mercoledì 16 ottobre 2013

TARES: LE RISPOSTE ELUSIVE SUI COSTI DI RACCOLTA E SMALTIMENTO DI IREN RAPPRESENTANO UNA PRESA IN GIRO DEI CITTADINI

Nel Consiglio Comunale di lunedì è stato votato il regolamento Tares in un clima a dir poco surreale.

E’ sorprendente la leggerezza e la superficialità con la quale il PD si apprestava a votare l’ennesima stangata contro i reggiani.
A parte i due consiglieri PD dissidenti, gli altri hanno aderito senza farsi troppe domande agli “ordini di partito” senza peraltro porsi alcune questioni fondamentali (che a tutt’oggi non hanno avuto risposta).

Sappiamo che IREN ha concordato in sede di ambito territoriale il corrispettivo di € 3.000.000, a fronte di una richiesta iniziale di € 4.500.000.
A quanto pare “bello sconto” viene da commentare, ma la domanda vera è: “quanto costa ad IREN il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti?”

La risposta a questa banale domanda permette ai cittadini vessati di conoscere qual è il margine che l’azienda trattiene quale ricavo da questa operazione.
Ritengo che il “ricavo” sia un elemento essenziale che deve essere portato alla conoscenza della Città intera.

Questo permette di capire e di fare scelte sul tipo di raccolta che vogliamo organizzare nella nostra Città.
Il porta a porta spinto ha costi eccessivi, che puniscono oltremodo i comportamenti virtuosi dei cittadini che differenziano il rifiuto.
Ritengo opportuno andare verso altri tipi di raccolta, che permettano un risparmio sui costi, ed al contempo mantengano le garanzie sulla raccolta differenziata.
I modelli di Trento e Bolzano, ad esempio, con piccole stazioni ecologiche, può essere una buona soluzione.

Purtroppo il grande business dei rifiuti lo è solo per le aziende, e non si riverbera mai sui cittadini.
In altri Paesi europei (Svezia e Finlandia ad esempio), per la raccolta differenziata di vetro e plastica i cittadini beneficiano di uno “sconto immediato” che possono monetizzare, ad esempio, scontandolo dalla spesa al supermercato.
Sistemi molto semplici che in Italia non si vuole, per una precisa responsabilità della classe politica, introdurre.

Non dimentichiamoci, inoltre, che il cd “rischio di impresa” viene in gran parte assorbito dal Comune.
Infatti sarà onere del Comune corrispondere ad IREN quanto dovuto per il servizio, accollandosi le spese ed i rischi delle eventuali insolvenze dei cittadini.

Fare impresa senza avere il rischio di insolvenza è un bell’aiuto, e non ritengo giusto che un’impresa privata (anche se con quote pubbliche) debba beneficiarne.

L’approvazione del regolamento Tares rappresenta una vera e propria ingiustizia sociale nei confronti dei cittadini, di questo gli amministratori del PD dovranno pagarne le conseguenze politiche.


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