La storia dell’abuso in
via Zannoni ha origini “antiche”, tant’è che nel 2006 iniziava un procedimento
sanzionatorio da parte dell’Amministrazione Comunale che alla fine non ha dato
i frutti sperati.
Detto procedimento
sanzionatorio, infatti, non è stato in grado di risolvere la questione relativa
all’abuso, e si è risolto in una sostanziale sanatoria o condono di fatto
tollerato dal Comune.
In sostanza una famiglia
nomade si insediava in un’area di loro proprietà, area che gli strumenti
urbanistici individuavano come “agricola” e sulla quale veniva realizzato un
insediamento costituito da roulotte e prefabbricati (insediamento vietato per
la destinazione urbanistica dell’aera).
Di fatto quest’aera era
abitata da una sola famiglia composta da 5 persone.
Una situazione che da un
paio di mesi è cambiata radicalmente. Sulla zona sono giunti una giostra e
altre 15 persone che sono venuti ad abitare in questa zona, che nei progetti
dell’amministrazione comunale potrebbe diventare una nuova campina.
Nella giornata di ieri
alcune persone recintavano un’aera di proprietà del Comune e attigua a quella
di proprietà di questa famiglia nomade.
Forse perché gli attuali
abitanti non vogliono che in quell’area sorga una nuova campina??
Siamo di fronte
all’ennesimo caso di razzismo al contrario, dove ad un gruppo di persone, per
via delle proprie origini, vengono attribuiti diritti maggiori rispetto ai
reggiani.
Un’amministrazione di
sinistra, da sempre contraria a condoni e sanatorie, mentre con una mano
tartassa i reggiani, facendo pagare loro fino all’ultimo centesimo in caso di
irregolarità, con l’altra si chiude gli occhi quando gli abusi vengono perpetrati
dalla comunità nomade.
Un vero e proprio
schiaffo alla comunità reggiana della zona.
Occorre far chiarezza su
quello che sta accadendo in via Zannoni in questi giorni, ed occorre che il
Comune si prenda le proprie responsabilità, smettendo di trattare la comunità
nomade in modo privilegiato rispetto ai reggiani.
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