Il PD annuncia che avvierà una raccolta di firme per dimezzare il numero dei parlamentari.
Non c’è fine all’ipocrisia di un partito che non solo non si pose la questione quando era al Governo e modificò la Costituzione, ma che inoltre solo pochi anni fa, quando venne approvata la modifica costituzionale sostenuta dalla Lega Nord che riduceva appunto il numero dei parlamentari, improntò con successo la propria campagna elettorale per respingerla.
Fa comunque piacere questa conversione del PD, anche alla luce del fatto che, firme o no, il Ministro Umberto Bossi ha già presentato al Consiglio dei Ministri, che lo ha approvato il 22 luglio scorso, il disegno di legge costituzionale che dimezza i parlamentari, abolisce i senatori a vita, e supera il bicameralismo trasformando il Senato nella Camera delle Autonomie.
Sarebbe quindi più utile che il PD, invece di iniziative populiste, si desse da fare per sostenere in Parlamento la rapida discussione ed approvazione del disegno di legge Bossi, per realizzare una riforma storica, quella della modifica della struttura e composizione del Parlamento di cui si parla da troppi anni senza successo, anche e soprattutto per loro responsabilità.
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