La situazione politica attuale, a livello nazionale, è certamente di difficile lettura.
Sicuramente nel corso della legislatura sono accaduti fatti importanti, gravi, che ne hanno decretato il cambio del Governo.
La maggioranza, una delle più ampie della storia parlamentare, nel suo complesso è salita sul carro di Berlusconi, il quale ha garantito ad una pletora di parlamentari, ministri, viceministri e sottosegretari di essere nominati e da lì svolgere la loro attività politica.
L'inizio è stato il tradimento di Fini e la nascita di Fli.
Da quel momento tutto si è deteriorato.
Una sorta di "rompete le righe" ufficioso ma non ufficiale.
Uomini politici appartenenti alla maggioranza che talvolta ufficialmente, e la maggior parte delle volte sotto traccia, iniziano un tam tam mediatico, danno voce al movimento di opinione secondo cui Berlusconi debba lasciare l'incarico di primo ministro.
Proprio quel Berlusconi dalla tetta del quale sono stati allattati, quel Berlusconi che ha dato la possibilità di fare quelle riforme tanto desiderate, primo fra tutti il federalismo fiscale.
Ed adesso chi ha soffiato sul fuoco del "Berlusconi deve lasciare", che da parte di esponenti della maggioranza suona come un tradimento eclatante, è riuscito a raggiungere il proprio obiettivo.
Peccato che questo obiettivo è il commissariamento, di fatto, del nostro Paese.
Per la prima volta il popolo italiano ha deciso da chi farsi governare e, nonostante una costituzione vecchia ed inadeguata, ha scelto il conducente del Paese, senza giochini e manovre di palazzo dall'olezzo democristiano della prima repubblica.
Olezzo democristiano della prima repubblica emanato da chi questo debito pubblico ha concorso fattivamente a creare
Mario Monti non farà il premier, ma di fatto farà il commissario dell'Italia per conto del FMI, BCE, della Germania e della Francia.
Abbiamo sacrificato la democrazia, abbiamo sacrificato il diritto di scegliere chi ci governa, solo ed esclusivamente per appagare protagonismi velleitari e per operazioni politiche di basso cabotaggio.
Con il governo tecnico in realtà di perde il popolo italiano che vede sciogliersi ogni principio democratico, il popolo padano che vede sfumarsi i sogni di federalismo.
A guadagnarci sicuramente la finanza e speculatori esteri, che sono per l'inciso quelli che hanno portato ad acuirsi gli effetti di questa crisi mondiale.
Uomini politici di maggioranza, che hanno prestato il fianco a questa operazione, persone che al di la del loro incarico hanno dimostrato di aver in mente solo la loro "poltrona", e che hanno sacrificato gli interessi del Paese, ed anche della Padania, per le loro stupide manie di protagonismo.
matteo devi ammettere che è crollato tutto per colpa di tutti, nessuno escluso; che a rimetterci siano gli elettori è evidente perchè è ora di smetterla, da parte di tutti, e dico tutti, di usare la gente solo per votare per poi dimenticarla nel giro di 24 ore; così siamo tutti allo sbando ed il risultato è quello che abbiamo sotto agli occhi
RispondiEliminaNon è crollato tutto per colpa di tutti, sono mesi che vedo nelle file della maggioranza persone che non sono coerenti.... che usano i partiti come autobus... e questo il risultato.
RispondiEliminaNon credo siano i partiti ad avere le colpe, ma certe persone all'interno dei partiti. Nessuno escluso