mercoledì 31 luglio 2013

ORDINANZA ANTI PROSTITUZIONE: LO STRUMENTO FA ACQUA DA TUTTE LE PARTI – PRE AFFRONTARE IL PROBLEMA SI PARTA DEL QUESITO REFERENDARIO CHE ABBIAMO DEPOSITATO


Il sistema di ordinanze anti prostituzione ormai fa acqua da tutte le parti e, nonostante il divieto previsto dall’amministrazione comunale, le ragazze che vendono il loro corpo nella nostra Citta, la sera, non accenna a diminuire.

L’ordinanza non ha il potere di eliminare le prostitute dalle strade, ma semplicemente di impedire il meretricio in alcune, con l’evidente obbligo di spostare le prostitute nelle zone limitrofe.

Il punto è che, nonostante la loro buona volontà, gli Enti Locali da soli non hanno gli strumenti per combattere questa grossa piaga sociale.

L’impotenza degli Enti Locali e il colpevole immobilismo del Parlamento hanno fatto si che una legge dannosa  e liberticida come la Merlin potesse rimanere in vigore per più di sessant’anni.

Sul tema della prostituzione urge una regolamentazione nazionale??
Verissimo, ma l’immobilismo di tutte le forze politiche,  ci ha spinto a depositare presso la Corte di Cassazione un quesito referendario per chiedere l’abrogazione della legge Merlin.

Ritengo che la presentazione del quesito referendario debba aprire il dibattito della politica a Reggio Emilia come a livello Nazionale, per affrontare il tema in modo laico e responsabile.

Al momento dell’apposizione della firma, il mio pensiero è andato alle migliaia di ragazze sfruttate dal racket, ma anche ai residenti della nostra Pieve Modolena.

Già ad aprile chiesi alla presidentessa della commissione competente di affrontare il tema, ma nonostate le promesse di fissare un incontro, questo ancora non si è tenuto.

Continuare solo con il sistema delle ordinanze è inutile e non risolve il problema, auspico che anche in Consiglio Comunale il tema venga affrontato, e che ci sia un appoggio all’iniziativa referendaria da noi intrapresa.

Occorre partire dal testo depositato in Cassazione, in modo di riuscire a dettare alla politica nazionale ed ai palazzi romani il tema da affrontare.

Il fenomeno della prostituzione non riusciremo mai ad eliminarlo, ma nostro dovere è fare in modo di “gestirlo” il più possibile, avendo a riferimento la tutela delle donne, la guerra al racket di schiave, il decoro delle nostre Città e l’igiene dei cittadini

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