Solo poche settimane
orsono in commissione consiliare, l’assessore Sassi ed i responsabili delle
scuole e nidi dell’infanzia ci dicevano che sono numerosi i genitori che
decidevano di non portare i figli alle scuole dell’infanzia.
A causa di ciò c’era la
preoccupazione per “completare” alcune classi e veniva detto che si sarebbe
proceduto alla riduzione del numero delle classi.
Alla luce delle
graduatorie aggiornate alla data di ieri non si direbbe proprio così, e ci si
trova di fronte a lunghe liste di attesa che, senza dubbio, rappresentano un
mancato servizio ed un disagio per le famiglie escluse.
Secondo la graduatoria
emerge questa situazione:
Bambini nati nel 2011, posti esclusi in lista di attesa 194
Bambini nati nel 2010, posti eslcusi in lista di attesa 82
Bambini nati nel 2009, posti esclusi in lista di attesa 45
Per più di trecento
famiglie reggiane questo rappresenta un mancato servizio della collettività
alle proprie esigenze lavorative.
Questo dato penalizza
prevalentemente le madri, che in questo modo si trovano costrette ad affrontare
maggiori problemi nella conciliazione dei tempi lavorativi e quelli per
l’accrescimento dei figli.
Le scuole e i nidi
dell’infanzia, presunto fiore all’occhiello della Città, drena più di 20
milioni di €uro del bilancio comunale, per offrire un servizio “esclusivo” ad
una parte minoritaria della Città.
I numeri elevati delle
liste di attesa pongono all’attenzione un grosso problema, al quale la politica
deve dare una pronta ed efficace risposta.
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