L’assessore Gandolfi, nel
difendere un provvedimento di per sé indifendibile, non perde occasione
offendere i numerosi reggiani che si sono attivati per contrastare questo suo provvediemento.
Sarà la “febbre romana”
che l’ha già contagiato, ma sminuire una grande mobilitazione popolare in
questo modo significa che ha da tempo smarrito il contatto con la realtà ed i
problemi della gente. Cosa molto grave per un assessore!!
In un periodo di crisi,
l’introduzione di un nuovo balzello che spilla soldi dalle tasche dei reggiani
è cosa odiosa, e come tale è stata interpretata dai cittadini.
Il problema era forse
pagare i servizi di minibu e scuolabus??
Sarebbe bastato dirlo e,
nell’ambito di una discussione franca in Consiglio Comunale, si sarebbe trovata
una soluzione migliore.
Visto che è questo il
motivo per cui si è voluto inserire questo balzello, risponda come mai lo
devono pagare solo alcuni reggiani mentre altri, come lo stesso Gandolfi, non
lo pagano abitando fuori da questa zona???
In realtà i reggiani
hanno bocciato con fermezza il piano sosta del Comune e questo provvedimento,
bocciando altresì le politiche sull’(im)mobilità che l’assessore Gandolfi ha
portato avanti in questi anni.
Andando a Roma Gandolfi
potrà ripassare le proprie nozioni latine, partendo proprio dal brocardo vox populi vox dei.
Di conseguenza, ascolti
la voce del popolo e ritiri questo provvedimento iniquo e odioso.
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