sabato 20 aprile 2013

IL PD E LA SINDROME DI SCHETTINO

Si è appena conclusa l'elezione del Presidente della Repubblica, che si sostanzia nella riconferma di Giorgio Napolitano al Quirinale per un altro settennato (a memoria il primo caso di rielezione dal dopoguerra).

Questa settimana si è visto tutto ed il contrario di tutto, si è confermata l'inconcludenza del M5S, è
emerso clamorosamente l'impalpabilità del PDL (tranne ovviamente Berlusconi che si conferma quale miglior uomo politico italiano), ed infine si conclama la schizofrenia del PD capitanata dallo Schettino - Bersani.

La rielezione di Napolitano?? Una sciagura. E' stato l'uomo che ha regalato al Paese la dittatura tecnocratica di Monti invece che il ritorno alle urne.
E' l'uomo che non è riuscito ad intercedere per la formazione di un nuovo Governo, perdendo due mesi dal risultato elettorale e con il Paese che giorno dopo giorno muore d'Europa.

Il punto politico che è emerso ieri sera con le dimissioni di Napolitano è che il PD ha perso ogni credibilità di poter governare il nostro Paese.

Conosceremo nei prossimi giorni quali sono gli accordi fatti per la riconferma del mandato a Napolitano. Auspico che ci sia l'intenzione di andare di corsa verso una nuova consultazione elettorale, visto il clima di stallo di questo Parlamento.

Un piccolo passo indietro.
Al momento delle dimissioni di Berlusconi da Presidente del Consiglio, questo non ha assolutamente "mollato" la guida del PDL, ma ha continuato a lavorare per il partito.

Bersani invece no!! Sono due mesi che non ne azzecca una, si fa prendere per il culo da chiunque (da Grillo ai pulisci cessi della Camera).
Vuole giocare il ruolo della "prima donna", vuole l'incarico di formare un Governo, vuole imporre la scelta del Presidente della Repubblica ma, come molte donne, è fragile di nervi.
Non riesce più a gestire i suoi parlamentari ed allora cosa fa?? Con un'uterina posizione annuncia le proprie dimissioni dai ruoli esecutivi del PD.

Chiedere fiducia agli italiani tramite il voto, vuol dire assicurare loro che si hanno le forze per portare avanti quei progetti promessi in campagna elettorale.
Ed invece no, Capitan Bersani (in Schettino) annuncia che lascia, che ci molla.

Forse domani smentirà e farà un passo indietro, non lo so, ma sicuramente un uomo ed un partito così non meritano la fiducia a governare il Paese, soprattutto in un momento di forte crisi economica come questo.

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