Lunedì pomeriggio approda
in Consiglio Comunale di Reggio la proposta di adesione del Comune di Reggio
Emilia alla “Fondazione Giustizia di Reggio Emilia”.
La Fondazione come uno
strumento per lenire i mali della giustizia e per migliorare il servizio nella
provincia reggiana??
Può essere, ma tra i
propri soci non credo sia opportuno che ci siano soggetti portatori di interessi.
La Giustizia e la sua
Amministrazione devono rimanere “al di
sopra di ogni sospetto” , pertanto occorre evitare che alcuni soggetti,
siano essi pubblici o privati, possano alla fine creare il dubbio di avere una
posizione privilegiata rispetto ad altri.
Un’adesione inopportuna
da parte del Comune di Reggio Emilia, così come quelle della Provincia e della
Camera di Commercio, anche in relazione al forte carico di contenzioso pendente
nei confronti dei cittadini (ad esempio l’opposizione alle sanzioni del Codice
della Strada).
La contemporanea
situazione di “parte” in numerosi procedimenti e quella di socio in una
Fondazione che si promette di lenire i mali della giustizia, può essere fonte
di un legittimo sospetto relativa ad una captatio
benevolentiae ed una posizione non paritaria nei confronti delle altre
parti.
Questo non pregiudica al
Comune la possibilità di “sovvenzionare” la costituenda Fondazione, ma un ruolo
di primattore come padre fondatore ritengo non sia un fatto opportuno.
Dicendo questo non
dimentico, anche per motivi professionali, quali sono i problemi del “servizio
giustizia” nella nostra Città.
Occorre ricordare come la
“giustizia” sia una competenza esclusiva dello Stato centrale, il quale ha
l’onere di mettere in campo le risorse necessarie per il buon funzionamento
della stessa.
Il Comune di Reggio,
anche in passato, ha sempre fatto la propria parte per cercare di limitare i
disagi ed i problemi legati al funzionamento della Giustizia.
Ci sono altri settori
pubblici, di competenza dello Stato, che avrebbero bisogno di un supporto e di
un aiuto per un miglioramento del servizio.
Quello che mi chiedo è se
il Comune o gli altri Enti Locali debbano in tutti questi casi partecipare o
costituire Fondazioni per colmare le lacune dello Stato.
Questo in un momento,
inoltre, dove gli Enti Locali sono vessati oltremodo da sanguinosi tagli alle
loro casse da parte dello Stato, che con una mano toglie risorse, e con l’altra
chiede un aiuto per l’erogazione dei servizi.
A tal fine vorrei ricordare
le difficoltà del Comune di Reggio Emilia alla redazione del Bilancio, con la
conseguente attuazione dell’esercizio provvisorio.
Per questi motivi non
credo sia opportuna, da parte del Comune di Reggio, la partecipazione quale
socio fondatore di questa Fondazione,un’operazione che presenta notevoli lacune
e zone d’ombra, che rischiano di essere controproducenti rispetto all’obiettivo
nobile preposto.
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