Ieri pomeriggio in
Consiglio Comunale si è votato il bilancio consultivo del Comune di Reggio Emilia.
Una maggioranza
schizofrenica, impegnata nelle proprie divisioni interne e non in grado di
mantenere il numero legale è riuscita ad approvare il documento di
rendicontazione grazie alla presenza di un’opposizione responsabile e con un
grande senso istituzionale.
Dall’esame del bilancio
consultivo emergono i dati della “tassa rapina IMU”, per la quale i Comuni
giocano il ruolo di “mano armata”.
Un’aumento sostanzioso
delle entrate tributarie sono infatti date dall’introduzione dell’IMU, una
tassa che ha contribuito sensibilmente ad impoverire famiglie ed imprese.
Come da noi previsto sin
dal 2009, la riduzione dei costi del Comune è possibile ed è stato possibile,
riuscendo comunque l’ente locale a raggiungere gran parte degli obiettivi
prefissati.
Ma c’è ancora tanto grasso
da tagliare nelle spese inutili del Comune, consulenze da tagliare e spese da
razionalizzare. Questo deve essere un dovere morale che la Giunta dovrebbe
avere nei confronti dei reggiani.
Preoccupante il trend delle
concessioni edilizie, passate da complessivi € 13.818.078 del 2009 ad appena €
6.731.145 del 2012.
Da segnalare come le
restituzioni passano da € 800.000 del 2011 a € 1.591.176 del 2012 un raddoppio
che rischia di mettere in crisi la capacità di spesa del Comune.
Le restituzioni infatti
incidono negativamente sugli indici del patto di stabilità, limitando
ulteriormente le capacità di spesa dell’Ente.
L’obiettivo deve essere
quello di avere una macchina comunale più snella, liberando risorse per i
servizi alla persona, per la manutenzione della Città e per gli investimenti
per la crescita.
Da ultimo l’auspicio che Delrio, nella nuova veste
di ministro della Repubblica, si batta per la modifica del patto di stabilità,
che sta strozzando i Comuni italiani.
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