giovedì 29 gennaio 2009

Comunicato Porta San Pietro / Mirabello



Sono diversi anni che denuncio la pericolosità della pista ciclabile che, in prossimità di piazzale tricolore, porta da viale Piave a viale dei Mille.
Come ben si può vedere dalla fotografia che allego, la visuale delle auto viene completamente oscurata dalla siepe e pertanto, gli automobilisti che sopraggiungono con il semaforo verde da viale Montegrappa, non hanno la possibilità di verificare se giunge qualche ciclista.
Il pericolo consiste nel fatto che la pista ciclabile è fatta al di fuori della regolazione semaforica dell’intersezione, ed inoltre non è neppure segnalata alle vetture che sopraggiungono.
L’unica risposta, peraltro insoddisfacente e negativa per il traffico, data dall’amministrazione è quella di prevedere la realizzazione di una rotonda, del costo di € 2.000.000, il cui progetto è stato bocciato per ben 3 volte dalle Circoscrizioni interessate.
Credo che sia un ottimo modo da parte dell’amministrazione di ascoltare le istanze della popolazione, ma soprattutto rappresenta la valorizzazione dei quartieri che diventano ogni giorno sempre più inutili.


Occorre segnalare come in via Matteotti, nella zona antistante lo stadio Mirabello, l’amministrazione comunale (in particolare la consulta dello sport) abbia voluto porre il divieto di sosta in quell’area.
Innanzitutto mi chiedo quale potere prescrittivo abbia, in tema di circolazione stradale, la consulta dello sport. Se ammettessimo questo, chiunque domani mattina potrebbe andare a mettere a destra e manca segnali di divieto di sosta.
Inoltre per prescrivere limitazioni alla sosta si devono usare i cartelli e le segnaletiche previste dal codice della strada.
Mi chiedo se l’assessore Catellani veramente creda che questi cartelli (di cui allego la fotografia) abbiano una qualche valenza prescrittiva. Ritengo opportuno che la consulta dello sport elimini queste indicazioni al più presto e, se ritiene giusto prescrivere il divieto di sosta in quella zona, avvii le opportune pratiche amministrative per affiggere il divieto nel pieno rispetto della legge.

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