Leggo con stupore che il
Comune di Reggio Emilia, per bocca del vicesindaco De Sciscio, inizia a mettere
le mani avanti e a preventivare un aumento dell’aliquota IMU, quantomeno sulla
seconda casa.
Sarebbe un’operazione
sbagliatissima, soprattutto in un momento di forte crisi come questo, che
rischia di mettere ulteriormente in difficoltà il nostro moribondo mercato
immobiliare.
Un’operazione sbagliata
anche perché da quest’anno dovrebbe entrare in vigore l’adeguamento degli
estimi catastali.
Un’ingiusta operazione
che drenerà ulteriore denaro alle famiglie, anche sulla prima casa.
Operazione ingiusta
perché il valore degli immobili e delle abitazioni, negli ultimi anni, ha subito una riduzione media del 30%. Andremmo a
pagare l’IMU come se il valore del nostro immobile fosse 100 mentre invece per il
mercato è 70.
Non è più tollerabile
questo continuo aumento della pressione fiscale, occorre che il Comune ponga in
essere delle manovre che consentano di migliorare i conti senza andare a
battere cassa dai reggiani.
Un modo, ad esempio, è
quello dato dal fatto che il Sindaco Del Rio, presidente ANCI, si battesse
presso il Governo affinchè rimanga ai Comuni il gettito IMU relativo agli
insediamenti produttivi, che oggi va tutto allo Stato.
In attesa e nell’auspicio
di una modifica del patto di stabilità e dell’applicazione dell’IMU, occorre
che i Sindaci e i Comuni si mettano dalla parte dei cittadini per costringere
il Governo a mettere in campo politiche economiche che diano respiro a famiglie
e imprese.
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