Il “caso
Reggiane” continua a far parlare di sé.
Il tema
degli “esodati” rappresenta un nodo intricato che il Governo non sa o non vuole
risolvere.
I dati
allarmanti sulla disoccupazione non fanno ben sperare. Nel nostro Paese,
infatti, i disoccupati hanno raggiunto la quota del 9,3% (dato più alto dal 2004),
che arriva al 31,9% se si considera la fascia d’età 15 – 24 anni.
In
questo contesto gli esodati, ossia i lavoratori che hanno scelto in accordo con
le aziende di lasciare l’impiego e che ora, in seguito alla riforma delle
pensioni, rischiano di restare senza pensione e senza stipendio, rappresentano
un’emergenza nell’emergenza.
Le
aziende che hanno fatto ricorso a queste misure straordinarie, lo hanno fatto
perché erano in crisi o, peggio ancora, perché stavano per chiudere.
Nel caso
delle Reggiane, ad esempio, la Terex (società che ha acquistato le Reggiane e
sta attuando una forte riduzione del personale) si troverebbe con 40 dipendenti
che anche se volesse, non saprebbe come utilizzare.
Siamo di
fronte ad un Governo che cambia, con effetto retroattivo, le norme che
permettevano di superare le crisi aziendali. Norme che avevano come interesse
la salvaguardia dei diritti dei lavoratori e la sopravvivenza delle aziende.
Le paure
ed i timori per l’incertezza di questa situazione assalgono sempre di più le
famiglie degli esodati, lasciati soli anche dai sindacati.
4 ore di
sciopero generale rappresentano il nulla rispetto a quello che i sindacati
mostravano contro il Governo precedente su questioni meno importanti.
Occorre
chiarezza sin da subito; per questa ragione i Parlamentari della Lega Nord, tra
cui lo stesso on. Alessandri, hanno presentato interrogazioni ed atti di
indirizzo parlamentare volti a risolvere questo spinoso e pericoloso empasse.
Occorre trovare una
risposta e bisogna farlo subito; è infatti inamissibile che lo Stato abbandoni
questi lavoratori, che tanto hanno dato alle aziende presso le quali erano
impiegati e per la crescita del Paese.
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