Ritengo che i mercoledì
rosa, quest’anno, abbiano perso la loro identità originale, e si siano
trasformati in tante piccole “notti bianche”.
Di questo a farne
principalmente le spese è senza dubbio il commercio, e la dimostrazione di
quanto assunto è data principalmente dai numerosi esercenti dell’esagono che,
nonostante la possibilità, decidono di tenere abbassate le serrande dei propri
negozi.
Il senso dei mercoledì
rosa dovrebbe essere quello di far vivere il centro storicoin tutti i suoi
aspetti, quindi non solo attività musicali che trasformino la città in una
discoteca a cielo aperto, ma anche cercare di dare una boccata d’ossigeno ad un
commercio nel centro storico che da anni è in sofferenza a causa delle
sbagliate politiche dell’Amministrazione comunale e della recessione che
attanaglia il nostro Paese.
E’ opportuno che
l’assessore Maramotti si sieda ad un tavolo con le principali associazioni di
commercianti al fine di rivedere la rotta da seguire per queste iniziative.
L’idea di fare tante
piccole notti bianche sicuramente non è quello che serve per riqualificare il
centro storico, così come questa grande discoteca naturale che si è creata
all’interno dell’esagono non viene in contro a quelle che sono le esigenze di
chi vive il centro storico tutti i giorni.
Occorre ripensare al
format delle notti rosa, in modo da renderle più utili rispetto alle esigenze
di dare una boccata d’ossigeno al centro storico.
Infine, permettetemi una
nota polemica, la situazione dei servizi nella città durante queste
manifestazioni è assolutamente deficitaria.
Vedere strade come lo
Stradone del Vescovado e numerose vie del centro storico trasformate in
“pisciatoi a cielo aperto” sicuramente non dona ai passanti uno spettacolo
degno della nostra Città.
Il tema è che a Reggio
sono insufficienti i bagni pubblici che, soprattutto quando vengono organizzati
eventi con grande affluenza di persone, diventano un servizio essenziale che
occorre fornire.
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