venerdì 26 febbraio 2010

LETTERA DI GIACOMO GIOVANNINI

Leggo il verbale della capigruppo di mercoledì u.s. (che ormai arriva sempre dopo ben 24 dalla riunione) e non posso tacere, in ordine alla "varia" che ho chiesto di riportare dal collega Vinci, il disappunto per l'assoluta assenza di senso istituzionale da parte tanto della Giunta che della Presidente, che giustificano il comportamento assolutamente scorretto di chi diffonde alla stampa una corrispondenza (risposta ad una interrogazione scritta) che dovrebbe essere prima notificata e consegnata agli interessati.
Colpisce anche il silenzio (assenso) di tutti i restanti gruppi consiliari che potrebbero subire il medesimo trattamento, a partire dal sedicente Partito DEMOCRATICO o dall'Italia dei VALORI.
Non sono assolutamente tollerabili scuse degne di un asilo nido come quelle riportate: "abbiamo avvistato di venire a ritirare".
Queste sono delle furbate da dilettanti della politica indegne del Comune che rappresentiamo: costava tanto attendere un giorno in più? O le esigenze mediatiche giustificano un tale degrado nei rapporti politici?
Questo comportamento politico, di scarsissimo livello, è paragonabile a quello di chi passa gli avvisi di garanzia prima alla stampa che ai destinatari.
Chi, sino ad ora si è riempito la bocca di richiami ad uno stile istituzionale più alto bisognerebbe che ci riflettesse su, perchè questi atteggiamenti non si sono mai registrati in precedenza, a prescindere dai gruppi politici interessati o dai contenuti degli atti in oggetto.
Sarebbe opportuno che la Giunta invece di partorire questi giochetti infantili cominciasse a degnarsi di rispondere a tutte le interrogazioni scadute che non sono poche.

sabato 20 febbraio 2010

CONFERENZA STAMPA SU PALASPORT

Il Masterplan.

“Il lavoro preparatorio per il masterplan è ultimato, a gennaio convoco il tavolo”.
Così assicurava Delrio il 5 dicembre.
La solita promessa da marinaio.

Anche perché lo stesso Delrio, votando a favore di un odg che avevamo proposto con tutte le forze di opposizione pochi gironi dopo quell’altisonante impegno, di fatto palesava qual è la reale portata di un masterplan: giuridicamente irrilevante.

Il fatto è che ormai siamo a marzo e questa città, a causa della sua guida politica, sta passando dall’immobilismo all’impaludamento.

Attendiamo ancora le risposte dovute nelle sedi istituzionali al ventilato progetto relativo all’area nord, progetto che come ricordiamo vede coinvolti molti attori privati, tra cui quel pezzo di cooperazione che avanzò la proposta ipercoop-palasport.

Il Bilancio 2010.

A vedere gli atti oggi a disposizione parrebbe proprio che le anticipazioni rese a suo tempo dal capogruppo del PD (Reggio 24 Ore - “c’è quello che pubblicamente è ormai noto, c’è un accordo tra l’Amministrazione e una serie di imprese che hanno dato disponibilità a contribuire anche autonomamente alla realizzazione di un nuovo palasport”) abbiano avuto seguito se è vero, com’è vero che nel bilancio preventivo approvato di recente sono praticamente sparite tutte le voci relative al nuovo palasport.

Bilancio preventivo 2009:
contributo in conto capitale per finanza di progetto - anni 2010 e 2011 - realizzazione opere nuovo palasport €.3.000.000;
programma triennale opere pubbliche - anno 2009 - nuovo palasport €.16.000.000 (capitale privato).
Bilancio preventivo 2010:
contributo in conto capitale per finanza di progetto €.0;
programma triennale opere pubbliche €.0.

Il Palasport gratis?

Tutte le voci provenienti dalla Giunta, dal Pd, da quella parte di Cooperazione interessata al progetto, hanno univocamente parlato di palasport gratis.

In effetti nella proposta pervenuta al Comune, le società Aurora, Sansedoni e Unieco dichiarano la propria disponibilità:
a curare la progettazione del nuovo palasport;
a procedere alla realizzazione del nuovo palasport, subordinatamente all’approvazione definitiva dei piani relativi alle aree in trasformazione (via Filangeri e via Romano) con sottoscrizione delle relative convenzioni;
a mettere ad esclusiva disposizione del Comune senza alcun onere per quest’ultimo il nuovo palasport e l’area di sua pertinenza con modalità da stabilire nell’ambito dell’Accordo.

Ma questa proposta, se accettata in assenza tanto dell’approvazione del Psc che soprattutto del Poc e delle procedure di evidenza pubblica che lo precedono, garantisce il pubblico interesse?

L’area dove dovrebbe sorgere il palasport ha visto una mutazione di destinazione d’uso nell’aprile 2009 con l’adozione del Psc, ancor prima che i proprietari lo chiedessero formalmente con la loro lettera di del 3 maggio 2009.

Ma cosa prevedeva il Prg in precedenza?
Nel Prg l’area di via Romano era a destinazione residenziale con un indice di Utilizzazione Territoriale di 0,2.
Nel Psc la stessa area diventa un ambito per nuovi insediamenti produttivi, il cui Diritto Edificatorio è pari alla capacità insediativa massima e sarebbe di 0,4.

Cosa cambia?
A prima vista parrebbe di intravedere oltre alla modifica della destinazione d’uso, il raddoppio degli indici e l’assenza delle quote aggiuntive in disponibilità del Comune così come indicato negli altri ambiti di trasformazione e riqualificazione: e la quota destinata all’edilizia residenziale pubblica?

Resta un particolare non indifferente: a chi resterà in capo la proprietà tanto del palsport che dell’area che lo dovrebbe ospitare?
Perché nella proposta si dichiara di mettere a disposizione un’area che dovrebbe invece essere ceduta al Comune?
E se l’area non viene ceduta significa che non si potrebbe procedere semplicemente con una gara pubblica per la realizzazione dell’impianto?
Infine se tutto il progetto per il palasport è subordinato all’approvazione definitiva dei piani relativi alle aree in trasformazione (via Filangeri e via Romano) con sottoscrizione delle relative convenzioni, quali saranno i tempi per la sua realizzazione?

Domande di non poco conto considerato che la Giunta ha fatto promesse precise alla città e che l’Amministrazione comunale, tanto nella valutazione della la proposta di Accordo, che nella prosecuzione dell’iter di approvazione dei nuovi strumenti urbanistici, deve garantire il rispetto dei principi di imparzialità, trasparenza, pubblicità, parità di trattamento degli operatori.

giovedì 18 febbraio 2010

EX FORO BOARIO: BASTA ILLEGALITA'

I tanti esercenti che onestamente gestiscono i pubblici esercizi tanto in centro storico come in periferia, contribuendo a non desertificare ulteriormente la città, sono soggetti a continui controlli, chi come all’interno del centro sociale Aq16 pare viva al di sopra delle regole resta indisturbato.

In molte manifestazioni pubbliche da loro organizzate (o alle quali partecipano) si sentono unicamente insulti e violenze verbali contro chi come noi le regole le rispetta e le vuole vedere rispettate da tutti.
In occasione dei concerti che si tengono negli stabili occupati da Aq16 si protraggono nel parcheggio suoni ad altissimo volume, litigi e urla fino alle sei del mattino,
A seguito di questi eventi spesso compaiono scritte sui muri con evidente esasperazione dei proprietari che, invano e a loro spese, fanno ridipingere le loro abitazioni.

Non bastasse il parcheggio del Foro Boario è ormai diventato una zona franca, luogo di incontri, cambi e scambi di tutti i tipi, e soprattutto di quelli illegali. I cittadini assistono impotenti ai chiari movimenti di spaccio che avvengono in particolare durante la notte, protetti dall’oscurità poiché le luci dei lampioni rimangono spente in modo alternato per lunghi periodi. Le tanto promesse telecamere non sono ancora presenti: a suo tempo vi era stato un tentativo di installazione, ma mani ignote avevano divelto i pali prima che vi si potesse installare alcun apparato di controllo.

La scorsa notte nel parcheggio del Foro Boario tre automobili parcheggiate, di cui una del consigliere di Circoscrizione Ovest della Lega Nord Maria Caroli, sono state oggetto di atti vandalici da parte dei soliti ignoti. Vetri infranti, oggetti e documenti sparsi ovunque, rubato in pratica niente se non un paio di guanti di lana e qualche monetina.
Le Forze dell’Ordine intervenute non hanno potuto fare altro che constatare il fatto e dichiarare la loro impotenza di fronte a fatti del genere che ormai si ripetono quotidianamente.

Cosa altro dire, i fatti parlano da soli, evidentemente nelle stanze della Giunta Delrio c’è una chiara volontà politica affinché questa situazione rimanga inalterata nel tempo, nessun provvedimento e nessuna azione decisa è mai stata presa in modo determinato per portare la legalità dove questa non esiste, ma soprattutto dove viene accettata e sostenuta.

giovedì 11 febbraio 2010

INTERPELLANZA AQ16

INTERPELLANZA
Premesso che
Il Comune di Reggio Emilia è proprietario dell’edificio di via F.lli Manfredi n. 14 ove ha la propria sede il “Laboratorio AQ16”
Considerato che
Da informazioni assunte il centro sociale di cui sopra è moroso nei confronti del Comune per il corrispettivo stabilito per la concessione dei locali;
Rilevato che
Da informazioni assunte nei locali di cui sopra vengono svolti eventi e/o feste come quella del 06, 13, 20 e 27 gennaio 2010, come risulta dal volantino pubblicitario che si allega
con la presente
INTERPELLA
Il Sindaco e la Giunta per sapere:
1. Se è vero che il centro sociale AQ16 è moroso nei confronti del Comune per il corrispettivo stabilito per la concessione dei locali;
2. Se detti locali sono idonei ed hanno tutte le necessarie autorizzazioni, compresa la SIAE, per fare gli eventi di cui sopra;
3. Se detti locali sono a norma rispetto alla normativa antincendi;
4. Se i biglietti pubblicitari sono stati pagati o stampati dal Comune;
5. Se è intenzione del Comune agire per sanare la morosità del centro sociale AQ16

venerdì 5 febbraio 2010

ODG BILANCIO SU AREA NORD


ODG


Premesso che

l’Agenzia del Territorio - ufficio provinciale di Reggio Emilia nella propria stima del 14 febbraio 2005 resa su formale incarico del comune di Reggio Emilia per determinare il valore dell’immobile denominato -ex casello autostradale- ai fini dell’alienazione dello stesso, valutava la porzione di area posta a nord della sede autostradale (estesa 15.709 mq) €1.220.000,00;

all’atto dell’acquisizione, da parte del consiglio comunale di Reggio Emilia con propria deliberazione n.17 del 21 gennaio 2008, la delibera riportava una estensione di 10.436 mq (foglio 72 mappali 819 e 828);

con delibera di Giunta n.357 del 18 dicembre 2009 è stato approvato il piano delle alienazioni e valorizzazioni immobiliari per l’esercizio finanziario 2010;

in tale piano è inserita una voce riferita alla “vendita area nord dell’ex casello autostradale” per un valore sommario di €.1.070.000,00;

nella scheda dismissioni relativa, redatta dal Servizio gestione del patrimonio immobiliare in data 10 dicembre 2009 si legge nelle annotazioni: “l’area presenta una Superficie Territoriale di complessivi mq 10.436, la Superficie Utile totale realizzabile è pari a mq 4,174,40 dei quali 2.504,64 realizzabili subito (dopo l’approvazione del piano particolareggiato – circa 5 anni) e mq 1.669,76 realizzabili in tempi non prevedibili (almeno fino all’approvazione del POC). Al momento della cessione dell’area si provvederà ad effettuare una specifica ed analitica perizia estimativa che terrà conto dell’assetto urbanistico-patrimoniale nonché del contesto economico del mercato al momento di riferimento; in questa sede si formula una valutazione di massima dell’importo ricavabile dalla vendita a valenza puramente previsionale. A tal fine si ritiene congruo considerare i valori delle aree edificabili determinati ai fini Ici per l’anno 2010, avuto ben presente che gli stessi vengono definiti in seguito alla rilevazione di tutte le compravendite avvenute nel territorio comunale e nella specifica zona di ubicazione, nell’ultimo anno e nei precedenti. Le tabelle ICI per il 2010 (zona 12 Industriale Mancasale) danno un valore medio specifico di €/mq 248/132 (dentro/fuori PPA-POC). Riassumendo i dati tecnici dell’area proposta in vendita: mq 2.504 x 248 = €.620.992; mq 1.670 x 132 = 220.440, sommano complessivi 841.432,00. tuttavia in considerazione della vendita recentemente effettuata della porzione posta a sud della sede autostradale, che ha prodotto un rialzo d’asta di circa 200.000 euro, pari al 10% del prezzo base, considerato altresì che l’area in oggetto è ubicata in posizione strategica per una progettazione ottimale del piano nel quale è inserita, nonché del fatto che la zona nord della città sta suscitando crescente interesse tra gli operatori del mercato immobiliare, si ritiene di confermare l’importo complessivo previsto per l’operazione di cui al piano delle alienazioni per l’anno 2009 con conseguente attribuzione all’area nord di cui trattasi del valore di €.1.070.000,00”;

considerato che, rispetto a quanto riportato nella scheda dismissioni di cui al punto precedente:
1. al fine di stabilire il valore a base d’asta, la perizia di stima redatta in occasione della cessione della porzione dell’ex casello posta a sud della sede autostradale (con P.S. n.171, 2 marzo 2009), prendeva a riferimento i valori medi delle aree edificabili determinati ai fini Ici per l’anno 2009 in PPA (con un aumento del 20% in considerazione della straordinarietà del bene), pur essendo anche tale porzione d’area realizzabile subito solo al 60%
2. il rialzo d’asta novellato non si attestava sul 10% bensì sul 3,11%;

l’andamento dei valori del PUA1, indicati nelle tabelle dei valori medi delle aree edificabili determinati ai fini Ici risulterebbero i seguenti (in euro/mq di Superficie Utile in PPA): anno 2008-250,00, anno 2009-142,5, anno 2010-248,00;

in data 22 dicembre 2008 le società Coopsette scrl e Aurora srl stipulavano un atto di compravendita di aree la cui superficie ammonta a 105.748,00 mq, ricadenti nel PUA1, per un valore totale di €.28.235.000,00 (€/mq 595,66 di Superficie Utile ossia mq 47.401);

il Consiglio comunale impegna la Giunta ad eliminare dal piano delle dismissioni la voce riferita alla “vendita area nord dell’ex casello autostradale” per un valore sommario di €.1.070.000,00, non procedendo così alla vendita del bene almeno sino all’approvazione del POC.

RIQUALIFICAZIONE DEL MIRABELLO: SPADONI SMENTISCE DELRIO

Nella seduta del Consiglio di lunedì l’assessore Spadoni, rispondendo ad una mia interpellanza relativa alla riqualificazione del Mirabello, smentisce il sindaco Delrio in merito ai risultati ottenuti da questa nuova Giunta.

Il Sindaco in più di un’occasione si è vantato di aver raggiunto uno dei 5 punti dei primi 100 giorni di consiglia tura, ovvero giungere ad “una progettazione volta alla qualificazione del Mirabello”.

Rispondendo alla mia interpellanza l’assessore Spadoni ha espressamente dichiarato che sulla zona non esiste nessuna progettazione, ma solamente idee di massima che potrebbero in un futuro essere oggetto di progetti.

Siamo di fronte ad una giunta inconcludente, che non riesce a raggiungere i pochi obiettivi che lei stessa si da.

Fatto ancor più grave è che cercano, con tentativi maldestri, di gettare fumo negli occhi dei reggiani, con annunci roboanti che non hanno alcuna attinenza con la realtà.

Ed intanto il degrado avanza, mentre Delrio e Spadoni giocano con le parole, ogni giorno che passa un pezzettino della nostra Città passa in una cupa e gelida zona d’ombra.

La Lega Nord sa cosa fare, ed ha proposto soluzioni concrete da attuare alla giunta, senza che questa le abbia minimamente vagliate.

Continueremo ad insistere per le soluzioni che possano migliorare la zona del Mirabello, via Melato e della Polveriera, per ridare questa importante porzione di territorio ai reggiani.