Respingo al mittente le accuse di "furbetto della timbrata" mosse dal cons. Capelli, soprattutto perché vengono fatte da una persona che viaggia mezza Europa a spese del Comune e, oltre al gettone di presenza, la sua partecipazione prevede il rimborso all'azienda di famiglia delle ore trascorse in impegni istituzionali.
Durante la commissione incriminata sono dovuto uscire dall'aula per rispondere ad una telefonata, fatto normale considerato che la commissione si svolgeva alle 17 di un giorno lavorativo.
Inoltre, come il cons. Capelli ben conosce (ma omette di dire), per la corresponsione del gettone è sufficiente la sola firma di ingresso.
Ricordo come il cons. Capelli e la sua maggioranza respinsero la mia proposta, fatta alla commissione dei presidenti, di stabilire un "tempo minimo" per l'attribuzione del gettone di presenza.
Al termine della telefonata sono rientrato in aula per seguire la fine della commissione, non vedo pertanto dove sia la pietra dello scandalo.
Al contrario, invece che presiedere la commissione, Capelli preferiva giocare sul Facebook, e questo dimostra la serietà con cui svolge il ruolo di Presidente.
Capelli vuole essere più grillino dei grillini, ed in questo perde contatto con la realtà delle cose. Un'accusa infondata che genera un dibattito su un non fatto, questo la dice lunga sull'incapacità del PD e di Capelli di fare politica, e sull'inadeguatezza di quest'ultimo a ricoprire il ruolo affidatogli.
Il Capelli non ha niente da dire a livello politico.
RispondiEliminaAlmeno in questo modo si e´preso un titolo sul giornale!
Ma chi l´ha votato??????
La tristezza è proprio questa, con azioni del genere dimostra la sua vera indole, quella del"baciarèl"
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