mercoledì 21 settembre 2011

Reggio Children, Delrio e PD tirano a campare.

La concreta impressione politica che si ricava dietro tanta pomposa poesia da parte del Sindaco e del PD, sull’operazione di creazione della Fondazione Reggio Children e l’incorporazione di Reggio Nel Mondo srl nella società sempre del Comune Reggio Children srl, è che vi sia solo il tentativo di tirare a campare. Infatti la performance degli ultimi cinque anni tanto di Reggio Nel Mondo che di Reggio Children non è per nulla positiva, avendo registrato uno sproporzionato aumento dei costi per il personale e perdite, che negli ultimi cinque anni hanno toccato per Reggio Children srl la somma di quasi 520.000 euro. Per questo lo scorso anno anche Delrio sosteneva davanti al Consiglio di Amministrazione di Reggio Children srl che “è assolutamente necessario fare il possibile per sviluppare un piano industriale che permetta di aumentare i ricavi e per questo bisogna riuscire ad avere introiti indipendenti dalle attività” poiché “le attività in campo non sono sufficienti per coprire i costi”. Ecco allora la riduzione ad una delle due società e la creazione della Fondazione Reggio Children, ove i quattro soggetti internazionali garantiranno per i prossimi tre anni 180.000 euro di entrate. Del piano industriale auspicato dal Sindaco non vi è traccia e delle prospettive nemmeno. Restano invece diverse perplessità. In primo luogo per gli altri soci di Reggio Children srl che sono stati invitati ad aderire alla Fondazione conferendo le proprie quote: siamo sicuri che dalla Fondazione Manodori (che detiene il 21,25% della società) all’ultimo dei piccoli soci, siano tutti disposti a rinunciare al proprio patrimonio in seno alla società per aderire invece ad un soggetto, la Fondazione, in cui per altro sarebbero tenuti a conferimenti annuali? Per altro dopo che molti hanno aderito nel 2006 all’aumento di capitale della società? Risulta poi politicamente imbarazzante ed inspiegata la situazione creatasi con il disimpegno della Camera di Commercio, che non ha ritienuto strategico per le imprese una sua partecipazione alla società. Se come sostiene Delrio nel mondo c’è chi ci chiede asili chiavi in mano, tanto che Reggio Children srl dovrebbe essere lo strumento per aderire a bandi ed appalti di gestione e costruzione di asili, perché il nostro sistema imprenditoriale ne sta fuori? Non è all’altezza degli standard di Reggio Children? Non ritiene Reggio Children un veicolo di promozione del territorio e delle eccellenze reggiane, come invece riportato nella delibera approvata ieri? L’operazione politica del PD quindi appare come il tentativo di mettere in sicurezza il “carrozzone” politico-istituzionale creatosi attorno agli asili e a Reggio Children almeno fino al 2014. Ma in prospettiva se questo non riuscirà né a mantenersi né tanto meno a portare benefici economici al costoso sistema degli asili comunali a cosa serve? Non bisogna infatti dimenticare che gli “asili più belli del mondo” assorbono ben il 16,6% delle risorse del bilancio comunale (23 i milioni trasferiti dal Comune all’Istituzione con costi aumentati del 24,7% da quando Delrio è Sindaco), senza contare il peso delle rette sulle famiglie.

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