l’avvocatura italiana sarà
più libera e i cittadini saranno più tutelati e spenderanno di meno?
Il decreto Monti sulle c.d.
liberalizzazioni interviene anche sulla professione forense, abrogando
le “tariffe” e imponendo il preventivo per iscritto col cliente, consentendo di
fare tirocinio durante l’ultimo biennio dell’università, auspicando
l’assicurazione professionale.
A trarre beneficio da queste
disposizioni sicuramente non saranno i cittadini, che non vedono mutata la loro
capacità contrattuale nei confronti dei legali, ma piuttosto saranno favorite
le banche, assicurazioni e grosse imprese.
Per fare ciò si è seguito un metodo
veramente singolare: a) nessuna concertazione con le parti interessate; b)
tecnica legislativa gretta; c) si invocano alibi quali “l’Europa ce lo chiede”
Ma gli italiani hanno bisogno
di un’avvocatura di qualità, per avere la migliore difesa dei propri
diritti (soprattutto contro i forti, banche in primis), o necessitano di
avere l’avvocato low cost (quindi che ha investito di meno su di
se e sulla preparazione)? La risposta mi pare scontata. In Italia
l’avvocatura è già molto libera
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