mercoledì 30 novembre 2011

DA SKY.IT


Se il consiglio comunale va in diretta, su Twitter

In principio fu Andrea Sarubbi: il deputato Pd ha dato vita a #opencamera, cronache sul web da Montecitorio. Da Nord a Sud, da destra a sinistra, giovani consiglieri seguono l'esempio. "Per raggiungere - dicono a Sky.it - chi è lontano dalla politica"




A Reggio Emilia è un consigliere leghista, Matteo Iotti, 35 anni, il pionere del live twitting dalle sedute. "Ho visto l’esperienza di #opencamera e #opensenato – racconta – e ho deciso di portarla da noi. Avevamo chiesto lo streaming video delle sedute sul sito, ma non è stato possibile e  cerchiamo di sopperire così". "Quello che pubblico su Twitter va anche su facebook – continua – e così sono in molti a leggerci e a commentare, tanto che anche laGazzetta di Reggio riprende sul suo sito il flusso dei tweet durante le sedute". Il limite, per Iotti, è che spesso le reazioni di chi commenta sono "di pancia e non ragionate": "A volte il livello del confronto rischia di essere superficiale - ammette -  ma temo sia un limite del dibattito politico in Italia in generale, che poi si riflette anche su internet".

IL TESTO INTEGRALE DELL'ARTTICOLO LO TROVI AL PRESENTE LINK 

http://tg24.sky.it/tg24/politica/2011/11/29/consigli_comunali_diretta_twitter_open_camera_andrea_sarubbi_web_trasparenza.html

DEGRADO IN VIA SECCHI - GAZZETTA DI REGGIO


martedì 29 novembre 2011

DEGRADO DI VIA SECCHI: IL CONTO DELLE POLITICHE DELL'ASSESSORE SPADONI

Un vecchio adagio popolare recita che "tutti i nodi vengono al pettine", e la cattiva politica di gestione del territorio della Giunta Delrio sta producendo i primi effetti nefasti.
Mentre questa sgangherata Giunta progettava e realizzava il restyling della Piazza della Banca d'Italia e pensava ad una viabilità caotica e priva di senso, in più occasioni ho sollecitato riflessioni circa il degrado a cui si andava incontro.
Giunti a questo momento "bene" più presidio del territorio, noto con piacere che Delrio sposa le ricette della Lega Nord, ma questo non basta.
Occorre anche rivedere il sistema viabilistico di quella zona e di quella adiacente di via Sessi, ed occorre rivedere e ripensare agli accessi con le auto nella ZTL.
Delrio è riuscito a far tornare un ghetto l'ex ghetto ebraico, vediamo se accettano la sfida di combattere in quella zona il degrado e ridare un'importante parte del territorio ai reggiani.

lunedì 28 novembre 2011

DIRETTA CONSIGLIO COMUNALE VIA TWITTER

Dalle ore 16,00 è possibile seguire la diretta del consiglio comunale di reggio emilia su twitter e facebook seguendo #comuneRE o #leganordre o #leganord

mercoledì 23 novembre 2011

FOLLE CHE IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA VOGLIA INTERFERIRE NELLA VITA POLITICA

La cosa folle di questi giorni è che nuovamente il Capo dello Stato voglia interferire ulteriormente sui temi L'art. 87 della Costituzione non gli consente queste intromissioni, e relega il suo ruolo principalmente ad un ruolo di "rappresentanza".
Un "rappresentante" peraltro ben pagato, visto quello che è chiamato a fare.
Dapprima nelle vicende legate al cambio di esecutivo ha giocato un ruolo fondamentale, che ha concesso alla banda bassotti dei banchieri di prendersi la guida di questo paese.
Adesso inizia a fare attività politica sponsorizzando lo ius soli come modo di acquisto della cittadinanza italiana.
E' giunto un momento dove occorre un gesto di responsabilità da parte dell'on. Napolitano: si dimetta da Presidente della Repubblica (che dovrebbe essere un arbitro super partes) e si candidi a ruoli legittimi di politica attivi.
La cittadinanza legata al solo ius soli rappresenta un'aberrazione del sistema che fortunatamente  nessun Paese europeo ha fatto proprio.
La cittadinanza italiana deve rimanere l'ultimo tassello di quel percorso che si chiama "integrazione", e non deve essere distribuito come gnocco fritto e salsicce che sono distribuite alle feste dell'unità care all'on. Napolitano.
Napolitano ha fatto anche troppi danni all'Italia, cedendo e regalando diritti indisponibili sanciti dalla Costituzione..... è giunto il momento che si dimetta.

martedì 22 novembre 2011

CONTRO ALESSANDRI SOLO FANGO - dichiarazioni del segretario provinciale Fossa


A seguito dell’ennesimo attacco mediatico di cui è stato oggetto il Segretario Nazionale della Lega Nord Emilia, Angelo Alessandri, con l’unico scopo di infangare il suo nome e gettare discredito sull’intero Movimento della Lega Nord Emilia,” – afferma Gabriele Fossa, Segretario Provinciale della Lega Nord di Reggio Emilia – “si è tenuto un incontro, voluto dallo stesso Alessandri, con i membri dell’intera direzione provinciale della Lega Nord.
In tale occasione” – prosegue Fossa – “Alessandri ha chiarito l’intera vicenda sollevata dal servizio delle Iene producendo tutta la documentazione a sostegno della sua condotta assolutamente onesta e priva di ombre da cui è stato chiaro ed evidente che quanto insinuato altro non è che una vergognosa montatura, pura e semplice diffamazione in quanto il mini appartamento acquistato da Alessandri nella periferia romana è stato regolarmente ed interamente pagato. L’esposizione di Alessandri, le carte prodotte e le risposte date sono state ritenute ampiamente soddisfacenti, tant’è vero che tutti i presenti non hanno avuto dubbi in merito alla correttezza di quanto avvenuto per cui posso affermare in tutta tranquillità che la Lega Nord reggiana rinnova, ancora una volta, il sostegno e la fiducia in Angelo Alessandri.
Mi sembra ormai chiaro che il continuo attacco alla persona di Alessandri, la risonanza mediatica che ne è stata data e la distorsione della realtà creata ad arte si inseriscono in un’ ottica politica di delegittimazione della Lega Nord proprio ora che siamo, ancora di più, l’unica forza a difesa del Nord e all’opposizione nel Paese. E’ evidente che il nostro Movimento, a partire dall’eccellente risultato ottenuto dallo stesso Alessandri alle ultime amministrative di Reggio, sta infastidendo parecchio i nostri nemici, i quali in assenza di contenuti e argomenti concreti per scardinare tale forza si inventano e si inventeranno di tutto pur di attaccarci. A costoro” – conclude il Segretario leghista – “vorrei far sapere di deporre tranquillamente le armi perché per distruggere la Lega ci vuole ben altro, che non delle fantasticherie mediatiche

lunedì 21 novembre 2011

DIRETTA CONSIGLIO COMUNALE SU TWITTER

Dalle ore 16,00 la diretta del Consiglio Comunale di Reggio Emilia su Twitter e Facebook.... Su Twitter segui #leganordre #leganord #comuneRE

martedì 15 novembre 2011

IL RUOLO DELLE DONNE IN POLITICA

Tanto tuonò che piovve.

Dopo anni di megere che urlavano al lupo al lupo, che in Italia era a rischio la democrazia, è arrivato l'uragano e.... cucù, la democrazia non c'è più.

Un popolo ubriaco e festante ad osannare l'arrivo del Commissario dell'Italia, che il giorno dopo si sveglia con un forte mal di testa ed inizia a rendersi conto di una cosa... nel toto ministri che impazza ci si accorge che la rappresentanza femminile è poco più di un miraggio.

La mancanza di donne nell'assetto della dittatura-governo che si andrà a formare rappresenta sicuramente un sintomo del fatto che stiamo tornando indietro di molti anni, stiamo tornano al tempo in cui alle donne era preclusa ogni attività pubblica.

D'altra parte in ogni dittatura che si rispetti (categoria alla quale fa parte il governo Monti in pectore) ha sempre tenuto fuori dalla vita pubblica le donne, forse perché la loro sensibilità ed onestà intellettuale rappresentava un ostacolo all'operato dei regimi autoritari.

Sono  numerosi i messaggi di disagio di molte donne, che non si sentono rappresentate, che vedono la loro figura tornare agli inizi del secolo scorso.

Peccato dimentichino che a non essere rappresentate non sono solamente loro, ma tutto il popolo italiano che democraticamente, recandosi alle urne, dovrebbe decidere da chi farsi governare.

La sinistra nuovamente non ha perso occasione di dare il peggio di se.... ed allora da parte delle donne di sinistra si è alzato un gran baccano, come se le donne fossero una categoria protetta, un'associazione sindacale, o non so quale altra figura screditante che possa venir loro in mente.

Un'amica ha detto che "finchè ci sarà bisogno di convocare le donne come una categoria parasindacale, le donne non conteranno mai un cazzo in questo Paese di merda".
Sintesi cruda e quantomai azzeccata, che individua nel bieco femminismo di sinistra la causa del disagio femminile odierno.

Monti non vuole le donne al governo perché la loro sensibilità e la loro onestà intellettuale gli impedirebbe di mettere in ginocchio il Paese e di attuare il suo piano cinico in favore della finanza e dell'Europa delle lobby.

Gazzetta di Reggio su diretta Twitter


Gazzetta di Reggio sulla mozione Caselli


lunedì 14 novembre 2011

DIRETTA DEL CONSIGLIO COMUNALE VIA TWITTER

Continua l'iniziativa volta a rendere più trasparente il lavoro del Consiglio Comunale di Reggio Emilia.

Dalle 16,00 seguici su twitter e Facebook in diretta cercando #comuneRE #leganord

ALLEANZA CON IL PDL... NON PUO' NON CONTINUARE


Diciassette anni di alleanza con il PDL rappresentano una sorta di matrimonio politico sicuramente molto profondo, che non può essere scalfito dalle recenti atrocità che il teatrino della politica ha messo in atto.
Un matrimonio che ha visto alti e bassi, ma che in ogni caso ha saputo dare forza e gambe a progetti e idee rivoluzionarie per il Paese ma soprattutto per la Padania.
La Lega Nord è stata partito di lotta e di governo, ed oggi siamo nella condizione di fare un bilancio della nostra azione politica.
La Lega Nord di lotta ha saputo catalizzare un consenso molto basso, era minata la credibilità dei nostri esponenti, spesso e volentieri derisi ed insultati.
Un’azione politica che segna un impietoso 0 anche dal punto di vista dei risultati ottenuti.
La Lega Nord di governo, al contrario, è un partito che ha inciso per la prima volta su assetti fondamentali del Paese, e che non dobbiamo dimenticarci.
Si parte dalla devolution, termine anglofono che ha significato il  primo tentativo di riforma strutturale e costituzionale dello Stato.
Vengono normati meglio i rapporti Stato / Regione, e con la modifica dell’art. 117 della Costituzione inizia il cambiamento voluto dalla Lega Nord: spostare dall’alto verso il basso i centri decisionali, portarli lontano dalla tanto odiata Roma ladrona, e fare in modo che siano gli enti locali più vicini al cittadino a poter decidere.
Inoltre veniva introdotta quella che oggi sembra la panacea di tutti i mali e lo slogan di tutte le forze politiche: un taglio ai costi della politica superando l’assetto del “bicameralismo perfetto” ed eliminando il Senato della Repubblica.
Ci si dimentica che la sinistra democristiana e forcaiola, che oggi predica per la riduzione del numero dei parlamentari, ieri ha affossato quello che era già legge, e che proprio in questo periodo avrebbe dato i suoi frutti.
La Lega Nord di governo è riuscita a portare a casa anche il federalismo fiscale, una rivoluzione copernicana che oggi è messa a rischio dagli inquietanti personaggi che faranno parte del governo.
Questi sono due esempi di grandi vittorie che la Lega Nord di governo ha saputo portare a casa.
Tornando al discorso principale, fa male sentire le parole dell’on. Maroni che etichetta l’alleanza con il PDL come finita, parlando ormai come divorziati.
Ci si dimentica che siamo al governo di regioni come il Veneto, il Piemonte e la Lombardia proprio grazie all’alleanza con il PDL.
Oltre ai governi regionali ci sono molte altre amministrazioni provinciali e comunali che sono rette in modo egregio proprio dai frutti di questa alleanza.
In questo momento in cui ci accingiamo ad essere succubi di una dittatura finanziaria e transnazionale, occorre ripartire dalle cose semplici e dai valori di una volta, prima fra tutti la coerenza.
Poco importa quindi se i protagonisti del centro-destra si chiameranno ancora PDL o ci saranno i loro eredi legittimi, quello che conta è che l’azione della Lega Nord, per giungere all’indipendenza della Padania, deve e dovrà passare dall’alleanza programmatica con questa parte politica.
L’esperienza con il centro-sinistra si è rivelata come la “scopata di una sera”, che nulla ha portato se non una serie di reazioni negative per la nostra credibilità.
Ed allora questo è il momento di essere coerenti e di tenere la barra dritta, di affrontare con coraggio questo momento e di risaldare i rapporti con il PDL.
Ci aspetta una lotta di liberazione, per cacciare l’invasore franco-tedesco che, osannato da una folla stolta e ignorante, prenderà il governo di questo Paese.

venerdì 11 novembre 2011

GAZZETTA DI REGGIO


NEL PAESE DELLA RESISTENZA, SI ACCOLGONO A BRACCIA APERTE L’INVASORE


Quello che sta accadendo nel nostro Paese in questi giorni ha del paradossale.

In un Paese che afferma l’importanza dei Partigiani e della Resistenza, si abdica ai principi fondamentali democratici in nome di  una politica giunta al livello più basso della storia repubblicana.

L’invasore non veste una divisa grigia o mimetica militare, non imbraccia un fucile o una pistola, ma veste con abiti firmati e camice fresche di tintoria, ed ha come arma di distruzione di massa il denaro.

Preferisco farmi governare dal peggior primo ministro uscito da una competizione elettorale, scelto su di un programma o anche solo dall’appeal elettorale, piuttosto che trovarmi un dittatore messo lì da soggetti che hanno come proprio fine ultimo il profitto e non la democrazia.

Allora mi chiedo che fine abbia fatto il principio della “sovranità degli Stati” e dell’indipendenza di questi ultimi.

Mi stupisce come un vecchio comunista, che oggi riveste il ruolo di Presidente della Repubblica – si badi bene NON votato dal popolo – metta in disparte quei principi della resistenza che tanto vengono celebrati più volte all’anno.

I casi sono due: o la resistenza negli ultimi anni è stata ridimensionata a strumento per mantenere il consenso da parte della sinistra unitamente a gnocco fritto e salsiccia, oppure questi valori sono realmente assoluti, e per questo occorre combattere.
Nel primo caso, trovo sconcertante che ai nostri bambini nelle scuole, sin dalla tenera età, venga fatto un lavaggio del cervello degno della migliore dittatura.

Mettere “in ordine i conti”, che come abbiamo visto non sono poi così “disastrati”, può giustificare la morte della democrazia?? Io credo di no, e credo che la democrazia debba rappresentare un baluardo inespugnabile per i popoli.

Un Paese che abdica alla democrazia non è solo un Paese di merda, ma si trasforma in una dittatura mascherata da governo tecnico.

Ma la democrazia è come la salute, si apprezza e la si rimpiange solamente quando viene meno.

Ed allora occorre difendere questo valore, con fermezza e con qualsiasi mezzo.
Per fare questo ci “sfolleremo sui monti” dell’opposizione al canto non di una “bella ciao” ormai priva di qualsivoglia significato, ma al suono di Va Pensiero, sulle arie dei nostri padri e della nostra terra.

Occorre liberare il Paese da questa incombente dittatura di tecnocrati della finanza, con qualsiasi mezzo e con la massima determinazione.

Staremo all’opposizione, e da lì gli faremo vedere i sorci verdi, e non perderemo occasione per ringraziare quel vecchio comunista che, non riuscendo a vincere democraticamente una campagna elettorale, ha abdicato alla democrazia e ha consegnato le chiavi del Paese all’invasore straniero.

giovedì 10 novembre 2011

LA VITTORIA DEGLI IPOCRITI

La situazione politica attuale, a livello nazionale, è certamente di difficile lettura.

Sicuramente nel corso della legislatura sono accaduti fatti importanti, gravi, che ne hanno decretato il cambio del Governo.

La maggioranza, una delle più ampie della storia parlamentare, nel suo complesso è salita sul carro di Berlusconi, il quale ha garantito ad una pletora di parlamentari, ministri, viceministri e sottosegretari di essere nominati e da lì svolgere la loro attività politica.

L'inizio è stato il tradimento di Fini e la nascita di Fli.
Da quel momento tutto si è deteriorato.
Una sorta di "rompete le righe" ufficioso ma non ufficiale.

Uomini politici appartenenti alla maggioranza che talvolta ufficialmente, e la maggior parte delle volte sotto traccia, iniziano un tam tam mediatico, danno voce al movimento di opinione secondo cui Berlusconi debba lasciare l'incarico di primo ministro.

Proprio quel Berlusconi dalla tetta del quale sono stati allattati, quel Berlusconi che ha dato la possibilità di fare quelle riforme tanto desiderate, primo fra tutti il federalismo fiscale.

Ed adesso chi ha soffiato sul fuoco del "Berlusconi deve lasciare", che da parte di esponenti della maggioranza suona come un tradimento eclatante, è riuscito a raggiungere il proprio obiettivo.

Peccato che questo obiettivo è il commissariamento, di fatto, del nostro Paese.

Per la prima volta il popolo italiano ha deciso da chi farsi governare e, nonostante una costituzione vecchia ed inadeguata, ha scelto il conducente del Paese, senza giochini e manovre di palazzo dall'olezzo democristiano della prima repubblica.
Olezzo democristiano della prima repubblica emanato da chi questo debito pubblico ha concorso fattivamente a creare

Mario Monti non farà il premier, ma di fatto farà il commissario dell'Italia per conto del FMI, BCE, della Germania e della Francia.

Abbiamo sacrificato la democrazia, abbiamo sacrificato il diritto di scegliere chi ci governa, solo ed esclusivamente per appagare protagonismi velleitari e per operazioni politiche di basso cabotaggio.

Con il governo tecnico in realtà di perde il popolo italiano che vede sciogliersi ogni principio democratico, il popolo padano che vede sfumarsi i sogni di federalismo.

A guadagnarci sicuramente la finanza e speculatori esteri, che sono per l'inciso quelli che hanno portato ad acuirsi gli effetti di questa crisi mondiale.

Uomini politici di maggioranza, che hanno prestato il fianco a questa operazione, persone che al di la del loro incarico hanno dimostrato di aver in mente solo la loro "poltrona", e che hanno sacrificato gli interessi del Paese, ed anche della Padania, per le loro stupide manie di protagonismo.

lunedì 7 novembre 2011

INFORMAZIONE DI REGGIO


RELAZIONE AI SENSI DELL’ART.77 COMMA 5 DEL REGOLAMENTO DEL CONSIGLIO COMUNALE DI REGGIO EMILIA


L´art. 77 del Regolamento del Funzionamento del Consiglio Comunale, al VI° comma disciplina il raggio di azione della Commissione di Controllo e Garanzia.
La presente relazione è riferita all’attività svolta dalla Commissione nell’ultima parte dell’anno 2009 e nell’anno 2010.
In particolare il citato articolo indica tre ambiti di operativitá della Commissione, ed in particolare:
“ a) controllare la corrispondenza dell´azione amministrativa allo Statuto e agli indirizzi approvati dal Consiglio;
  1. controllare il rispetto delle procedure previste nelle norme statutarie e regolamentari sugli istituti di partecipazione e di accesso agli atti;
  2. controllare la rispondenza dell´attivitá delle aziende e degli enti titolari della gestione di servizi pubblici locali, delle societá, fondazioni ed istituzioni collegate o partecipate dal Comune, agli indirizzi emanati dal Consiglio”.
É la prima volta che il Comune di Reggio Emilia rende operativa questa Commissione, prevista dal Testo Unico degli Enti Locali (TUEL).
Il Regolamento citato, all’art.77 comma 5, prevede una relazione annuale per la rendicontazione al Consiglio dell´attivitá svolta dalla Commissione nella quale, giova ribadirlo, sono espresse tutte le forze politiche rappresentate nel Consiglio stesso.
Si ricorda che nel corso del periodo oggetto della presente Relazione sono state svolte 8 sedute, di cui 2 in seduta congiunta (una con la Commissione IV e una con la corrispondente commissione provinciale) sui seguenti temi: 3 sedute dedicate all’accesso agli atti; 4 sedute al tema delle partecipate e 1 seduta sul tema “Mirabello”; in 3 di queste 8 sedute sono stati esaminati gli stati delle risposte alle interrogazioni.
Nell´affrontare questa prima rendicontazione, pare opportuno seguire l´iter logico espresso dal Regolamento, analizzando le azioni intraprese punto per punto.
  1. CONTROLLO DELLA CORRISPONDENZA DELL´AZIONE AMMINISTRATIVA ALLO STATUTO E AGLI INDIRIZZI APPROVATI DAL CONSIGLIO.
Su istanza di un consigliere comunale, abbiamo proceduto alla verifica degli indirizzi relativi al Programma di Rigenerazione del quartiere Mirabello .
In relazione a questo argomento si é verificato il differimento dell´accesso agli atti su istanza di consiglieri comunali.
CONTROLLO DEL RISPETTO DELLE PROCEDURE PREVISTE NELLE NORME STATUTARIE E REGOLAMENTARI SUGLI ISTITUTI DI PARTECIPAZIONE E DI ACCESSO AGLI ATTI.
La commissione si é data l´obiettivo di controllare e di verificare la tempestiva risposta alle interrogazioni presentate dai Consiglieri Comunali nel pieno esercizio delle loro funzioni.
Si allegano alla presente relazione i 3 aggiornamenti esaminati in commissione relativi allo stato delle risposte alle interrogazioni.
Per volontá unanime della Commissione, è stata inoltrata una lettera al Sindaco ed al Presidente del Consiglio Comunale al fine di affrontare in modo organico il tema del mancato rispetto dei termini per la risposta alle interrogazioni.
Lettera che non ha avuto risposta formale e per la quale la commissione si esprime sulla necessità di inoltrare un sollecito.
L´attivitá della Commissione si é incentrata anche sulla verifica dell´accesso agli atti da parte dei Consiglieri Comunali.
Sono stati esaminati in Commissione alcuni casi di diniego di accesso agli atti, e si é cercato con i dirigenti Comunali di giungere ad un modo operativo di lavoro che potesse consentire questo diritto fondamentale dei Consiglieri Comunali.
A tal fine la Commissione, avendo incontrato la piena disponibilità di tutti i Gruppi Consiliari sul tema della massima trasparenza, ha iniziato un proficuo lavoro che ha portato alla modifica dell´art. 28 del Regolamento di accesso agli atti del Comune di Reggio Emilia. Lavoro che é stato iniziato dalla Commissione di Controllo e Garanzia per poi approdare alla Commissione IV ed infine all´approvazione del Consiglio Comunale.
  1. CONTROLLO DELLA RISPONDENZA DELL´ATTIVITÁ DELLE AZIENDE E DEGLI ENTI TITOLARI DELLA GESTIONE DI SERVIZI PUBBLICI LOCALI, DELLE SOCIETÁ, FONDAZIONI ED ISTITUZIONI COLLEGATE O PARTECIPATE DAL COMUNE, AGLI INDIRIZZI EMANATI DAL CONSIGLIO.
Si é infine proceduto alla verifica ed al controllo degli atti agli indirizzi emanati dal Comune dei soggetti (Enti e Aziende) partecipate o controllate in qualsiasi modo dall´Ente.
Si é proceduto alla verifica dell’attività della Fondazione i Teatri, di ACT (in collaborazione con la commissione analoga in Provincia), di  SOFISER e della societá  AEROPORTI.
Ne é scaturito un utile lavoro di approfondimento e di conoscenza dal parte dei consiglieri.
Infine si é cercato di portare la conoscenza della Commissione di Controllo e Garanzia alle CIRCOSCRIZIONI.
Purtroppo solo quella Cittá Storica e Sud hanno risposto positivamente all´invito della Presidenza a dedicare uno spazio all´interno dei Consigli di Circoscrizione al tema della Commissione di Controllo e Garanzia.
La Commissione infine si é attivata positivamente per far avere al Consigliere di Circoscrizione Rozzi la risposta a temi dallo stesso posti ai servizi comunali.

REPORT INTERROGAZIONI ANNI 2009 - 2011



In rosso le interrogazioni non risposte

In giallo le interrogazioni trasformate in interpellanza

giovedì 3 novembre 2011

FUSIONE IREN SPA CON HERA: IL RUOLO DELLA CITTA’ DI REGGIO SI MARGINALIZZA SEMPRE DI PIU’ E A PAGARE SONO SEMPRE I CITTADINI REGGIANI. PIU’ TARIFFE E SERVIZI PEGGIORI


La Lega Nord è stata facile profeta nel prevedere che con l’avvento di IREN SPA, il ruolo della nostra città è andato via via marginalizzandosi.
Evidentemente la lezione non è bastata a Delrio & co. ed allora ci preoccupano e non poco le notizie che giungono da Torino, dove c’è chi pensa ad una fusione di IREN con HERA.
Un patto scellerato alle spese dei reggiani, che hanno visto negli ultimi anni un incrementarsi dei costi delle bollette e contemporaneamente un calo vertiginoso della qualità dei servizi.
Ad aumentare le ombre sull’operazione ci sono anche le manovre di bilancio già approvate dal Comune di Reggio Emilia che l’anno scorso ha “obbligato a comprare” FCR il controvalore di € 10.000.000,00 di azioni IREN che erano in pancia al Comune.
Un’operazione azzardata, che potrebbe risultare un vero e proprio “pacco” che il Comune di Reggio Emilia tira ad una sua azienda.
È come se il padre “vendesse” una fregatura al proprio figlio, sapendo di vendergliela.
Considerata la delicatezza e l’attualità del tema, ho presentato una interpellanza per costringere la Giunta a relazionare in aula riguardo a questi progetti di fusione, chiedendo qual è lo stato dell’arte della trattativa.
Risposte serie, tempestive e urgenti che sono dovute ad una città che, grazie al lavoro dei propri cittadini, è sempre stata in grado di rappresentare punti di eccellenza.