Per parlare dell’abuso di
via Zannoni, ormai, possiamo definirla la “storia infinita”, ovvero una serie
di abusi su abusi perpetrati su di un’area agricola.
Oggi l’area di via
Zannoni vede sul proprio suolo un accampamento stabile di roulotte, abitato da
una famiglia nomade uscita dal campo di via Gramsci.
Su quest’area, nonostante
sia stata acquisita al demani comunale, gli abusi si susseguono continuamente,
non ultimo quello individuato con l’accesso della Polizia Municipale e dei
tecnici del servizio edilizia il 7 marzo 2013.
La responsabilità
politica del PD è chiara ed ingiustificabile: la propaganda sulle microaree,
dopo il fallimento delle politiche lassite e buoniste a vantaggio dei nomadi ha
già manifestato i propri nefasti effetti anche qui, dopo l’altrettanto
fallimentare sperimentazione di via Felesino.
Occorre evitare, a questo
punto, che i contributi regionali chiesti dal Comune di Reggio Emilia in relazione
al progetto “dal campo alla Città”, si concretizzino nell’ennesimo premio in
favore di chi fino ad oggi si è disinteressato delle leggi: il progetto deve
semplicemente essere cestinato.
Reggio Emilia è una città
strana, dove questa sinistra ideologizzata concede di tutto a qulacuno che non
da nemmeno l’impressione di meritarlo, mentre bastona chi segue pedissequamente
le regole del vivere civile.
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