Sulla
scelta di chiudere via Settembrini e sulla collocazione del pericoloso
“pilomatto”, il Vicesindaco Ferrari aveva manifestato la propria sofferenza
nell’anteporre gli interessi di alcune attività economiche a quelle dei
cittadini residenti nella zona più a sud di via Settembrini.
Ora
che oltre ai residenti anche i titolari di quelle attività economiche che egli
voleva tutelare stanno lamentando i danni di quella scelta Ferrari è smentito
su tutta la linea.
Il
problema di via Settembrini era l’insicurezza derivante dalle alte velocità di
percorrenza e dall’assenza della pista ciclopedonale.
Solo
in considerazione della presunta assenza di risorse per completare la
ciclopedonale hanno prima messo i dossi, poi sperimentato i sensi unici ed
infine chiuso la strada.
Il
Consiglio comunale aveva chiesto all’unanimità di programmare nel piano delle
opere pubbliche il completamento della ciclopedonale: la Giunta non lo ha fatto
sostenendo che la priorità era su via Guittone d’Arezzo.
Peccato
che in quella via la ciclopedonale è previsto venga realizzata con un
intervento privato in attuazione del POC: Ferrari è sempre così distratto?
Se
invece il PD intende chiudere tutte le strade dove è c’è un traffico di
attraversamento improprio, allora a breve potrebbe toccare a Canali dove la
nuova tangenziale non ha assorbito il traffico di via Tassoni.
Ed
il punto vero è questo: l’incapacità progettuale del PD.
Perché
la tangenziale di Canali non funziona?
Perché
il PD ha preferito completare la galleria bocco-canala alla variante tra
Rivalta e Puianello.
Perché
la promessa tangenziale di Fogliano non si è realizzata?
Non
perché sarebbero venute meno le risorse, ma semplicemente perché non esiste un
progetto ma solo alcune decine (!) di ipotesi di tracciato.
D’altronde
è stato proprio Ferrari a dichiarare che le priorità infrastrutturali della
provincia reggiana sono ormai concentrate in città: la verità conclamata dallo
stesso Vicesindaco è che in dieci anni il PD a Reggio non ha combinato nulla se
non creare disagi e mettere i cittadini in disaccordo tra loro.
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