capo la proprietà tanto del palsport che dell’area che lo dovrebbe ospitare?
Perché nella proposta si dichiara di mettere a disposizione un’area che dovrebbe invece essere ceduta al Comune?
E se l’area non viene ceduta significa che non si potrebbe procedere semplicemente con una gara pubblica per la realizzazione dell’impianto?
Infine se tutto il progetto per il palasport è subordinato all’approvazione definitiva dei piani relativi alle aree in trasformazione (via Filangeri e via Romano) con sottoscrizione delle relative convenzioni, quali saranno i tempi per la sua realizzazione?
Domande di non poco conto considerato che la Giunta ha fatto promesse precise alla città e che l’Amministrazione comunale, tanto nella valutazione della la proposta di Accordo, che nella prosecuzione dell’iter di approvazione dei nuovi strumenti urbanistici, deve garantire il rispetto dei principi di imparzialità, trasparenza, pubblicità, parità di trattamento degli operatori.
“Il lavoro preparatorio per il masterplan è ultimato, a gennaio convoco il tavolo”.
Così assicurava Delrio il 5 dicembre.
La solita promessa da marinaio.
Anche perché lo stesso Delrio, votando a favore di un odg che avevamo proposto con tutte le forze di opposizione pochi gironi dopo quell’altisonante impegno, di fatto palesava qual è la reale portata di un masterplan: giuridicamente irrilevante.
Il fatto è che ormai siamo a marzo e questa città, a causa della sua guida politica, sta passando dall’immobilismo all’impaludamento.
Attendiamo ancora le risposte dovute nelle sedi istituzionali al ventilato progetto relativo all’area nord, progetto che come ricordiamo vede coinvolti molti attori privati, tra cui quel pezzo di cooperazione che avanzò la proposta ipercoop-palasport.
Il Bilancio 2010.
A vedere gli atti oggi a disposizione parrebbe proprio che le anticipazioni rese a suo tempo dal capogruppo del PD (Reggio 24 Ore - “c’è quello che pubblicamente è ormai noto, c’è un accordo tra l’Amministrazione e una serie di imprese che hanno dato disponibilità a contribuire anche autonomamente alla realizzazione di un nuovo palasport”) abbiano avuto seguito se è vero, com’è vero che nel bilancio preventivo approvato di recente sono praticamente sparite tutte le voci relative al nuovo palasport.
Bilancio preventivo 2009:
contributo in conto capitale per finanza di progetto - anni 2010 e 2011 - realizzazione opere nuovo palasport €.3.000.000;
programma triennale opere pubbliche - anno 2009 - nuovo palasport €.16.000.000 (capitale privato).
Bilancio preventivo 2010:
contributo in conto capitale per finanza di progetto €.0;
programma triennale opere pubbliche €.0.
Il Palasport gratis?
Tutte le voci provenienti dalla Giunta, dal Pd, da quella parte di Cooperazione interessata al progetto, hanno univocamente parlato di palasport gratis.
In effetti nella proposta pervenuta al Comune, le società Aurora, Sansedoni e Unieco dichiarano la propria disponibilità:
a curare la progettazione del nuovo palasport;
a procedere alla realizzazione del nuovo palasport, subordinatamente all’approvazione definitiva dei piani relativi alle aree in trasformazione (via Filangeri e via Romano) con sottoscrizione delle relative convenzioni;
a mettere ad esclusiva disposizione del Comune senza alcun onere per quest’ultimo il nuovo palasport e l’area di sua pertinenza con modalità da stabilire nell’ambito dell’Accordo.
Ma questa proposta, se accettata in assenza tanto dell’approvazione del Psc che soprattutto del Poc e delle procedure di evidenza pubblica che lo precedono, garantisce il pubblico interesse?
L’area dove dovrebbe sorgere il palasport ha visto una mutazione di destinazione d’uso nell’aprile 2009 con l’adozione del Psc, ancor prima che i proprietari lo chiedessero formalmente con la loro lettera di del 3 maggio 2009.
Ma cosa prevedeva il Prg in precedenza?
Nel Prg l’area di via Romano era a destinazione residenziale con un indice di Utilizzazione Territoriale di 0,2.
Nel Psc la stessa area diventa un ambito per nuovi insediamenti produttivi, il cui Diritto Edificatorio è pari alla capacità insediativa massima e sarebbe di 0,4.
Cosa cambia?
A prima vista parrebbe di intravedere oltre alla modifica della destinazione d’uso, il raddoppio degli indici e l’assenza delle quote aggiuntive in disponibilità del Comune così come indicato negli altri ambiti di trasformazione e riqualificazione: e la quota destinata all’edilizia residenziale pubblica?
Resta un particolare non indifferente: a chi resterà in capo la proprietà tanto del palsport che dell’area che lo dovrebbe ospitare?
Perché nella proposta si dichiara di mettere a disposizione un’area che dovrebbe invece essere ceduta al Comune?
E se l’area non viene ceduta significa che non si potrebbe procedere semplicemente con una gara pubblica per la realizzazione dell’impianto?
Infine se tutto il progetto per il palasport è subordinato all’approvazione definitiva dei piani relativi alle aree in trasformazione (via Filangeri e via Romano) con sottoscrizione delle relative convenzioni, quali saranno i tempi per la sua realizzazione?
Domande di non poco conto considerato che la Giunta ha fatto promesse precise alla città e che l’Amministrazione comunale, tanto nella valutazione della la proposta di Accordo, che nella prosecuzione dell’iter di approvazione dei nuovi strumenti urbanistici, deve garantire il rispetto dei principi di imparzialità, trasparenza, pubblicità, parità di trattamento degli operatori.
giovedì 18 febbraio 2010
EX FORO BOARIO: BASTA ILLEGALITA'
I tanti esercenti che onestamente gestiscono i pubblici esercizi tanto in centro storico come in periferia, contribuendo a non desertificare ulteriormente la città, sono soggetti a continui controlli, chi come all’interno del centro sociale Aq16 pare viva al di sopra delle regole resta indisturbato.
In molte manifestazioni pubbliche da loro organizzate (o alle quali partecipano) si sentono unicamente insulti e violenze verbali contro chi come noi le regole le rispetta e le vuole vedere rispettate da tutti.
In occasione dei concerti che si tengono negli stabili occupati da Aq16 si protraggono nel parcheggio suoni ad altissimo volume, litigi e urla fino alle sei del mattino,
A seguito di questi eventi spesso compaiono scritte sui muri con evidente esasperazione dei proprietari che, invano e a loro spese, fanno ridipingere le loro abitazioni.
Non bastasse il parcheggio del Foro Boario è ormai diventato una zona franca, luogo di incontri, cambi e scambi di tutti i tipi, e soprattutto di quelli illegali. I cittadini assistono impotenti ai chiari movimenti di spaccio che avvengono in particolare durante la notte, protetti dall’oscurità poiché le luci dei lampioni rimangono spente in modo alternato per lunghi periodi. Le tanto promesse telecamere non sono ancora presenti: a suo tempo vi era stato un tentativo di installazione, ma mani ignote avevano divelto i pali prima che vi si potesse installare alcun apparato di controllo.
La scorsa notte nel parcheggio del Foro Boario tre automobili parcheggiate, di cui una del consigliere di Circoscrizione Ovest della Lega Nord Maria Caroli, sono state oggetto di atti vandalici da parte dei soliti ignoti. Vetri infranti, oggetti e documenti sparsi ovunque, rubato in pratica niente se non un paio di guanti di lana e qualche monetina.
Le Forze dell’Ordine intervenute non hanno potuto fare altro che constatare il fatto e dichiarare la loro impotenza di fronte a fatti del genere che ormai si ripetono quotidianamente.
Cosa altro dire, i fatti parlano da soli, evidentemente nelle stanze della Giunta Delrio c’è una chiara volontà politica affinché questa situazione rimanga inalterata nel tempo, nessun provvedimento e nessuna azione decisa è mai stata presa in modo determinato per portare la legalità dove questa non esiste, ma soprattutto dove viene accettata e sostenuta.
In molte manifestazioni pubbliche da loro organizzate (o alle quali partecipano) si sentono unicamente insulti e violenze verbali contro chi come noi le regole le rispetta e le vuole vedere rispettate da tutti.
In occasione dei concerti che si tengono negli stabili occupati da Aq16 si protraggono nel parcheggio suoni ad altissimo volume, litigi e urla fino alle sei del mattino,
A seguito di questi eventi spesso compaiono scritte sui muri con evidente esasperazione dei proprietari che, invano e a loro spese, fanno ridipingere le loro abitazioni.
Non bastasse il parcheggio del Foro Boario è ormai diventato una zona franca, luogo di incontri, cambi e scambi di tutti i tipi, e soprattutto di quelli illegali. I cittadini assistono impotenti ai chiari movimenti di spaccio che avvengono in particolare durante la notte, protetti dall’oscurità poiché le luci dei lampioni rimangono spente in modo alternato per lunghi periodi. Le tanto promesse telecamere non sono ancora presenti: a suo tempo vi era stato un tentativo di installazione, ma mani ignote avevano divelto i pali prima che vi si potesse installare alcun apparato di controllo.
La scorsa notte nel parcheggio del Foro Boario tre automobili parcheggiate, di cui una del consigliere di Circoscrizione Ovest della Lega Nord Maria Caroli, sono state oggetto di atti vandalici da parte dei soliti ignoti. Vetri infranti, oggetti e documenti sparsi ovunque, rubato in pratica niente se non un paio di guanti di lana e qualche monetina.
Le Forze dell’Ordine intervenute non hanno potuto fare altro che constatare il fatto e dichiarare la loro impotenza di fronte a fatti del genere che ormai si ripetono quotidianamente.
Cosa altro dire, i fatti parlano da soli, evidentemente nelle stanze della Giunta Delrio c’è una chiara volontà politica affinché questa situazione rimanga inalterata nel tempo, nessun provvedimento e nessuna azione decisa è mai stata presa in modo determinato per portare la legalità dove questa non esiste, ma soprattutto dove viene accettata e sostenuta.
giovedì 11 febbraio 2010
INTERPELLANZA AQ16
INTERPELLANZA
Premesso che
Il Comune di Reggio Emilia è proprietario dell’edificio di via F.lli Manfredi n. 14 ove ha la propria sede il “Laboratorio AQ16”
Considerato che
Da informazioni assunte il centro sociale di cui sopra è moroso nei confronti del Comune per il corrispettivo stabilito per la concessione dei locali;
Rilevato che
Da informazioni assunte nei locali di cui sopra vengono svolti eventi e/o feste come quella del 06, 13, 20 e 27 gennaio 2010, come risulta dal volantino pubblicitario che si allega
con la presente
INTERPELLA
Il Sindaco e la Giunta per sapere:
1. Se è vero che il centro sociale AQ16 è moroso nei confronti del Comune per il corrispettivo stabilito per la concessione dei locali;
2. Se detti locali sono idonei ed hanno tutte le necessarie autorizzazioni, compresa la SIAE, per fare gli eventi di cui sopra;
3. Se detti locali sono a norma rispetto alla normativa antincendi;
4. Se i biglietti pubblicitari sono stati pagati o stampati dal Comune;
5. Se è intenzione del Comune agire per sanare la morosità del centro sociale AQ16
Premesso che
Il Comune di Reggio Emilia è proprietario dell’edificio di via F.lli Manfredi n. 14 ove ha la propria sede il “Laboratorio AQ16”
Considerato che
Da informazioni assunte il centro sociale di cui sopra è moroso nei confronti del Comune per il corrispettivo stabilito per la concessione dei locali;
Rilevato che
Da informazioni assunte nei locali di cui sopra vengono svolti eventi e/o feste come quella del 06, 13, 20 e 27 gennaio 2010, come risulta dal volantino pubblicitario che si allega
con la presente
INTERPELLA
Il Sindaco e la Giunta per sapere:
1. Se è vero che il centro sociale AQ16 è moroso nei confronti del Comune per il corrispettivo stabilito per la concessione dei locali;
2. Se detti locali sono idonei ed hanno tutte le necessarie autorizzazioni, compresa la SIAE, per fare gli eventi di cui sopra;
3. Se detti locali sono a norma rispetto alla normativa antincendi;
4. Se i biglietti pubblicitari sono stati pagati o stampati dal Comune;
5. Se è intenzione del Comune agire per sanare la morosità del centro sociale AQ16
venerdì 5 febbraio 2010
ODG BILANCIO SU AREA NORD
ODG
Premesso che
l’Agenzia del Territorio - ufficio provinciale di Reggio Emilia nella propria stima del 14 febbraio 2005 resa su formale incarico del comune di Reggio Emilia per determinare il valore dell’immobile denominato -ex casello autostradale- ai fini dell’alienazione dello stesso, valutava la porzione di area posta a nord della sede autostradale (estesa 15.709 mq) €1.220.000,00;
all’atto dell’acquisizione, da parte del consiglio comunale di Reggio Emilia con propria deliberazione n.17 del 21 gennaio 2008, la delibera riportava una estensione di 10.436 mq (foglio 72 mappali 819 e 828);
con delibera di Giunta n.357 del 18 dicembre 2009 è stato approvato il piano delle alienazioni e valorizzazioni immobiliari per l’esercizio finanziario 2010;
in tale piano è inserita una voce riferita alla “vendita area nord dell’ex casello autostradale” per un valore sommario di €.1.070.000,00;
nella scheda dismissioni relativa, redatta dal Servizio gestione del patrimonio immobiliare in data 10 dicembre 2009 si legge nelle annotazioni: “l’area presenta una Superficie Territoriale di complessivi mq 10.436, la Superficie Utile totale realizzabile è pari a mq 4,174,40 dei quali 2.504,64 realizzabili subito (dopo l’approvazione del piano particolareggiato – circa 5 anni) e mq 1.669,76 realizzabili in tempi non prevedibili (almeno fino all’approvazione del POC). Al momento della cessione dell’area si provvederà ad effettuare una specifica ed analitica perizia estimativa che terrà conto dell’assetto urbanistico-patrimoniale nonché del contesto economico del mercato al momento di riferimento; in questa sede si formula una valutazione di massima dell’importo ricavabile dalla vendita a valenza puramente previsionale. A tal fine si ritiene congruo considerare i valori delle aree edificabili determinati ai fini Ici per l’anno 2010, avuto ben presente che gli stessi vengono definiti in seguito alla rilevazione di tutte le compravendite avvenute nel territorio comunale e nella specifica zona di ubicazione, nell’ultimo anno e nei precedenti. Le tabelle ICI per il 2010 (zona 12 Industriale Mancasale) danno un valore medio specifico di €/mq 248/132 (dentro/fuori PPA-POC). Riassumendo i dati tecnici dell’area proposta in vendita: mq 2.504 x 248 = €.620.992; mq 1.670 x 132 = 220.440, sommano complessivi 841.432,00. tuttavia in considerazione della vendita recentemente effettuata della porzione posta a sud della sede autostradale, che ha prodotto un rialzo d’asta di circa 200.000 euro, pari al 10% del prezzo base, considerato altresì che l’area in oggetto è ubicata in posizione strategica per una progettazione ottimale del piano nel quale è inserita, nonché del fatto che la zona nord della città sta suscitando crescente interesse tra gli operatori del mercato immobiliare, si ritiene di confermare l’importo complessivo previsto per l’operazione di cui al piano delle alienazioni per l’anno 2009 con conseguente attribuzione all’area nord di cui trattasi del valore di €.1.070.000,00”;
considerato che, rispetto a quanto riportato nella scheda dismissioni di cui al punto precedente:
1. al fine di stabilire il valore a base d’asta, la perizia di stima redatta in occasione della cessione della porzione dell’ex casello posta a sud della sede autostradale (con P.S. n.171, 2 marzo 2009), prendeva a riferimento i valori medi delle aree edificabili determinati ai fini Ici per l’anno 2009 in PPA (con un aumento del 20% in considerazione della straordinarietà del bene), pur essendo anche tale porzione d’area realizzabile subito solo al 60%
2. il rialzo d’asta novellato non si attestava sul 10% bensì sul 3,11%;
l’andamento dei valori del PUA1, indicati nelle tabelle dei valori medi delle aree edificabili determinati ai fini Ici risulterebbero i seguenti (in euro/mq di Superficie Utile in PPA): anno 2008-250,00, anno 2009-142,5, anno 2010-248,00;
in data 22 dicembre 2008 le società Coopsette scrl e Aurora srl stipulavano un atto di compravendita di aree la cui superficie ammonta a 105.748,00 mq, ricadenti nel PUA1, per un valore totale di €.28.235.000,00 (€/mq 595,66 di Superficie Utile ossia mq 47.401);
il Consiglio comunale impegna la Giunta ad eliminare dal piano delle dismissioni la voce riferita alla “vendita area nord dell’ex casello autostradale” per un valore sommario di €.1.070.000,00, non procedendo così alla vendita del bene almeno sino all’approvazione del POC.
RIQUALIFICAZIONE DEL MIRABELLO: SPADONI SMENTISCE DELRIO
Nella seduta del Consiglio di lunedì l’assessore Spadoni, rispondendo ad una mia interpellanza relativa alla riqualificazione del Mirabello, smentisce il sindaco Delrio in merito ai risultati ottenuti da questa nuova Giunta.
Il Sindaco in più di un’occasione si è vantato di aver raggiunto uno dei 5 punti dei primi 100 giorni di consiglia tura, ovvero giungere ad “una progettazione volta alla qualificazione del Mirabello”.
Rispondendo alla mia interpellanza l’assessore Spadoni ha espressamente dichiarato che sulla zona non esiste nessuna progettazione, ma solamente idee di massima che potrebbero in un futuro essere oggetto di progetti.
Siamo di fronte ad una giunta inconcludente, che non riesce a raggiungere i pochi obiettivi che lei stessa si da.
Fatto ancor più grave è che cercano, con tentativi maldestri, di gettare fumo negli occhi dei reggiani, con annunci roboanti che non hanno alcuna attinenza con la realtà.
Ed intanto il degrado avanza, mentre Delrio e Spadoni giocano con le parole, ogni giorno che passa un pezzettino della nostra Città passa in una cupa e gelida zona d’ombra.
La Lega Nord sa cosa fare, ed ha proposto soluzioni concrete da attuare alla giunta, senza che questa le abbia minimamente vagliate.
Continueremo ad insistere per le soluzioni che possano migliorare la zona del Mirabello, via Melato e della Polveriera, per ridare questa importante porzione di territorio ai reggiani.
Il Sindaco in più di un’occasione si è vantato di aver raggiunto uno dei 5 punti dei primi 100 giorni di consiglia tura, ovvero giungere ad “una progettazione volta alla qualificazione del Mirabello”.
Rispondendo alla mia interpellanza l’assessore Spadoni ha espressamente dichiarato che sulla zona non esiste nessuna progettazione, ma solamente idee di massima che potrebbero in un futuro essere oggetto di progetti.
Siamo di fronte ad una giunta inconcludente, che non riesce a raggiungere i pochi obiettivi che lei stessa si da.
Fatto ancor più grave è che cercano, con tentativi maldestri, di gettare fumo negli occhi dei reggiani, con annunci roboanti che non hanno alcuna attinenza con la realtà.
Ed intanto il degrado avanza, mentre Delrio e Spadoni giocano con le parole, ogni giorno che passa un pezzettino della nostra Città passa in una cupa e gelida zona d’ombra.
La Lega Nord sa cosa fare, ed ha proposto soluzioni concrete da attuare alla giunta, senza che questa le abbia minimamente vagliate.
Continueremo ad insistere per le soluzioni che possano migliorare la zona del Mirabello, via Melato e della Polveriera, per ridare questa importante porzione di territorio ai reggiani.
martedì 26 gennaio 2010
SCUOLA CARDUCCI: LE RISPOSTE FUMOSE DELL'ASSESSORE GANDOLFI
Numerosi genitori degli alunni della scuola Carducci, nel mese di ottobre, mi avevano espresso le loro perplessità legate alla necessità di dotare l’edificio scolastico di una scala di emergenza esterna al fine di rendere più agevole l’evacuazione in caso di calamità naturale.
Questo fatto è diventato il nocciolo dell’interpellanza da me depositata e che è stata discussa nel Consiglio di ieri pomeriggio.
La risposta dell’assessore Gandolfi è stata assolutamente imprecisa ed insufficiente.
L’assessore, infatti, si è limitato ad elencare una serie di date e di “progetti” senza mai entrare nel dettaglio, senza mai riferire al Consiglio quali sono le opere per la sicurezza dell’edificio che si intendono realizzare.
La mancata risposta ritengo rappresenti uno sgarbo non solo all’interpellante, ma a quei genitori preoccupati che pretendono che i figli vadano a scuola in strutture che possano essere il più possibile sicure anche nel malaugurato caso di calamità.
È sotto gli occhi di tutti che siamo di fronte ad una Giunta arrogante e pasticciona, che da un lato “snobba” le interpellanze rivolte, e dall’altro per questione di “spocchia” perdono centinaia di euro per progetti che, nella sostanza, erano meritevoli di finanziamenti esterni (vedi Cà Bianca).
Invece che arroccarsi nel “palazzo”, sarebbe meglio che Delrio e la sua Giunta facessero un esame di coscienza, e che mettano il cittadino al centro dell’azione del Comune.
Questo fatto è diventato il nocciolo dell’interpellanza da me depositata e che è stata discussa nel Consiglio di ieri pomeriggio.
La risposta dell’assessore Gandolfi è stata assolutamente imprecisa ed insufficiente.
L’assessore, infatti, si è limitato ad elencare una serie di date e di “progetti” senza mai entrare nel dettaglio, senza mai riferire al Consiglio quali sono le opere per la sicurezza dell’edificio che si intendono realizzare.
La mancata risposta ritengo rappresenti uno sgarbo non solo all’interpellante, ma a quei genitori preoccupati che pretendono che i figli vadano a scuola in strutture che possano essere il più possibile sicure anche nel malaugurato caso di calamità.
È sotto gli occhi di tutti che siamo di fronte ad una Giunta arrogante e pasticciona, che da un lato “snobba” le interpellanze rivolte, e dall’altro per questione di “spocchia” perdono centinaia di euro per progetti che, nella sostanza, erano meritevoli di finanziamenti esterni (vedi Cà Bianca).
Invece che arroccarsi nel “palazzo”, sarebbe meglio che Delrio e la sua Giunta facessero un esame di coscienza, e che mettano il cittadino al centro dell’azione del Comune.
mercoledì 20 gennaio 2010
RUOLO DELLA POLIZIA MUNICIPALE
Utilizzare la Polizia Municipale come Polizia di prossimità, questa dovrebbe essere la sfida e l’obiettivo da perseguire da parte del Comune.
La verità è che Delrio e Corradini non hanno la benché minima idea sull’utilizzo del corpo della Polizia Municipale, e preferiscono far perdere il tempo al Consiglio Comunale discutendo mozioni che li impegnano a “non fare” (a non fare nulla hanno dimostrato che sono bravissimi da soli) oppure a “stracciarsi le vesti” per i provvedimenti del Governo in tema di sicurezza.
La Polizia Municipale dovrebbe avere un ruolo ben preciso e chiaro, che in alcun modo si sovrappone a quello individuato per Polizia e Carabinieri. Niente indagini ma un servizio di prossimità fondamentale e utilissimo per la città.
Una Polizia di prossimità, in grado di presidiare costantemente ed efficacemente il territorio, un servizio di prossimità in grado di dare un senso di sicurezza ai cittadini onesti, un servizio di prossimità che contribuisce in modo determinante a far si che le aree più degradate ritornino vissute dai reggiani.
La Giunta sta facendo l’esatto contrario, tagliando le risorse a quest’ultimo tipo di servizi, e continuando a vedere la Polizia Municipale come il soggetto che deve solo “fare le multe” per i divieti di sosta.
Credo che lo stesso corpo di Polizia Municipale sia stanco di questo ruolo, e che al suo interno ci siano persone e professionalità che desiderano essere valorizzate e che vorrebbero avere un ruolo più determinante nella vita della città.
Noi abbiamo le idee chiare sull’utilizzo della Polizia Municipale, ed è per questo che le nostre proposte sul tema sono sempre state chiare e puntuali.
La maggioranza di arrocca dietro la grande forza dei numeri data da un modesto risultato elettorale.
Il giorno che capiranno e che accetteranno il dibattito e la discussione, sarà il giorno in cui faranno qualcosa di buono per la città di Reggio Emilia.
La verità è che Delrio e Corradini non hanno la benché minima idea sull’utilizzo del corpo della Polizia Municipale, e preferiscono far perdere il tempo al Consiglio Comunale discutendo mozioni che li impegnano a “non fare” (a non fare nulla hanno dimostrato che sono bravissimi da soli) oppure a “stracciarsi le vesti” per i provvedimenti del Governo in tema di sicurezza.
La Polizia Municipale dovrebbe avere un ruolo ben preciso e chiaro, che in alcun modo si sovrappone a quello individuato per Polizia e Carabinieri. Niente indagini ma un servizio di prossimità fondamentale e utilissimo per la città.
Una Polizia di prossimità, in grado di presidiare costantemente ed efficacemente il territorio, un servizio di prossimità in grado di dare un senso di sicurezza ai cittadini onesti, un servizio di prossimità che contribuisce in modo determinante a far si che le aree più degradate ritornino vissute dai reggiani.
La Giunta sta facendo l’esatto contrario, tagliando le risorse a quest’ultimo tipo di servizi, e continuando a vedere la Polizia Municipale come il soggetto che deve solo “fare le multe” per i divieti di sosta.
Credo che lo stesso corpo di Polizia Municipale sia stanco di questo ruolo, e che al suo interno ci siano persone e professionalità che desiderano essere valorizzate e che vorrebbero avere un ruolo più determinante nella vita della città.
Noi abbiamo le idee chiare sull’utilizzo della Polizia Municipale, ed è per questo che le nostre proposte sul tema sono sempre state chiare e puntuali.
La maggioranza di arrocca dietro la grande forza dei numeri data da un modesto risultato elettorale.
Il giorno che capiranno e che accetteranno il dibattito e la discussione, sarà il giorno in cui faranno qualcosa di buono per la città di Reggio Emilia.
sabato 9 gennaio 2010
PERDITA DEL FINANZIAMENTO PER LA CA' BIANCA
Questa mattina ho presentato un’interpellanza in merito alla perdita del finanziamento di € 400.000,00 relativo ai lavori di miglioramento del plesso scolastico Cà Bianca.
Occorre far chiarezza sull’accaduto per responsabilizzare chi lavora per il Comune di Reggio Emilia e per evitare che errori grossolani creino mancate entrate di rilevante entità alle casse dell’Ente.
Della vicenda ci sono quantomeno tre gli aspetti che trovo a dir poco singolari.
Il primo è che la dirigente scolastica del distretto n. 10, da quanto dichiarato, fosse totalmente all’oscuro dei progetti e dei lavori che, ricordo sono comunque di rilevante entità.
A questo punto occorre che la Città e il Consiglio Comunale vengano informati dei lavori e dei progetti che si aveva in mente di realizzare con il finanziamento messo a disposizione dall’Inail.
In seconda battuta occorre procedere ad un’indagine interna al Comune per risalire ai responsabili di quest’errore che ha portato un danno rilevante alle casse dell’Ente.
Solitamente chi lavora per il pubblico gode di un’esenzione per i propri errori, e questo può portare a fare errori grossolani.
Occorre responsabilizzare chi lavora per il Comune mettendo in campo, se del caso, quelle tutele risarcitorie in favore dell’Ente che fanno in modo che le casse pubbliche rimangano indenni dalla negligenza di qualcuno.
Presentare progetti in modo difforme da quello richiesto (se veramente fosse questo il motivo) è un errore grave, di supponenza o di leggerezza, e sarebbe corretto che “chi sbaglia paga”, così come avviene nella vita di tutti i giorni.
Terzo ed ultimo aspetto riguarda il contenzioso legale relativo alla vicenda, che vede il Comune di Reggio Emilia soccombere nel primo grado di giudizio avanti al TAR.
Nell’interpellanza presentata ho chiesto quali sono i costi che il Comune deve sostenere e ha sostenuto per questo contenzioso, valutando attentamente l’opportunità di procedere ad oltranza per le vie legali.
Occorre far chiarezza sull’accaduto per responsabilizzare chi lavora per il Comune di Reggio Emilia e per evitare che errori grossolani creino mancate entrate di rilevante entità alle casse dell’Ente.
Della vicenda ci sono quantomeno tre gli aspetti che trovo a dir poco singolari.
Il primo è che la dirigente scolastica del distretto n. 10, da quanto dichiarato, fosse totalmente all’oscuro dei progetti e dei lavori che, ricordo sono comunque di rilevante entità.
A questo punto occorre che la Città e il Consiglio Comunale vengano informati dei lavori e dei progetti che si aveva in mente di realizzare con il finanziamento messo a disposizione dall’Inail.
In seconda battuta occorre procedere ad un’indagine interna al Comune per risalire ai responsabili di quest’errore che ha portato un danno rilevante alle casse dell’Ente.
Solitamente chi lavora per il pubblico gode di un’esenzione per i propri errori, e questo può portare a fare errori grossolani.
Occorre responsabilizzare chi lavora per il Comune mettendo in campo, se del caso, quelle tutele risarcitorie in favore dell’Ente che fanno in modo che le casse pubbliche rimangano indenni dalla negligenza di qualcuno.
Presentare progetti in modo difforme da quello richiesto (se veramente fosse questo il motivo) è un errore grave, di supponenza o di leggerezza, e sarebbe corretto che “chi sbaglia paga”, così come avviene nella vita di tutti i giorni.
Terzo ed ultimo aspetto riguarda il contenzioso legale relativo alla vicenda, che vede il Comune di Reggio Emilia soccombere nel primo grado di giudizio avanti al TAR.
Nell’interpellanza presentata ho chiesto quali sono i costi che il Comune deve sostenere e ha sostenuto per questo contenzioso, valutando attentamente l’opportunità di procedere ad oltranza per le vie legali.
INTERPELLANZA SUI FONDI CA' BIANCA
INTERPELLANZA
Premesso che
Che il Comune di Reggio Emilia ha partecipato ad un bando promosso dall’INAIL il 29.12.2008 per “il finanziamento di progetti che si prefiggono di migliorare le condizioni d’istituti scolastici sotto il profilo della sicurezza ed igiene o per abbattere le barriere architettoniche”
Considerato che
Detto bando prevedeva che il Comune presentasse alla Regione la domanda, corredata dal un progetto di adeguamento, al quale doveva essere allegata una perizia giurata redatta dal progettista
Rilevato che
Il progetto per gli interventi presso il plesso scolastico Cà Bianca si è classificato trentottesimi, ed avrebbero perciò avuto diritto all’erogazione della somma di € 400.000,00 richiesta
Visto che
Da informazioni assunte, le perizie presentate non erano conformi a quelle richieste nel bando, e pertanto il Comune di Reggio Emilia è stato escluso da detto finanziamento
con la presente
INTERPELLA LA GIUNTA
Per sapere dal Sindaco e dalla Giunta:
1. Qual è stato il motivo per cui il Comune di Reggio Emilia è stato escluso dai finanziamenti;
2. Quali erano i lavori da effettuarsi indicati nei progetti presentati;
3. Se è vero che il Comune è stato escluso dai finanziamenti a causa della presentazione di documentazione non conforme al bando, chi ha preso la decisione di presentare una tipologia di documenti diversa;
4. Il Comune di Reggio Emilia intende effettuare un’indagine interna al fine di individuare il responsabile per l’errore compiuto ed attivare ogni tutela risarcitoria dell’ente nei suoi confronti;
5.Quali sono i costi e le spese (comprese le eventuali condanne) che il Comune di Reggio Emilia ha sostenuto e deve sostenere per l’azione giudiziaria intrapresa
Premesso che
Che il Comune di Reggio Emilia ha partecipato ad un bando promosso dall’INAIL il 29.12.2008 per “il finanziamento di progetti che si prefiggono di migliorare le condizioni d’istituti scolastici sotto il profilo della sicurezza ed igiene o per abbattere le barriere architettoniche”
Considerato che
Detto bando prevedeva che il Comune presentasse alla Regione la domanda, corredata dal un progetto di adeguamento, al quale doveva essere allegata una perizia giurata redatta dal progettista
Rilevato che
Il progetto per gli interventi presso il plesso scolastico Cà Bianca si è classificato trentottesimi, ed avrebbero perciò avuto diritto all’erogazione della somma di € 400.000,00 richiesta
Visto che
Da informazioni assunte, le perizie presentate non erano conformi a quelle richieste nel bando, e pertanto il Comune di Reggio Emilia è stato escluso da detto finanziamento
con la presente
INTERPELLA LA GIUNTA
Per sapere dal Sindaco e dalla Giunta:
1. Qual è stato il motivo per cui il Comune di Reggio Emilia è stato escluso dai finanziamenti;
2. Quali erano i lavori da effettuarsi indicati nei progetti presentati;
3. Se è vero che il Comune è stato escluso dai finanziamenti a causa della presentazione di documentazione non conforme al bando, chi ha preso la decisione di presentare una tipologia di documenti diversa;
4. Il Comune di Reggio Emilia intende effettuare un’indagine interna al fine di individuare il responsabile per l’errore compiuto ed attivare ogni tutela risarcitoria dell’ente nei suoi confronti;
5.Quali sono i costi e le spese (comprese le eventuali condanne) che il Comune di Reggio Emilia ha sostenuto e deve sostenere per l’azione giudiziaria intrapresa
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